Da poco è stato pubblicato un interessante volume: “L’emergenza Covid-19. Un laboratorio per le scienze sociali”, curato da Massimo Cuono, Filippo Barbera e Manuela Ceretta (Carocci Editore, febbraio 2021), nato dal lavoro di esperti in varie discipline, per trattare un fenomeno che certamente sarà determinante per il futuro delle scienze sociali.
I contenuti del libro partono dall’individuazione delle cause e delle rappresentazioni dell’emergenza, affrontano le conseguenze sul lungo periodo della pandemia, infine si soffermano, nella terza parte, sulle risposte date in termini culturali e politici, in relazione all’incidenza della pandemia sulla vita individuale e sociale delle persone.
Il merito del lavoro è di aver coinvolto studiosi di problemi sociali, quali: antropologi, sociologi, geografi, linguisti, politologi, storici, che hanno avvertito l’esigenza di elaborare alcune analisi in relazione alla diffusione improvvisa di un evento imprevedibile e non ancora del tutto colto nella sua complessità.
I curatori del volume si sono posti, nella primavera del 2020, il problema di inventare attività per venire incontro alle esigenze degli studenti, che non potevano frequentare i percorsi di studio, ed allora hanno pensato ad un laboratorio online, mettendo a disposizione strumenti teorici e metodologici, co-costruendo idee, riflessioni ed appunti per indagare situazioni nuove, fornendo chiavi interpretative ed affinando studi e ricerche per osservare e leggere la realtà attuale.
Riporto alcune argomentazioni contenute nel libro e trattate attraverso differenti prospettive dai vari autori: la pandemia come disastro socio-naturale; l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo; la natura dell’informazione; la comparazione delle politiche emergenziali attuate; le metafore della pandemia; la relazione tra migrazioni e Covid-19; la prevenzione dei rischi futuri; l’emergenza tra catastrofi ed epidemia. Il riferimento è agli scenari, ovvero allo studio dello stato dei fatti. Per quanto riguarda le conseguenze, le considerazioni riguardano: la modalità di gestione delle emergenze; le risposte individuali e collettive; il rapporto tra esperti e media; i cambiamenti della vita quotidiana; le libertà e le forme aggregative; i lavori e i lavoratori; la relazione criminalità, popolazione e crisi. L’ultima parte è stata riservata alle risposte in termini di informazioni, problematiche sanitarie, redditi e ristori, transizione energetica e consumi, fragilità e resilienza, strategie emergenziali, relazioni di genere, uguaglianze e disuguaglianze.
Il lavoro prodotto indica a tutti di prestare attenzione, nello studio dei fenomeni, alla complessità delle questioni, attraverso un processo più ampio cui devono essere sottoposti i vari ambiti del sapere nella società dell’incertezza e dei continui cambiamenti. I ricercatori e gli esperti delle discipline umanistiche hanno invitato ad attuare una sorta di e-learning, per affrontare tutti gli aspetti della nostra vita, avvertendo il bisogno di elaborare idee e produrre concetti, indirizzando le ricerche per osservare un evento, come il Covid-19, che è ancora lontano dall’essere del tutto compreso. L’interesse è certamente rivolto agli scenari futuri di una società in profondo cambiamento, reso evidente da un’emergenza che ha mostrato i limiti e le difficoltà a far interagire razionalità ed immaginazione, tecnologia ed emozioni, per costruire una relazione meno distruttiva con la natura e l’ambiente.
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