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Provavo un senso di stanchezza e di sgomento nel sentire che tutto quel tempo, così lungo, non solo era stato ininterrottamente vissuto, pensato, secretato da me, che era la mia vita, ma che inoltre dovevo tenerlo in ogni momento attaccato a me, che esso mi sosteneva, appollaiato com’ero io sulla cima vertiginosa, e che non potevo muovermi senza spostarlo come lui con me”. (1)



Quest’anno è il centenario della morte di Marcel Proust, che ha realizzato un’opera imponente e significativa, intesa come il capolavoro più lungo del mondo con una miriade di personaggi. Si tratta di: “Alla ricerca del tempo perduto”, scritta a partire dal 1909, dopo che in precedenza ne aveva elaborato temi e dato vita a molte costruzioni e strutture narrative, rivista fino alla morte (1922), pubblicata, infine, in sette volumi tra il 1913 e il 1927.

Il tema che tratterò in questo scritto è il risveglio della memoria involontaria che trasforma il tempo perduto in tempo ritrovato, la fine della ricerca interiore del Narratore e l’inizio del romanzo da scrivere, del romanzo futuro. In esso si riscontrano le seguenti argomentazioni: a) il ritorno ciclico del Narratore, il ritorno alle origini; b) la malattia, l’assenza dalla realtà sociale e dal regno delle apparenze; c) il cambiamento, come capovolgimento dei valori.

Se il tempo ritrovato non mostra che rovine e dolore, attraverso la bellezza e l’arte l’autore comprende il suo passato e si rituffa nel futuro. La concezione del tempo, tra memoria e oblio, fa dire a Proust: “la società non è nulla ma non c’è che questa”. (2)

La Recherche è la grande opera di un malato, che vede il legame della malattia e della morte e che tramuta la malattia in una prigionia forzata, che allontana la guarigione per soffrire e che si sacrifica per i posteri. Proust durante la stesura della sua opera per motivi di salute non esce quasi mai di casa e trascorre l’intera giornata a scrivere. Questo accade dopo che in gioventù aveva frequentato spasmodicamente i bordelli, ricordando la sessualità come la metafora di una fusione tra due esseri. Capriccioso, vulnerabile, omosessuale, frequenta l’aristocrazia e la società borghese per trovare particolari da inserire nella sua monumentale opera; approda alla fine ad una sorta di saggezza nichilistica, dopo essere stato un tempo un uomo di tanta eloquenza da tenere inchiodati i suoi interlocutori per ore nei salotti francesi.

Nell’opera c’è la ricchezza delle risorse descrittive, organizzatrici, psicologiche e poetiche, ovvero la conoscenza e la salvazione per sottrarsi al tempo e alla morte. C’è il rischio dei fallimenti dell’esistenza, un’esistenza alla ricerca della sua verità. Le pagine sono la produzione del mondo, tanti libri in uno: infanzia, desideri, mondanità, amore, gelosia, sogno, natura, arte creatrice, sesso, morte. Una cattedrale minuziosamente costruita. Nell’interpretazione del finale del tempo ritrovato, Proust produce la parabola del “tempo-distanza”, che fa rendere percettibile il tempo e mostra gli esseri fatti di tempo e prodotti del tempo. Mentre il tempo compie il suo flusso e vivono i personaggi, si accendono speranze e si vivono illusioni; la conoscenza è evocazione della memoria che riuscirà a sfuggire a dolore e morte grazie all’arte, la sola verità possibile, perché la ricerca del tempo perduto in effetti è la ricerca della poesia e della verità. (3)

La grande intuizione di Proust è di raccontare la vita salottiera cogliendo le confidenze di un secolo al tramonto e dando al XIX secolo la possibilità di raccontare le sue memorie. Per questo è il più stupefacente raccontatore di anime dopo Dostoevskij. È un romanzo che risale dalla fine, dove il Narratore finisce la vicenda del tempo ritrovato e l’autore comincia a scrivere la Recherche: da qui la natura ciclica e meta-narrativa. (4)

È ben presente in lui Henri Bergson e il concetto di tempo e durata: l’attualizzazione del passato non si può quantificare per la dinamicità continua, ed è impossibile misurare i frammenti che la compongono, perché si armonizzano l’uno con l’altro secondo un processo di reciproca compenetrazione. Per il filosofo, il tempo della scienza è spazializzato come successione di istanti identici, invece ci sono sempre istanti fluidi, in cui tutto è in ogni istante nuovo e conservato. Qui entrano in gioco coscienza ed intuizione, i temi cari a Bergson: “la durata implica rappresentazioni mobili, quasi fluide sempre pronte ad adagiarsi sulle forme dell’intuizione”. (5)

Ogni momento successivo continua quello che lo precede, più un elemento nuovo la cui tensione vitale dirige verso il futuro, verso la perpetuazione dell’esistenza. Osservando una città la vedo differente dalle volte precedenti, perché la coscienza si è modificata. Bergson fa l’esempio del cono solido. Il cono si restringe verso la cima (presente) e si allarga verso la base (dove c’è un cerchio ampio, il passato). Collegando il punto (vertice) e il centro del cerchio, si ha una linea di continuità, dunque la proiezione verso il futuro della vita diveniente, nel fluire della coscienza. (6)

Proust nacque a Parigi nel 1871, figlio di un professore universitario di medicina e di una donna colta e sensibile, di ricca famiglia ebrea, che si occupò fino alla morte del figlio che all’età di nove anni cominciò a soffrire d’asma, malattia che lo tormentò per tutta la vita. Dopo aver frequentato il liceo Condorcet ed aver iniziato le collaborazioni ad alcuni periodici e riviste, si iscrisse alla facoltà di Diritto e fu allievo alla Sorbona (Scienze Politiche) di Henri Bergson.

La sua opera principale, la Recherche, è un affresco della società francese di inizio secolo (novecento), in cui la narrazione si sviluppa attraverso un approccio soggettivo che, a partire dal sapore ritrovato della madeleine, fa risvegliare alla memoria tutto un mondo dimenticato. È un monologo interiore che affronta una serie di questioni, che si risolvono nella critica ad ogni mito, nella meditazione sull’esistenza umana, nella decadenza in cui è precipitata la sua epoca. È però il momento irrazionale, la memoria involontaria che mette in contatto tempo presente e passato, che fa ritrovare il senso della vita e la ricerca del tempo perduto come prima tappa verso l’arte, che gli permette infine di poter realizzare il romanzo.

Il primo volume apparve il 14 novembre 1913; poi lo scoppio della guerra interrompe la pubblicazione degli altri volumi, mentre Proust in maniera febbrile continuava a lavorare aggiungendo sempre nuove parti (paperoles). Alla fine furono sette: 1. Dalla parte di Swann o La strada di Swann (Du côté de chez Swann, 1913); 2. All’ombra delle fanciulle in fiore (À l’ombre des jeunes filles en fleurs, 1919, premio Goncourt); 3. I Guermantes (Le côté de Guermantes, 1920); 4. Sodoma e Gomorra (Sodome et Gomorrhe, 1921-1922); 5. La prigioniera (La prisonnière, 1923); 6. La fuggitiva (la prima edizione aveva il titolo Albertine scomparsa, La fugitive, Albertine disparue, 1925); 7. Il tempo ritrovato (Le temps retrouvé, 1927).

Riporto brevemente i contenuti dei sette volumi.

  1. Dalla parte di Swann. Il primo libro narra l’infanzia di Proust a Combray, descrivendo i rapporti psicologici con la madre, con le sue prime letture intellettuali e con gli abitanti del paese. Si apre poi la seconda sezione, dove entrano in scena i membri della famiglia Swann. Qui viene introdotto il tema della Recherche interiore e dell’attenzione per i dettagli del proprio passato. La seconda sezione è dedicata a Charles Swann e al suo amore per Odette de Crècy.
  2. All’ombra delle fanciulle in fiore. Questo volume parla del trasferimento di Marcel da Combray a Parigi. Qui frequenta l’amico Charles Swann e la moglie Odette. Il libro parla anche del suo innamoramento per Gilberte, figlia della signora Swann, e, successivamente, a seguito di un soggiorno con la nonna in Normandia, di quello verso Albertine, adolescente tra altre fanciulle “in fiore”.
  3. I Guermantes. Marcel va a vedere Berma, un’attrice di cui è invaghito, a uno spettacolo teatrale. Tuttavia, mentre l’amore per lei viene progressivamente meno, si accende invece quello verso la duchessa Madame Guermantes. Marcel inizia a frequentare la nobile famiglia nel circolo del barone Charlus, mentre la malattia della nonna peggiora. Alla morte di quest’ultima, incontra nuovamente Albertine e si innamora di lei, mentre scopre che il barone Charlus è omossessuale.
  4. Sodoma e Gomorra. Nel romanzo si snodano due rapporti binari: quello tra Marcel e Albertine e l’altro tra il barone Charlus e un giovane violinista. Parla anche del sospetto che Marcel ha rispetto ad un tradimento di Albertine e alla certezza che questo sia avvenuto con una donna nobile.
  5. La prigioniera. Marcel perdona Albertine e decide di andare a vivere con lei. Ma la gelosia torna, al punto che Marcel chiuderà la sua amante in casa impedendole di uscire. Albertine riuscirà a fuggire, lasciandogli una lettera.
  6. La fuggitiva. Se inizialmente Marcel non manifesta dispiacere per quanto accaduto, in seguito ne soffre infinitamente. Cadrà in una profonda depressione quando scopre che la sua antica innamorata ha avuto un incidente ed è morta cadendo da cavallo. Successivamente incontrerà per caso Gilberte Swann, di cui si innamora nuovamente, ma che è promessa sposa al nipote del barone Charlus. Al termine del racconto, Marcel scoprirà però che anche quest’ultimo è omosessuale.
  7. Il tempo ritrovato. Durante la Prima guerra mondiale, Marcel si accorge che il tempo trascorre inesorabilmente e torna a Parigi, trovandola diversa da come l’aveva conosciuta durante la Belle Époque. Diventa un assiduo frequentatore della casa di Gilberte e per un’ultima volta decide di andare a un incontro nel salotto della famiglia Guermantes. Qui espone importanti riflessioni sul trascorrere del tempo, dichiarando l’intenzione di scriverli in un libro.

La struttura dell’opera è circolare, prima di permettere, dopo tremila pagine, a Marcel di diventare scrittore. Lui è l’io narrante, che combatte contro la mancanza di volontà, la bassa autostima, la fragilità fisica e psichica, per giungere infine a scrivere un romanzo sugli uomini e sul tempo.

La Recherche ha luogo in un tempo che va dall’affaire Dreyfus alla prima guerra mondiale, ma il tempo personale del suo narratore è irregolare e ripetutamente sfalsato rispetto agli altri. Il titolo dell’opera: La ricerca di un tempo perduto, è legato al passato ma è anche un tempo verso il quale tende il presente. È anche la ricerca della Verità che solo l’arte può far afferrare; è la vita stessa, perché tempo interiore, soggettivo. Simbolicamente è anche la chiusura nella sua stanza a scrivere e a ricercare, passando la sua breve giovinezza rinchiuso.  È allora la storia di una coscienza in cerca della sua identità, e solo nella sua memoria l’uomo nel suo insieme può cogliere le incessanti trasformazioni alle quali il tempo sottopone fatti, persone e sentimenti. Proust distingue due tipi di memoria: la memoria volontaria, come ricostruzione di quanto è accaduto nel passato, gestita dalla ragione; la memoria involontaria o affettiva, che affiora in modo inaspettato, quasi si trattasse di un’illuminazione improvvisa, suscitata da uno stimolo dei sensi (udito, olfatto, gusto, tatto, vista), come ricordi illogici e irrazionali. Questa memoria è il solo mezzo per reagire alla fuga del tempo, anche se il nostro passato non ci viene restituito con tutte le sfumature esatte ed il ricordo trasfigura un po’ tutto ciò che esso evoca.

Aveva scritto Henri Bergson: “Al di fuor di me, nello spazio, c’è un’unica posizione della lancetta e del pendolo, perché delle posizioni passate non resta nulla. Dentro di me si svolge un processo di organizzazione e di mutua compenetrazione di fatti di coscienza, che costituisce la vera durata”. (7)

Il tempo di Proust è interiore, niente a che vedere con la realtà storica, con il contesto sociale; si estende nei meandri delle nostre anime e ricerca le punte sensibili di un ricordo mai vissuto o creduto dimenticato, abbandonato per sempre e che, invece, rispunta, prepotente e pungente. La verità di Proust guarda dunque all’indietro, mai in avanti. Solo il tempo futuro svelerà le verità di quello perduto: di qui, l’inutilità e la debolezza dei sentimenti, delle emozioni, dei pensieri, che acuiscono la confusione del presente. Affidandosi ai rumori, agli odori, già uditi e respirati, passato e presente si compenetrano, ed allora ritrovare il tempo non è impossibile, a patto che il mondo ricreato sia un mondo letterario, un mondo interiore, mistico, costruito su questo gioco di memoria e tempo.

Le pagine sono fatte di frasi lunghe che spiegano gli aspetti del mondo ma soprattutto la profondità dell’anima. La vita degli uomini consiste in una lotta disperata alla ricerca di una felicità, dovuta alla capacità di trasportare il soggetto in una realtà extratemporale, che gli permette di sfuggire dal presente e di gioire nell’essenza delle cose, cioè fuori del tempo, perché il tempo sospeso nella contingenza esistenziale, negli istanti privilegiati, istanti sottratti alla durata in cui la felicità del reale è ritrovato, approfondendo le figure e le immagini di un libro complicato ma ormai fiorito. L’opera d’arte è la dura scuola di vita e il vero giudizio finale. (8)

Proust elabora la teoria dell’intermittenza del cuore per salvare il passato dalla sua eternità di morte; lo resuscita e lo immette nell’eternità di vita del presente, facendo rivivere il passato come un presente potenziale. Per cui il passato è un eterno presente. (9)

La grande vittoria di Proust è di aver superato le mode e di essersi spinto, lui uomo del suo tempo, all’inattualità.

Giuseppe Grasso così chiude la versione integrale della Recherche:

La lettura della sua opera non è esente dal desiderio e dal godimento, da un perpetuo bisogno di scoprirlo e di riscoprirlo, se non proprio alla nostra altezza, quanto meno alla nostra portata. Ed è quanto conta per chi crede, come noi, alla sua vitalità”. (10)

Note:

  1. Proust M., Alla ricerca del tempo perduto, ed. integrale, a cura di Pinto P., Grasso G., Newton Compton, 2020, p. 2456.
  2. Grasso G., cit., p. 2167.
  3. Ivi, pp. 2457-2464.
  4. Ivi, pp. 2467-2471.
  5. Ivi, p. 2493.
  6. Ivi, p. 2494.
  7. Cfr.: Bergson H., Saggio sui dati immediati della coscienza, Cortina, 2002, or. 1889; Bergson H., Durata e simultaneità, Cortina, 2004, or. 1922.
  8. Grasso G., p. 2170.
  9. Ivi, p. 2527.
  10. Ivi, p. 2528.

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Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Luglio 25th, 2024

Il Patrimonio Culturale. I beni materiali e immateriali territoriali

Per “Patrimonio culturale” si intende un bene avente un valore eccezionale universale sul piano storico, artistico, scientifico, etnologico o antropologico, […]

Luglio 19th, 2024

Le culture italiche

Gli Italici vivevano nelle zone interne. Erano pastori e agricoltori e dimoravano in modeste abitazioni costruite con materiali deperibili e […]

Luglio 15th, 2024

La morfologia megalitica nel Cilento

A proposito de: “Il codice morfologico del megalitismo nel Cilento. Immagine e trascendenza” di Luigi Leuzzi, Amazon, 30 giugno 2024 […]

Luglio 12th, 2024

Licusati: la cultura come Patrimonio

Il prossimo 13 luglio a Licusati sarà presentato il libro: “Patrimonio Culturale del Cilento. Antropologia, Storia e Religiosità nei Viaggi […]

Luglio 11th, 2024

ANALISI ARCHEASTRONOMICA A POMPEI

Oculi e Finestre gnomoniche, i percorsi di luce che misurano il tempo; Analisi archeoastronomica alle terme del Foro a Pompei, […]

Luglio 8th, 2024

Il dialetto nel Cilento: una ricerca a Roccadaspide

Maddalena D’Angelo ha realizzato una ricerca sui dialetti, con particolare riferimento alle aree meridionali e a Roccadaspide, dedicando il suo […]

Luglio 5th, 2024

Il metaverso e il settore del turismo

Pubblico un nuovo scritto di Carmen De Luccia sul metaverso. Come indicato dall’autrice, la tecnologia che con grande forza si […]

Luglio 1st, 2024

L’identità dionisiaca

Friedrich Wilhelm Nietzsche in: “La nascita della tragedia dallo spirito della musica” (1872), l’opera di rilettura della civiltà greca attraverso […]

Giugno 23rd, 2024

Simboli e significati del fuoco rituale

Durante la Notte di San Giovanni in molte comunità c’è ancora l’abitudine, tipica delle società tradizionali legate al ciclo della […]

Giugno 19th, 2024

Il pittore intellettuale che crea emozioni

Roberto Bellucci è un uomo libero di manifestare la sua arte e attraverso essa i suoi pensieri, percorrendo le realtà […]