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I Bulgari nel Basso Cilento

 

L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla presenza dei Bulgari che hanno popolato il territorio e fatto prosperare alcuni centri, contribuendo all’affermazione della loro cultura e delle loro tradizioni.

Insieme ad essi, i monaci provenienti da oriente si fermarono alle falde del monte Bulgheria e fondarono cenobi e celle, intorno a cui sorsero i primi centri abitati, da qui Celle di Bulgheria. Lo stesso monte, la cui vetta più alta raggiunge i 1225 metri, ha acquisito questa denominazione proprio per la presenza di quella popolazione.

La discesa dei Bulgari nel territorio fu conseguente alla caduta degli ultimi imperatori romani, che diede l’avvio in tutta l’Italia alle invasioni di popoli barbarici: gli Unni, gli Ostrogoti, i Visigoti, i Vandali di Genserico, gli Arabi. Alcune fonti parlano della presenza di Genserico a Policastro nel 440; mentre i Visigoti e i Goti giunsero ancora prima, nel 401.

Nel 553, Narsete fu inviato dall’imperatore d’Oriente per contrastare gli invasori: nel nostro territorio si impossessò di Buxentum, facente parte della Regio III (Lucania e Brutium), e ne cambiò il nome in Policastro. Al suo seguito, alcuni gruppi di Bulgari giunsero nelle vallate del monte Bulgheria e decisero di restare, imparare il latino e non ritornare più nel loro territorio d’origine. Nel VII secolo giunse in Italia con qualche migliaio di uomini il principe bulgaro Khan Alzeco (Alztek), che successivamente si spostò a sud con il consenso di Grimoaldo I, il duca di Benevento, che lo insignì del titolo di gastaldo, come rileva Paolo Diacono.

I bulgari, alleati ai Longobardi, furono in contrasto con i Bizantini che a loro volta erano in lotta con il papato, soprattutto a causa di dispute dottrinali. La conseguenza necessaria fu che i Longobardi fossero protetti dai papi per contenere le mire espansionistiche bizantine (Ebner). Le popolazioni bulgare continuarono a popolare il territorio anche con la dominazione normanna di Roberto il Guiscardo (Antonini).

Il comune di Celle di Bulgheria, gemellato con la Bulgaria, ancora oggi ricorda la presenza di questo popolo (nelle scuole elementari si studia la lingua bulgara): al centro del paese, ma anche in altri borghi della zona, vi è una statua dedicata al principe Khan Alzeco.

 

Per ulteriori e più approfondite notizie sulla venuta dei Bulgari nel territorio del basso Cilento, rimando al successivo saggio di Giuseppe Cataldo. In conclusione, alcuni riscontri bibliografici.

 

La venuta del Bulgari nella valle del Mingardo

di Giuseppe Cataldo

(tratto da: “Il Mezzogiorno Culturale”, A I – n.2, 1987)

 

La storia dei popoli antichi ha avuto nei secoli, specialmente nell’Alto Medio Evo, il suo teatro d’azione e noi siamo felici di meditare i messaggi portati in gran parte da gente straniera, straniera di terra, ma non di cuore.

Dagli Enotri ai Fenici, dai Greci ai Romani, dagli Arabi ai Bizantini, dai Longobardi ai Normanni, tutti hanno contribuito a formare questo ricco patrimonio socio-culturale ereditato dal nostro popolo meridionale, particolarmente del Cilento in Campania.

Fra questi popoli ci furono i Bulgari.

Originari dell’Europa centro-orientale, di stirpe turanico-uralica, provenienti dagli Sciti e dai Tartari, si distinsero in due rami: quello del Volga e quello del Danubio. Essendo di vita nomade, si mescolarono agli Slavi e ai Turchi e, tra il V e il X secolo, si stabilirono nell’attuale nazione Bulgaria. Divisi in circa 30 tribù, secondo Plinio e Claudio Tolomeo, prima praticarono l’agricoltura, la pastorizia e la caccia, poi l’industria e il commercio.

I Bulgari del Danubio ben sei volte, in varie epoche, migrarono in Italia, fra il IV e il IX secolo, al tempo delle invasioni barbariche. La prima volta nel 452, nel Friuli, come alleati degli Unni; la seconda volta, nel 550, al tempo delle guerre gotiche al seguito di Belisario e Narsete; la terza, nel 568, al seguito di Alboino, re dei Longobardi; la quarta, nel 667, coll’arrivo al Alztek nel Ducato di Benevento; la quinta, nell’830, e la sesta, nell’865, in seguito alle lotte iconoclastiche.

Le migrazioni più importanti, come causa prossima della venuta nell’Italia Meridionale e di entità considerevole, furono la seconda (sec. VI) e la quinta (sec. VII), mentre le ultime costituirono lo stanziamento definitivo (sec. IX) nelle nostre terre.

I Bulgari, quantunque nomadi e mercenari, passando da luoghi più vasti e più freddi ad altri meno estesi e più miti, nonostante avessero trovato l’Italia in condizioni deplorevoli per le funeste conseguenze delle invasioni barbariche, della peste del 543 e 566, e della carestia del 570-71, ebbero la felice idea di rimanere nelle nostre regioni per migliorarne le condizioni.

Giunti verso Capo Palinuro, occuparono le falde del Monte Bulgheria (che da loro prese il nome) entrando per la gola della Tragara, unica via d’accesso all’entroterra. I primi, nel VI secolo, erano stati trasferiti da Bisanzio al seguito di Narsete; alla fine del secolo costruirono il Castello di Roccagloriosa, in diocesi di Policastro. Gli altri dei secoli successivi provvidero alla trasformazione socio-economica colla fondazione di nuovi paesi.

I Bulgari furono coinvolti nelle invasioni barbariche, ma erano molto meno barbari. Paolo Diacono, nella sua ‹‹Storia dei Longobardi››, li pose al seguito del re Alboino, il quale ‹‹trascinò seco nell’Italia moltissimi dei vari popoli conquistati da lui o da altri re, così che pur oggi dì chiamiamo le regioni da loro abitate con nomi di Gepidi, Bulgari, Samati, Pannoni, Svevi, Norici ed altrettanti di simile provenienza››. Questa migrazione del 2 aprile 568 fu riconosciuta da altri storici del secolo XVIII, come l’Antonini ed il Foresti.

Nel secolo VII vennero altri Bulgari per tutta la regione. Nel 641, alla fine del regno di Eraclio II, il re Cubrato lasciò cinque figli e raccomandò loro di vivere uniti in pace; ma la gelosia causò la divisione delle persone e dei beni. L’ultimo di essi Altzek, nel 667 uscì dalla Bulgaria e venne in Italia per presentarsi al re Grimoaldo, col fine di mettersi al suo servizio e di stanziarsi colla sua gente nel territorio. Il re, accettatane la proposta, lo indirizzò a Benevento dal proprio figlio Romualdo, il quale, accoltolo benignamente, gli assegnò i vasti territori di Sepino, Boiano ed Isernia nel Sannio.

I seguaci di Altzek, attesi i provvedimenti di soccorsi, data la carente e depressa situazione demografica della zona in quel tempo, furono invitati come coloni a dissodare le terre del Meridione, cioè di Paestum, Palinuro e Policastro Bussentino, in provincia di Salerno. Quest’opera benefica assicurò un notevole impulso all’agricoltura e alla pastorizia, perché alcune zone, come Paestum, erano rimaste solo come riserva di caccia. La colonia bulgara di Benevento si estendeva a tutta l’Italia meridionale. Così Altzek ebbe il titolo di ‹‹gastaldo››, come confermano gli storici Pellegrino, Sacco e Troyli.

L’Antonini parla ancora dei Bulgari del secolo IX, asserendo che ‹‹circa 830 cacciati da’ sovradetti luoghi, per diversi paesi si sparsero; né sappiamo se quelli d’Alczeco, o quelli d’Alboino vennero ad occupare la montagna, di cui ragioniamo, dandole dal loro nome quello di Bulgaria, edificandovi ancora molti paesi ad oriente, ed occidente di essa, siccome si vede da alcune concessioni del 1080 da Roberto Guiscardo fatte; …ed in esse si dice “Utiliter de illorum famulatu in finibus Apuliae, et Salerni usi sumus”; parole che dimostrano, che ancora a quel tempo non eran pochi››. (La Lucania: Disc. VIII, p. 381).

La zona che ci interessa da vicino è la ‹‹Valle del Mingardo››, detta così dall’omonimo fiume che l’attraversa da nord a sud, in 37 km. su un bacino di 221 kmq. Essa termina, nell’estremo Cilento, coll’ampia gola della Valle dell’Inferno, nel mar Tirreno verso la Molpa. Ricca di monti e colline verdeggianti ed olezzanti della macchia mediterranea, comprende i comuni di Roccagloriosa, Celle di Bulgheria, Centola, Camerota, Montano Antilia, Laurito, Alfano e Rofrano, colle rispettive frazioni di Rocchetta, Acquavena, Poderia, S, Severino, S. Nicola, Foria, Palinuro e Licusati.

Quali furono le ragioni della venuta e della fermata dei Bulgari nella Valle del Mingardo? La vita nomade, per cui non era loro difficile vivere lontano dalla patria; il vantaggio di servire re e principi come mercenari; il clima mite e più felice di quello della regione balcanica; la facile convivenza con popoli eterogenei; lo spirito di avventura o di adattamento in tempi e luoghi difficili; l’ambiente adatto come rifugio dalle incursioni dei pirati; la loro combattività e forza nell’intraprendere e portare a termine un’opera iniziata.

Passati per la Tragara, si adattarono in un primo tempo nelle grotte del M. Bulgheria; poi crearono all’aperto i primi nuclei familiari sulle colline e sulle alture o rocche, dando origine ai villaggi di Acquavena, Celle di Bulgheria, S. Severino di Centola e S. Costantino. Di quest’ultimo restano i ruderi di una cappella dedicata al Santo. I Bulgari conoscevano bene l’arte della costruzione, come attestano l’esistenza di mura massicce dei castelli di Roccagloriosa, Centola e Licusati. Sotto Licusati si vede ancora oggi il Castelluccio merlato (Castellum de Mondelmo), prima parrocchia della diocesi di Policastro citata nella Bolla di Alfano I, Arcivescovo di Salerno, nel 1079.

Il centro bulgaro più caratteristico è Celle di Bulgheria. Le ‹‹celle›› alludono all’esistenza di ‹‹grotte›› (cellae, cellarum) del Monte Bulgheria, che furono rifugio ai monaci italo-greci, fondatori di numerosi ‹‹cenobi›› (celle, obedientiae); ma hanno pure indicazioni di natura giuridica, attesa la divisione territoriale dei ‹‹loci›› in ‹‹cellae›› e ‹‹villae››. Queste ultime erano concessioni spettanti per diritto pubblico in quanto erano limitazioni stabilite ed imposte dall’autorità regia all’esercizio normale del proprio potere. Roccagloriosa fu ‹‹Castrum›› (castello per eccellenza) e i villaggi circostanti furono detti ‹‹casali››, cioè ‹‹piccoli nuclei economici, composti da più fondi, di natura e coltura diversa, situati nella medesima località, con le loro pertinenze, con le fabbriche o edifici, necessarie all’azienda rurale, assegnati ad una o più famiglie di coltivatori››.

La lingua uralo-altaica e quella longobarda influirono molto sulla formazione del dialetto locale. L’arte resta ancora oggi nelle forme di vecchi campanili e di altre costruzioni. La religione, cattolica almeno dal secolo IX, rafforzata dalla presenza dei monaci italo-greci, affiora dall’esistenza del culto di santi orientali (S. Sofia, S. Costantino, S. Marina).

I Bulgari, associati ai Longobardi, fecero opera di ricostruzione. Molti perdettero la vita nelle guerre; i rimanenti monopolizzarono il possesso fondiario edificando ville, coltivate da liberi contadini. I distretti territoriali con borghi e castelli erano bene organizzati, da formare una vera e propria ‹‹Bulgaria››. Quelli che prima si erano destreggiati nell’uso delle armi, da buoni gregari dovettero convertire la spada nella zappa e nell’aratro per il benessere loro e dei sopravvissuti. Non mancarono, prima o poi, migrazioni di Slavi.

Nelle generazioni attuali non mancano segni di identità genetica, di chiara marca. Ippocrate di Coo, antico medico greco, ne descrisse le forme ‹‹atticciate e carnose, senza giunture, molli e flosce››, ‹‹le cavità piene di umori e soprattutto quelle del basso ventre››, le carni ‹‹grasse e senza peli››; ‹‹gli uni assomigliavano agli altri, uomini a uomini, donne a donne››.

Coll’incrocio di altri popoli simili, i Bulgari divennero intelligenti come gl’Iranici, tenaci, fantasiosi e mobili, come i Samati, e per il resto quasi identici ai Mongoli. Altri caratteri sono: occhi bruni e mobili, testa rotonda, barba rada, faccia e pelle color giallo terreo. Talvolta rassomigliano ai negri, bruni e con labbra grosse.

Concludendo, possiamo dire che i Bulgari, frammisti per secolare discendenza ai popoli italici, latini, greci, saraceni e germanici, hanno dato al nostro popolo le armi, la lingua, l’altare, e persino il nome operandone la vera redenzione. Le loro generazioni, per provvidenziale disegno, hanno onorato la santità della Chiesa e la grandezza d’Italia grazie all’opera di uomini forti e tenaci.

 

Per una storia del territorio del basso Cilento, di seguito alcuni riferimenti bibliografici.

 

  1. P. Abbate, “Cenobi italo-greci e paesi del Basso Cilento”, Ed. Palladio, Salerno 1999.
  2. G. Antonini, “La Lucania. Discorsi”, Ed. Tomberli, Napoli 1795.
  3. F. Attanasio, “Sapri, incursioni nella notte dei tempi”, I Corsivi, A.II n.12, 1987.
  4. F. Attanasio, “I villaggi deserti del Cilento”, Progetto, Salerno 1995.
  5. G. Barni, “I longobardi in Italia”, Ed. De Agostini, 1974.
  6. S. Borsari, “Il monachesimo bizantino nella Sicilia e nell’Italia meridionale prenormanne, Istituto italiano per gli studi storici”, Napoli 1963.
  7. B. Cappelli, “Il monachesimo basiliano ai confini calabro-lucani”, Ed. Fausto Fiorentino, Napoli 1963.
  8. G. Cataldo, “Notizie storiche su Policastro Bussentino”, dattiloscritto inedito, Archivio Storico Attanasio, 1973.
  9. G. Cataldo,  “La venuta dei Bulgari nella valle del Mingardo”, in Il Mezzogiorno Culturale, A I – n.2, 1987.
  10. G. Cataldo, “Teodoro Gaza umanista greco e abate del cenobio basiliano di S. Giovanni a Piro (sec. XV)”, Tip. Luigi Spera, Salerno 1993.
  11. G. De Rosa, A. Cestaro, “Territorio e società nella storia del Mezzogiorno”, Ed. Guida, Napoli 1973.
  12. V. D’Amico, “I Bulgari trasmigranti in Italia nei secoli VI e VII dell’era Volgare”, Campobasso 1933.
  13. P. Diacono, “Historia gentis Longobardorum”, scritto tra 787 e il 796, in:Paulus Diakonus e gli altri storici del Langobard, Berlino 1849.
  14. P. M. Di Luccia, “L’abbadia di San Giovanni a Piro, trattato historico-legale”, Ed. Luca Antonio Chracas, Roma 1700.
  15. P. Ebner, “Chiesa Baroni e Popolo nel Cilento”, Ed. di Storia e Letteratura, Roma 1982.
  16. R. Gaetani, “L’Antica Bussento, oggi Policastro Bussentino e la sua sede episcopale”, Tip. Befani, Roma 1882.
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  40. L. Tancredi, “L’Abbazia Basiliana di S. Giovanni a Piro – Millennio della fondazione 990-1990”, Ed. Cantelmi, Salerno 1991.
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Novembre 29th, 2020

Paese d’anima e memoria

Di seguito pubblico due poesie dense d’amore e ricordi del paese natio di Emilio La Greca Romano —————————————————————– “A tessitura […]

Novembre 24th, 2020

L’attualità di Spinoza

Baruch Spinozaè tra le figure più affascinanti e fraintese della storia della filosofia, come è accaduto a tanti pensatori vittime […]

Novembre 22nd, 2020

Terremoto dell’Irpinia … quarant’anni fa

Scene di pianto, volti atterriti, momenti di lutto, disagi esistenziali tornano oggi alla memoria: sono passati ben quarant’anni dal terremoto, […]

Novembre 14th, 2020

Il dominio dei Social Media

Lo sviluppo del web ha radicalmente trasformato la società con l’introduzione di tecnologie user-driven, come blogs, social networks e piattaforme […]

Novembre 8th, 2020

Ricordi e memoria / Torna com’eri quando …

Emilio La Greca Romano è tante cose: poeta e scrittore, docente e giornalista pubblicista (ha collaborato e collabora con diverse testate […]

Novembre 4th, 2020

C’era Molpa oltre Palinuro

Dal mare di Palinuro si possono osservare alcune grotte impareggiabili, rocce ed una spiaggia di sabbia che brilla. La leggenda […]

Ottobre 24th, 2020

Alla ricerca delle radici – Velia

La potenza di Elea di Pasquale Martucci   Nel territorio cilentano, una città molto importante fu certamente la romana Velia, […]

Settembre 8th, 2020

Dibattito / Marx, operaismo e teoria

Ho ricevuto da Antonio Peduzzi uno scritto di Mario Tronti, a proposito ed intorno alla sua ultima pubblicazione: “La teoria […]

Agosto 30th, 2020

“Aspromonte, la terra degli ultimi”

Note a margine del film di Mimmo Calopresti: “Aspromonte, la terra degli ultimi”. Comunità e destino di Pasquale Martucci   […]

Agosto 25th, 2020

Il pensiero / Hegel

Lo Spirito Assoluto nella dialettica hegeliana di Pasquale Martucci   Il 27 agosto di 250 anni fa nasceva Georg Wilhelm […]

Agosto 15th, 2020

Storia e radici – Il Cilento

Cilento: alla ricerca delle origini di Pasquale Martucci   Il Cilento è oggi una zona molto ampia, che parte dal […]

Luglio 24th, 2020

Idee e società – Ferdinand Tönnies

Il concetto di comunità in Tönnies di Pasquale Martucci   «La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato […]

Luglio 13th, 2020

Riti e cultura popolare / il grano

La passione del grano e la dimensione di verità di Pasquale Martucci   Un antico rituale, rilevato da Ernesto de […]

Luglio 10th, 2020

Idee / Franco Ferrarotti

La fenomenologia del sacro di Pasquale Martucci   Le ricerche di Franco Ferrarotti, seguendo una metodologia qualitativa con il ricercatore […]

Luglio 1st, 2020

Pagine di storia / Anno 1828

I moti nel Cilento: lo studio di una Rappresentazione Rituale di Pasquale Martucci   In alcuni paesi del Cilento, si ricordano […]

Giugno 25th, 2020

Pagine di Storia – Pisacane

Sapri: la Rievocazione di Pisacane di Pasquale Martucci   Sapri è conosciuta, al di là della splendida collocazione geografica nel […]

Giugno 20th, 2020

Pagine di storia / Torri costiere

Le torri costiere del Cilento   di Pasquale Martucci   Percorrendo la costa cilentana, si possono osservare una serie di […]

Giugno 8th, 2020

Seminario ISCRA: “L’insostenibile peso della felicità e della speranza”

Possibili processi di pensiero di Pasquale Martucci   In occasione del Seminario ISCRA online (6-7 giugno 2020), dal titolo: “L’insostenibile […]

Maggio 31st, 2020

Ricerca&territorio – Mitologia

U curdone ru monaco Aspetti mitologici e cultura popolare cilentana di Pasquale Martucci (il saggio è disponibile integralmente e con […]

Maggio 21st, 2020

LAURINO / SANT’ELENA

Un culto antico e importante di Pasquale Martucci   “La storia di Laurino è strettamente intrecciata a quella della sua santa […]

Maggio 17th, 2020

Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]

Novembre 4th, 2024

Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine

Il secondo sguardo si occupa del concetto di margine, periferia, distanza di un territorio dal suo centro. Il margine e […]

Ottobre 28th, 2024

Il senso della singolarità

Il sociologo Danilo Martuccelli nelle sue ricerche si è dedicato alle problematiche dell’individuo nella sua relazione con la società, introducendo […]

Ottobre 21st, 2024

Sguardi sociologici (1) / Il sociologo del territorio

Inizio questa rubrica, per offrire un punto di vista che parta da lontano e vada lontano. E che si rivolga […]

Ottobre 17th, 2024

Premio: “L’identità del Cilento” (seconda edizione)

Il Premio Artistico-Letterario: “L’identità del Cilento”, riservato ai giovani del territorio dell’antico Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è giunto […]

Ottobre 14th, 2024

L’anima della tofa

Note sul libro di Gerardo Vassallo: “La tofa: una conchiglia e la voce della sua anima”, Galzerano Editore, settembre 2024 […]