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Non sanno quello che dicono i cantori della cultura contadina e della madre terra!, ovvero un mondo patriarcale e violento, un inferno, che non può essere rimpianto. Così si è espresso un lettore di Repubblica (24 giugno 2021). È stato sostenuto da Francesco Merlo, che ha parlato di un contadino metafisico, non reale ma insito in una cultura reazionaria e falsificata, quella del vecchio Strapaese travestito da cultura progressista”.

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Ho più volte in questo sito affrontato i limiti della cultura popolare, ma anche i fondamenti che la stessa ha tracciato per lo sviluppo della nostra società. Ed allora, rispetto a questa e ad altre prese di posizione, non ci si può che affidare ai tanti documenti che, in forma scritta e spesso orale (testimonianze ed interviste), hanno posto in rilievo il senso della cultura contadina, popolare. Una domanda è però necessaria: è forse non violenta la società dell’oggi e quella che si prospetta per il domani, con l’affermazione della cultura (maschilista, reazionaria, violenta) esercitata in maniera a volte subdola dai detentori del potere economico-finanziario sulle popolazioni mondiali?

Riporto un’intervista al prof. Vincenzo Aversano, curata da Sandro Gros-Pietro, all’uscita del volume: “E così ti assicuro di me. Lettere di guerra e di innocenza”, Edizioni Arci Postiglione, 2018. L’opera è la raccolta di ottocento e più lettere, dal 1931 al 1943, provenienti da un mondo contadino “violento, maschilista e reazionario”, ma che rappresentava, come affermato dall’autore: un “vincolo d’amore, di radici, di identità”, e per questo redatto non come curatore ma cuoratore. Lo scopo di Aversano è di lanciare un messaggio, non solo a parole (nelle lettere) ma anche nei comportamenti: un “messaggio di Amore reciproco e per i figli, di Pace Universale e Giustizia tra tutti gli uomini, di Amore alla Vita, alla famiglia sia ristretta sia allargata, alla solidarietà, alla Patria locale, italiana e mondiale”. Si tratta di far emergere la “storia della mentalità” (…) “partendo dalla memorialistica familiare, la Piccola Storia e la Micro-Geografia con la Grande Storia e la Macro-Geografia, un discorso che definiremmo Glo-cale, dove le atrocità della Guerra, con immensi sacrifici imposti alle popolazioni, si vedono dal basso”.

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VINCENZO AVERSANO

“E COSÌ TI ASSICURO DI ME” LETTERE DI GUERRA E D’INNOCENZA

Arci Postiglione (21 agosto 2018)

in “Vernice” Anno XXVI, Nº 57, a cura di Sandro Gros-Pietro

Ottocento e più lettere dal 1931 al 1943 (con un’Appendice per anni successivi), scambiate tra un Papà Emilio, militare di Marina “istruito” e capace di scrivere in cursus strutturato, e una Mamma Giuseppina, semplice e immediata nel suo grado di eroica, “sgrammaticata poetessa”.

Un Epistolario che giorno dopo giorno – e vale per tutti – va “alla ricerca del tempo perduto”, con una originale scrittura, non catalogabile in un “genere” specifico, poiché oscillante tra la descrittiva e il sogno, tra la cruda realtà e i grandi valori, tra il tragico e il magico.

Per cornice la civiltà rurale e la  dolce-verde collina di Coperchia, paesino a ridosso di Salerno, da cui si irradia questo flusso cartaceo, incrociando per angoli strategici del Mediterraneo italiano (La Spezia, Taranto, Napoli, Trieste-Istria) e africano (Tangeri, Tobruk, Bengasi), come una «Via Crucis di corrispondenza così antipatica e noiosa»: definizione sgorgata nel terribile 1942 dal cuore di un esausto belligerante, poi scomparso nel nulla…

Eppure, tra poche gioie e tanti sconforti,  una corrispondenza “pura”, fatta di pudore, un inno all’Amore, alla Vita, alla Famiglia, alla Patria, soprattutto alla Pace universale. 

Da ogni missiva traspare il  grande cuore e l’immenso, religioso e indistruttibile Amore fra i Due. Esso è stato in definitiva un «Amore pasquale», sacrificato cioè alla e nella tragedia dell’ultimo conflitto mondiale (la “Grande” Storia…): due “crocifissi”, esemplati in sindoni di carta di una “Piccola” Storia, quanto mai istruttiva per giovani e meno giovani dell’impoverita Umanità attuale…

Lo splendido documento di vita e di pensiero, raccolto con fervida mente e con puro cuore da Vincenzo Aversano, reca il titolo “E così ti assicuro di me”. Lettere di guerra e d’innocenza. Si tratta di uno zibaldone la cui ossatura principale è fornita dall’epistolario intercorso tra Emilio e Giuseppina, i genitori dell’autore. Sono lettere di amore tra due anime gentili, che liberamente si scelgono e che sigillano nel matrimonio l’unione fertile che feconderà per sempre la loro vita, con la nascita dei figli e la successiva continuazione nei nipoti. L’epistolario documenta un arco di dodici anni, dalla fine del 1931 al 31 agosto 1943. Il periodo considerato contiene quasi per intero la Seconda Guerra mondiale, che si porterà via Emilio, come vittima sacrificata dai due mostri ideologici che hanno funestato il cosiddetto Secolo Breve: Emilio viene dapprima “requisito” dai nazifascisti e successivamente “fatto scomparire” dai comunisti titini, probabilmente gettato nelle foibe. Accanto a questa luminosa e tragica storia d’amore, così ricorrente nella letteratura occidentale di ogni secolo fin dagli inizi omerici dell’infausta e luminosissima avventura d’amore e di famiglia di Ettore e Andromaca, si sviluppa la complessa cornice di un intero popolo trascinato nell’oscurità e nel sangue della più mostruosa guerra mai combattuta dall’intera umanità. Si manifestano anche i sogni della pace, della giustizia, della fede cristiana nella speranza e nella fiducia dell’amore fra i popoli: la carità che ci rende uguali a specchio col nostro prossimo nell’abbraccio dell’agape. L’amore di Emilio e Giuseppina si riverbera sui luoghi toccati da Emilio nel suo peregrinare di marinaio della Reale Marina Italiana; si effonde sui luoghi, sui volti, sugli accadimenti dei paesani di Coperchia, frazione di Pellezzano, in provincia di Salerno, ove Giuseppina resta vanamente ad attendere il suo amato. L’epistolario diviene allora un composito zibaldone che si ramifica e si espande come un frattale, in più direzioni ad indirizzo economico sociale politico religioso, ma mantiene saldo l’orientamento di fede in quel marchio originario di cristiana speranza nell’amore, nella giustizia, nella pace fra i popoli. Una piccola storia diviene la monade rappresentativa e iconica della Grande Storia di Adamo ed Eva discesi sul Pianeta – la feroce aiuola dantesca – a ricercare per sé e a mostrare ai discendenti la via che li ricondurrà al Padre.

Ho avuto modo di incontrare Vincenzo Aversano al Salone del Libro di Torino, ove veniva esposto nel mio stand di editore il commentario del fratello Mario Aversano, Dante Poeta della pace. Canto I dell’Inferno, come leggere la Commedia.

Vincenzo Aversano era intervistato da una televisione locale sul suo libro e io furtivamente ne ho elaborato qualche passaggio.

D. Il suo libro ha una struttura molto robusta e variegata. Infatti, contiene oltre a quelle scritte altre informazioni, foto in maggioranza. Sembra una documentazione oppure un saggio per la sua impostazione di ragguaglio informativo. È imponente già nel peso di quasi due chili. Ci può fornire una essenziale scheda tecnico- redazionale e culturale del volume stesso?

R. Mi scuso se, in questa prima risposta, sarò necessariamente schematico. Il volume contiene ottocento lettere. Cento sono di Mamma e settecento di Papà. Si aggiunga una sessantina tra lettere e poche cartoline (non solo di saluti) di altri mittenti, contemporanee o posteriori alla corrispondenza principale (parenti, amici, conoscenti, i figli Aldo e Mario e qualcuna di Mamma stessa, Enti, Istituzioni e altro ancora). Nel complesso si arriva a ottocentosessanta documenti scritti, e manca, perché smarrita, una lettera di un certo Mario, commilitone salvato da mio padre, uomo generosissimo, in un’azione di guerra. Va specificato che una buona metà delle lettere è stata fedelmente trascritta oppure riprodotta, mentre il resto è stato solo riassunto, quando la sostanza era un po’ più ripetitiva del quotidiano. Per visionare il quadro complessivo degli originali, è sufficiente consultare lo spazio web in www.vincenzoaversano.altervista.org. Le immagini sono riprodotte sia a colori sia in bianco e nero, in numero di centoventi. Tra esse va segnalata una carta tematica delle città portuali del Mediterraneo e dell’Atlantico frequentate da Emilio durante la carriera militare nella Regia Marina. Sono documentate le Sedi a terra in Italia (Napoli, La Spezia, Taranto, Trieste, Pola: solo alla Spezia e a Taranto la famiglia ha potuto trasferirsi per brevi periodi, per il resto ci fu il traumatico distacco del marito dalla moglie e dai figli); le Sedi all’estero (Tobruck e Bengasi, nel corso della guerra). Vi sono tabelle illustrative, perfino di gioie e sofferenze, finestre esplicative (Profilo di Mamma e Papà, Corso CREM a San Bartolomeo, visita a Napoli di Hitler, la Guerra d’Africa, e molto altro). Ci sono oltre duecento Frasi–viatico, inserite come titoli passanti in testa alla gabbia tipografica della pagina e riassunti nell’indice specifico della pagina. Ci sono Santini e fiori in numero imprecisabile (spesso resta solo l’impressione trasparente sulla lettera, quasi una Sindone di Carta, un’impalpabile morsura sul foglio cartaceo, a comprova dei profondi dolori, oltre le gioie, provati dai due coniugi nella loro storia d’Amore). Ci sono nove Schizzi delle navi sulle quali Emilio è stato imbarcato, sempre in guisa di titoli passanti in testa alla gabbia tipografica e ripetuti nella pagina: le navi sono Duilio, Nembo, Saetta, Città di Milano, Cavour, Zeffiro, Vittorio Veneto, Littorio, Roma. È molto curato l’Indice Generale, integrato da quattro indici specifici: delle Immagini, delle Frasi-viatico in epigrafe, delle Tabelle e delle Finestre esplicative scritte (intra-testo). Il tutto, per maggiore controllo e a migliore fruizione per il Lettore della massa informativa raccolta. Da ultimo, ma aspetto di primaria importanza, il libro è corredato da una Presentazione di Domenico Scafoglio, dell’Università di Salerno e di due postfazioni, la prima di Maria Clotilde Giuliani-Balestrino dell’Università di Genova, cui segue in ordine alfabetico la seconda di Luigi Rossi, dell’Università di Salerno: rispettivamente, si tratta di studiosi di Antropologia, Geografia e Storia. Né va taciuta la Lettera gratulatoria di Bruna Bianco, compagna del poeta G. Ungaretti. Confesso di avere impiegato tre anni complessivi di stesura, ma intervallati da un lungo periodo di interruzione per motivi di salute, benché continuativamente ingaggiato in un colloquio spirituale costante, coi genitori e tutti gli altri attori. Ci tengo a specificare che io non mi dichiaro Autore nel significato corrente del termine, bensì Cuoratore, in quanto il volume è a cuore e non a cura di Vincenzo Aversano. Tuttavia, non si tratta solo di memorialistica familiare, giacché questa storia è inserita nel circuito storico-geografico del mondo di allora e della guerra 1940-45.

D. Perché ha pensato di pubblicare questo Epistolario? Non le sembra che sia un poco in ritardo rispetto agli eventi raccontati?

R. Certamente non l’ho fatto per esaltare i casati Farina-Aversano, anzi ho evitato gli alberi genealogici, ma primariamente per amore, verso entrambi i genitori (Emilio e Pina, sottufficiale alfabetizzato il primo e “poetessa” ignorante la seconda), come un sacro voto dovuto e sciolto, anche verso la famiglia estesa (specie mia nonna Rachele), verso gli amici e i paesani di Coperchia. È una questione di vincolo d’amore, di radici, di identità. In secondo luogo, per far conoscere, a livello e a scopo anche didattico per i giovani, il loro principale messaggio, porto non solo a parole (nelle lettere) ma anche nei comportamenti, messaggio di Amore reciproco e per i figli, di Pace Universale e Giustizia tra tutti gli uomini, di Amore alla Vita, alla famiglia sia ristretta sia allargata, alla solidarietà, alla Patria locale, italiana e mondiale. È un messaggio di ferrea Fede in Dio, in Maria Vergine e nei Santi. Il ritardo con cui esce libro rispetto ai fatti narrati è dovuto a una sorta di pudore che per decenni ha attanagliato la Famiglia, rispetto a tanta perdita e a tanto dolore.

D. Come definirebbe la sua opera di Cuoratore? A quale genere di scrittura la assocerebbe?

R. Ad onta delle apparenze esterne, non ho voluto consegnare alla stampa un trattato scientifico né un testo letterario o d’altra materia, ma documentare e commentare nella maniera più neutrale tanti materiali diversi, al punto che nel complesso l’opera risultasse «di più ampio spettro possibile», quindi «multi-genere» o, se si vuole, contemporaneamente storicogeografica, psicologica, sociologica, economica, antropologica e quanto altro. Alla fine, come è stato messo in luce dai presentatori, ne è venuta fuori perfino la «storia della mentalità» (aggiungerei anche religiosa e dei burocrati, purtroppo poco onesti), insomma un mix not classifiable, ma – spero – ricco di fatti e di insegnamenti utili, specie per le giovani generazioni. In esso si incrocia, partendo dalla memorialistica familiare, la Piccola Storia e la Micro-Geografia con la Grande Storia e la Macro-Geografia, un discorso che definiremmo Glo-cale, dove le atrocità della Guerra, con immensi sacrifici imposti alle popolazioni, si vedono dal basso, al di là delle facili e spesso strumentali ideologie di Destra, di Sinistra o di Centro. Il cantautore Giorgio Gaber, d’altronde, ci metteva in guardia in tal materia (la diffidenza per le etichette) già mezzo secolo fa…

D. Scendo a dolorosi particolari: ho letto che lei, con i suoi due fratelli, ha ricevuto un diploma e una medaglia commemorativa dal Presidente della Repubblica, perché il suo papà è morto nella tragedia delle foibe proprio alla fine della Guerra. Lei (e la sua famiglia) come avete smaltito questa feroce realtà?

R. È stata dura, pensando al carattere idealista, cristiano e non-violento di Emilio (che proprio questa fine non meritava), a parte la fame (generalizzata, in verità) sofferta dalla famiglia nel dopoguerra e una esistenza filiale priva della figura maschile, ma per fortuna rimpiazzata da una eroica e tenerissima genitrice, che ci ha permesso di diventare degli affermati professionisti. A queste disgrazie si è aggiunta la deportazione, da parte dei Tedeschi, e la scomparsa del fratello di mia Madre, Giovanni, nonché la quasi distruzione della casa paterna a seguito dei bombardamenti Alleati dopo lo sbarco di Salerno. Indipendentemente dalla mia maturazione cristiana e culturale di uomo e docente universitario, io ho registrato sulla mia pelle – avendo ricevuto danni da tutti i belligeranti in causa – l’atrocità e la inaccettabilità della Guerra. Di più: avevo e ho alle spalle l’esperienza di mio padre, militare di Marina, indottrinato per decenni dall’ideologia fascista e alla fine giunto a una concezione pacifista e irenica, nel percorso della sua durissima carriera, dalla quale Lui spesso si voleva sganciare, non sopportando le angherie di un sistema militare gerarchico. Orbene, come potrei accettare il fanatismo ideologico e la strumentalizzazione che ancora oggi si fa, da molte parti, a distanza di più di settant’anni anni dalla fine del conflitto, contrapponendo fascisti e partigiani, con tutta l’ammirazione per i valori incarnati da questi ultimi, valori spesso calpestati da chi oggi se ne fa scudo e professione? Ecco dunque che io ho da tempo perdonato a tutti, ed auspico una “definitiva” revisione onesta, peraltro già cominciata (Vedi le ricerche di Gianpaolo Pansa), delle vicende storiche del secolo scorso e della tremenda Guerra civile che ne conseguì, rispetto alla quale ciascuna parte politica possa riconoscere i propri valori, ma anche le proprie responsabilità. Ringrazio in proposito gli esponenti di sinistra intellettualmente onesti e il Presidente Mattarella, che al riguardo ha condannato definitivamente il Negazionismo delle foibe, “non diverso da quello della Shoà” da parte della Destra estrema, invitando a guardare avanti e indicando i valori dell’Europa come obiettivo da perseguire per il nostro futuro. È questo il messaggio da dare ai giovani, e che l’Epistolario dei miei genitori e la nostra sofferta storia di figli ci consegna. Soprattutto, di fronte alle sfide che attendono l’Umanità intera, come ci ricorda non a caso la giovanissima Greta Thunberg (disastro ecologico, corruzione, lavoro, razzismo con esclusione sociale e altre sventure). Altro che speculazioni sul passato, laddove peraltro a pontificare sono spesso individui dalla discutibile etica personale, che citano solo il totalitarismo nazi-fascista e non quello comunista, ugualmente violento, delittuoso e antidemocratico, come dimostra tra l’altro l’asservimento di tanti stati dell’Europa orientale fino alla caduta, trent’anni anni fa, del Muro di Berlino, con quel che ha fatto seguito. Piuttosto che tollerare l’odio di CasaPound Italia e dei Centri Sociali, le violenze dei Black Bloc e simili, cerchiamo di celebrare la Giornata del 23 Agosto indetta dall’Europa per condannare tutti i “Totalitarismi” del nostro Continente. Ci vorrebbe un po’ di religione, nel senso più ampio del termine. La religione di Emilio e Giuseppina, le cui scelte di vita mi permetto di proporre come modello.

D. In aggiunta alla vastità dell’Epistolario, e alla ricchezza di documentazione che interpella le coscienze e che pone i quesiti politici ed etico-sociali e religiosi che lei ha evocato, tali da suscitare l’attenzione di studiosi di diversa estrazione, il lettore può trovare elementi di commozione e di piacevolezza che lo inducano all’ottimismo? Insomma, vi è celebrata anche la Poesia, quella dell’Amore in particolare, che fa lievitare la lettura e fa sperare nel futuro?

R. Certamente! A parte alcune mie composizioni poetiche, inserite nel testo, tutto ciò si può trovare nell’apparato illustrativo: i fiori (perfino sotto commovente forma di sindoni cartacee), le scene familiari, le riunioni amicali, i paesaggi, le descrizioni geografiche delle località toccate da Emilio nel suo peregrinare su navi militari, e altro ancora. I segmenti più poetici, tuttavia, si ritrovano in decine e decine di lettere d’amore e, più in generale, nella specifica scrittura delle lettere, che si prestano a vari approcci conoscitivi (materia di diverse discipline) e che oscillano tra la descrizione e il sogno, tra la cruda realtà e i grandi valori, tra il tragico e il magico. È la magia espressa da due anime che si sono amate come più profondamente non si poteva, in un contesto familiare solidale e compatto, che ha addolcito l’esistenza di tutti gli attori, scongiurando il prosieguo della tragedia bellica in ulteriore dramma postbellico. Un’altra lezione per i nostri tempi, oscurati dal materialismo, dalla omologazione, dalla incomunicabilità, dalla solitudine. Basta mettersi nella disposizione giusta ed ascoltare, con l’innocenza e la spontaneità dei due principali protagonisti, la voce del cuore, che è sempre solare bellezza. Del resto, nel commento, anche il Curatore Vincenzo ha spesso sopraffatto, sull’onda dell’emozione, il ricercatore universitario. Motivo per cui ne è scaturita, ripeto, qualche poesia in vernacolo napoletano. Considerata tuttavia la ricchezza informativa e i variegati temi presenti, vorrei pregare il lettore di non limitarsi a volare o sorvolare, ma votarsi anche a pensare ed elaborare, giacché l’opera d’arte deve sì riscaldare il cuore, ma anche nutrire con coscienza la mente. Suggerisco sulla scorta del professore Luigi Rossi, eccellente postfatore, di non farsi prendere dalla pigrizia dopo gli abbandoni sentimentali e di seguire una linea ascendente, e cioè la “sequenza emozionale-affettiva”, poi “scientifica e infine “sapienziale, che serve a vivere serenamente giorno per giorno”. Solo così si potrà assaporare con profitto la valenza geografico-storica, etico-religiosa ed esistenziale delle pagine proposte.

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Novembre 4th, 2020

C’era Molpa oltre Palinuro

Dal mare di Palinuro si possono osservare alcune grotte impareggiabili, rocce ed una spiaggia di sabbia che brilla. La leggenda […]

Ottobre 24th, 2020

Alla ricerca delle radici – Velia

La potenza di Elea di Pasquale Martucci   Nel territorio cilentano, una città molto importante fu certamente la romana Velia, […]

Settembre 8th, 2020

Dibattito / Marx, operaismo e teoria

Ho ricevuto da Antonio Peduzzi uno scritto di Mario Tronti, a proposito ed intorno alla sua ultima pubblicazione: “La teoria […]

Agosto 30th, 2020

“Aspromonte, la terra degli ultimi”

Note a margine del film di Mimmo Calopresti: “Aspromonte, la terra degli ultimi”. Comunità e destino di Pasquale Martucci   […]

Agosto 25th, 2020

Il pensiero / Hegel

Lo Spirito Assoluto nella dialettica hegeliana di Pasquale Martucci   Il 27 agosto di 250 anni fa nasceva Georg Wilhelm […]

Agosto 15th, 2020

Storia e radici – Il Cilento

Cilento: alla ricerca delle origini di Pasquale Martucci   Il Cilento è oggi una zona molto ampia, che parte dal […]

Luglio 24th, 2020

Idee e società – Ferdinand Tönnies

Il concetto di comunità in Tönnies di Pasquale Martucci   «La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato […]

Luglio 13th, 2020

Riti e cultura popolare / il grano

La passione del grano e la dimensione di verità di Pasquale Martucci   Un antico rituale, rilevato da Ernesto de […]

Luglio 10th, 2020

Idee / Franco Ferrarotti

La fenomenologia del sacro di Pasquale Martucci   Le ricerche di Franco Ferrarotti, seguendo una metodologia qualitativa con il ricercatore […]

Luglio 1st, 2020

Pagine di storia / Anno 1828

I moti nel Cilento: lo studio di una Rappresentazione Rituale di Pasquale Martucci   In alcuni paesi del Cilento, si ricordano […]

Giugno 25th, 2020

Pagine di Storia – Pisacane

Sapri: la Rievocazione di Pisacane di Pasquale Martucci   Sapri è conosciuta, al di là della splendida collocazione geografica nel […]

Giugno 20th, 2020

Pagine di storia / Torri costiere

Le torri costiere del Cilento   di Pasquale Martucci   Percorrendo la costa cilentana, si possono osservare una serie di […]

Giugno 8th, 2020

Seminario ISCRA: “L’insostenibile peso della felicità e della speranza”

Possibili processi di pensiero di Pasquale Martucci   In occasione del Seminario ISCRA online (6-7 giugno 2020), dal titolo: “L’insostenibile […]

Maggio 31st, 2020

Ricerca&territorio – Mitologia

U curdone ru monaco Aspetti mitologici e cultura popolare cilentana di Pasquale Martucci (il saggio è disponibile integralmente e con […]

Maggio 21st, 2020

LAURINO / SANT’ELENA

Un culto antico e importante di Pasquale Martucci   “La storia di Laurino è strettamente intrecciata a quella della sua santa […]

Maggio 17th, 2020

Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]

Novembre 4th, 2024

Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine

Il secondo sguardo si occupa del concetto di margine, periferia, distanza di un territorio dal suo centro. Il margine e […]

Ottobre 28th, 2024

Il senso della singolarità

Il sociologo Danilo Martuccelli nelle sue ricerche si è dedicato alle problematiche dell’individuo nella sua relazione con la società, introducendo […]

Ottobre 21st, 2024

Sguardi sociologici (1) / Il sociologo del territorio

Inizio questa rubrica, per offrire un punto di vista che parta da lontano e vada lontano. E che si rivolga […]

Ottobre 17th, 2024

Premio: “L’identità del Cilento” (seconda edizione)

Il Premio Artistico-Letterario: “L’identità del Cilento”, riservato ai giovani del territorio dell’antico Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è giunto […]

Ottobre 14th, 2024

L’anima della tofa

Note sul libro di Gerardo Vassallo: “La tofa: una conchiglia e la voce della sua anima”, Galzerano Editore, settembre 2024 […]