Ritorno sul romanzo: “La principessina dell’Emmett Peack” (Gieffe, 2021), con considerazioni sui personaggi immaginati dall’autore che ha delineato soprattutto i loro caratteri in un’avventura intrigante e coinvolgente.
Alcune donne, una protagonista ed altre comprimarie, tutte in relazione con un uomo che si confronta con truffatori e delinquenti, in una storia a tratti rocambolesca ed ironica: questo è il libro di Nerio Nannetti, ambientato tra paesaggi montani e località di mare, le cui pagine scorrono mettendo in rilievo persone che hanno vissuto di espedienti e calpestato spesso la propria dignità.
I protagonisti, Ren e Virginia, sono in fuga, si rincorrono, lottano, senza arrendersi nemmeno di fronte alle più dure avversità. I nomi sono suggestivi. Pensiamo ai luoghi: Emmett Peack e Nercoast; oppure a: Ren Tinat o Pauli Push The Button o Tim McKiin o Rickey Crimmon, o ancora alla protagonista: Virginia Rockford. Tutto sembra rimandare a qualcosa di diverso dal contesto in cui vive l’autore, probabilmente per depistare il lettore, immergendolo in atmosfere anglofone.
Nerio Nannetti esordisce con un lavoro che pare a tratti ricalcare le pagine di Chandler, Marlowe per intenderci, almeno nella parte iniziale, quando ancora non si è del tutto delineata la storia. In qualche misura si notano le stesse atmosfere, con un finale di riscatto in cui il protagonista alza finalmente la testa.
Se i personaggi del genere hard boiled frequentano i bassifondi metropolitani, affrontano la vita in modo solitario ed in perenne conflitto con l’ordine costituito, Ren appare il contrario. Negli Stati Uniti degli anni trenta, gli ambienti sono dipinti con estremo realismo e popolati da persone senza scrupoli, delinquenti grandi e piccoli, poliziotti corrotti e dark ladies. Sembrano far immergere in quelle strade, in quei locali fumosi e negli odori della città. Se Chandler crea il genere poliziesco o detective fiction, in Nannetti si colgono analogie, ma senza gli estremi pulps, ripresi poi da Tarantino. Non c’è la metropoli, ma una serie di luoghi poco caotici in cui si svolge la vicenda; non ci sono duri, perché a conti fatti sono tutte apparenze. I personaggi nati perdenti alla fine hanno un sussulto di coraggio e dignità, o almeno tentano di farlo.
Il protagonista ha un rapporto con le donne quasi sempre conflittuale, che lo porta a vivere ogni storia con amarezza e disillusione, anche se è attratto dal genere femminile che crede debole: “Aveva già percepito la sua personalità, si era già creato la sua opinione su di lei e nonostante questo, Ren ebbe l’impulso di partire di slancio verso quella donna. Era così indifesa, così impaurita”. È perennemente al verde e per questo condizionato da situazioni intricate, che lo conducono ad intraprendere una sorta di odissea per sfuggire ai pericoli. Se non è un duro come Marlowe, lo stesso vive al limite, anche se spesso è considerato non proprio un’aquila: “Ren era un dilettante, questo è noto”.
La principessina Virgilia, così chiamata dal padre come solo i padri sanno fare quando, gelosi, vogliono proteggere le figlie, ma anche ammirata dall’universo maschile ed invidiata da quello femminile, conduce e trasporta tra le pagine, a partire dalla metà del libro, tutti coloro che entrano in contatto con lei. “Lezione numero uno. Se vuoi spingere una persona a venire da te, devi dargli solo le chiavi della macchina. Salirci sopra e arrivare dove vuoi tu, deve credere, deve assolutamente credere, che sia una decisione sua. Quando sarai capace di fare questo passeremo alla prossima lezione. Virginia Rockford”. Eppure quelle lezioni restano molto accennate, perché è una persona coinvolta, non certo una che può gestire le vicende, perciò non dissimile da Ren. Ha bisogno di quell’uomo perché deve fuggire, e lui si lascia trasportare, tanto non ha altro da fare se non cercare di sopravvivere. Si incontrano e si scontrano, si cercano credendo che forse l’unione può salvarli.
Il merito di Nerio Nannetti, che produce un racconto mai banale, è di lasciare in sospeso il lettore, che cerca di leggere freneticamente le pagine per cercare di cogliere altre sfumature e particolari, non tanto per apprezzare la descrizione di ambienti e luoghi, molti lettori ci provano, quanto piuttosto per osservare le dinamiche dei protagonisti, oltre che immaginare in anticipo il finale dell’intera vicenda.
Ren vince ma con grande sacrificio; Virginia si avvicina a lui, ma forse lo ha fatto da tempo quando le avversità della vita, alcuni segreti che ha carpito, non possono che farla ritornare principessina in attesa di conforto, come già accadeva con il padre.
Il romanzo si lascia leggere, in modo particolare da coloro che amano il genere avventuroso e comunque sentimentale.
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