Nel Cilento, soprattutto in estate, si svolgono numerose iniziative per valorizzare e far conoscere il territorio. Si vogliono proporre idee per promuovere prodotti tipici, concerti, manifestazioni varie, avendo però presente un aspetto essenziale: svolgere gli eventi in scenari in cui siano valorizzati i luoghi e la storia. Tuttavia, spesso non si tratta solo di ciò: si affermano sagre di cibi per il consumo, che hanno poco a che fare con l’area, e ciò con l’unico intento di far passare una serata di spensieratezza ai vacanzieri che affollano il territorio. Dispiace dirlo, ma questi eventi non sono caratteristici della zona, non lasciano traccia. Al contrario, un prodotto locale tipico (penso al fico bianco del Cilento, o al pesce azzurro, al cocioricotta, agli ortaggi e verdure della dieta mediterranea), se contestualizzato in uno scenario storico-culturale, ha un senso e serve a promuovere l’area.
Ciò per dire, che è importante presentare quelle occasioni di festa che danno lustro a paesi che altrimenti sarebbero sconosciuti. Per questa ragione, di seguito riporto una serie di iniziative che servono a delineare percorsi soprattutto culturali per affermare il territorio.
La sesta Festa del Grano Antico si svolge a Ceraso il 2 e 3 luglio 2022. È una festa che permette di scoprire il gusto e la bellezza dei grani antichi. Questo appuntamento annuale è anche con laboratori, incontri e degustazioni. Ceraso ha una piazza dove ci sono due palazzi: Palazzo Di Lorenzo, casa signorile, imponente e con portali dalle forme essenziali; Palazzo Iannicelli che la chiude. Il rione detto “Capo ru prevate” è dominato dal palazzo della famiglia Castiello che ancora presenta elementi di notevole interesse, come il portale in pietra e i torrini laterali. Lungo l’antica via Regie Poste, attuale Via Roma, c’è l’ingresso di Palazzo Lancilotti (XV-XVIII secolo), costruito per Gelsomino Lancilotti, primogenito del governatore della Baronia di Novi, il quale, già nel 1456, con la sua famiglia, abitava quel grande palazzo.
La Settimana Letteraria 2022, la nona edizione, si svolge a Roccagloriosa (SA), dal 2 al 7 luglio 2022. Letture, interviste, musica e tanto altro. Il programma prevede appuntamenti dedicati non solo ai libri, ma anche all’arte e al teatro. Tra le novità un convegno per approfondire le ricchezze del sito archeologico di Roccagloriosa, dove gli scavi hanno evidenziato i resti di un insediamento fiorente tra il IV e il III sec. a.C. Il sito si configura come un parco archeologico immerso nella natura, un tempo difeso da un circuito murario, in alcune parti ricostruito e visibile nel percorso di visita. Il centro ospita due antiquaria: nella Chiesa di Santa Maria ad Martyres e nel piccolo spazio museale in Piazza del Popolo, dove si possono ammirare dipinti scoperti nelle tombe monumentali e reperti rinvenuti negli scavi.
Il Palio del Grano, a Caselle in Pittari, dal 4 al 10 luglio 2022, giunto alla 18a edizione, è definito dagli organizzatori un’enciclopedia del vivere e del fare la festa, nella quale i saperi tradizionali si manifestano con la loro essenzialità e si riaffermano con orgoglio, diventando motivo di incontro e di allegria. È una vera a propria gara della mietitura a mano del grano tipico della zona, tra otto rioni di Caselle in Pittari e otto paesi “compari” gemellati. L’obiettivo è di “liberare” il valore della cultura contadina e della memoria, riproponendo un mondo che valorizza gli antichi strumenti del lavoro quotidiano: una falce diventa espressione di abilità e un campo di grano lo scenario dove esprimere l’amore per la propria terra. Il grano, che ha assunto per l’intera comunità cilentana un valore assoluto, nel Palio ha ridefinito una nuova contemporaneità legata ai valori delle produzioni locali, della biodiversità, della socialità partecipata. Fici mimoria, il termine dialettale che evoca le gesta di chi ha fatto memoria, di chi ha lasciato traccia dopo la sua morte, dei maestri della terra che hanno alfabetizzato alle migliori tecnologie e saperi legati alla coltivazione del grano. La manifestazione è anche futuro ed innovazione, partendo dal passato.
La Sagra dello Scazzatiello Castellese (undicesima edizione) si realizzerà a Castel San Lorenzo (SA), dal 13 al 17 luglio 2022. L’evento serve a valorizzare il prodotto tipico del posto iscritto nell’elenco regionale dei prodotti tipici (D.M. 360/99). È un tipo di pasta fatta a mano, molto simile al classico “Cavatiello Cilentano”. La particolarità però sta nella preparazione: infatti, nel dargli la classica forma a conchiglia, la pasta viene schiacciata o meglio “scazzata”. Gli ingredienti sono pochi ed essenziali: farina di grano duro e grano tenero, uova fresche, olio extravergine di oliva, acqua e sale. Il centro è il paese dell’aglianicone, un vitigno autoctono, che ha dato risalto alla sua economia coincidente con quella dello sviluppo della cultura enologica nel territorio salernitano, che ha rappresentato fattore di traino e stimolo. Per valorizzare il vino, si svolge la 25a Festa del Vino 2022, dal 16 al 20 agosto 2022. Nel centro abitato, nella sede del vecchio Municipio, è presente anche un piccolo Museo della Civiltà Contadina e dell’Artigianato Locale, che descrive in maniera approfondita le umili abitudini delle popolazioni locali, attraverso l’esposizione di suppellettili e di vari utensili della vita domestica e familiare. Racconta poi il lavoro dei campi mediante una rassegna di attrezzi per la semina, la raccolta, il trasporto di prodotti agricoli. Il territorio si fregia di sette vini che con D.P.C. del 6 novembre 1991 ottennero il riconoscimento della D.O.C. (denominazione di origine controllata). Tali tipologie di vino sono: Bianco; Rosso; Rosato; Barbera; Moscato; Moscato spumante; Moscato passito; Moscato Lambiccato; Aglianicone.
La Festa della Cipolla di Vatolla, settima edizione, si terrà tra il 16 e il 17 e tra il 30 e 31 luglio 2022. Altre date in agosto: il 6 e il 7, il 20 e il 21 e il 27 e 28 Agosto 2022. La protagonista è la cipolla, prodotto ormai affermato; il Palazzo De Vargas, che ha ospitato Giambattista Vico, è la splendida cornice in cui si svolge l’evento. Negli anni che hanno seguito la valorizzazione di questo luogo, tanti sono stati gli appuntamenti culturali, con una ricca alternanza di uomini che della cultura umanistica e non solo hanno fatto la loro ragione di vita. Ma il luogo è anche caratterizzato dalla valorizzazione di questo ortaggio autoctono, ricco di proprietà benefiche, delicato al palato e che non fa lacrimare gli occhi. La cipolla è oggetto di degustazioni, di vendita, di accoglienza per i turisti. Sono proposti diversi piatti, il cui ingrediente essenziale è la cipolla: frittelle; zuppe; frittate arricchite di cacioricotta; parmigiana; pizza cilentana; torta salata con patate; ravioli; spezzatino di carne; carni cucinate con crema di cipolle. L’accostamento tra Vico e la cipolla è stata un’intuizione della stressa Fondazione Giambattista Vico che, considerando anche la caratteristica paesaggistica di Vatolla, intende mettere in connessione i silenzi e la tranquillità del luogo con i prodotti di cui lo stesso filosofo si nutriva.
Cilentart Fest, si tiene dal 22 al 29 luglio 2022. È un programma di formazione gratuita rivolto a professionisti senza limiti di età; prevede 3 laboratori in 3 paesi diversi (Perito, Salento e Gioi Cilento) durante i giorni del Festival, affidati a tre eccellenze del panorama nazionale. Dopo la positiva esperienza dell’anno scorso, gli organizzatori hanno avvertito l’esigenza di strutturare maggiormente questa sezione, raccogliendo la disponibilità del Teatro Pubblico Campano e rendendo gratuite per i partecipanti queste attività. Del resto, l’evento è stato sollecitato dai Comuni che hanno intuito le potenzialità di questa iniziativa.
A San Marco di Castellabate, ci sarà il Porto in Festa 2022, il 23 luglio, con la collaborazione dei pescatori, per promuovere il pescato locale. Si potrà gustare: il risotto alla pescatora, l’insalata di mare, la frittura mista di paranza, la triglia rossa di Licosa, la fantasia di alici alla cilentana, le brioches di gamberi, la pizza fritta, le frittelle d’alghe. Il paese è una zona portuale, da cui si estende il parco di Punta Licosa, popolato fin dal paleolitico, come è testimoniato dai resti rinvenuti in una grotta marina emersa lungo la sua costa. Nel 1168 venne identificato come il casale di “Sancti Marci”, alle dipendenze della baronia del Castello dell’Abate. Il borgo si è sviluppato negli ultimi decenni grazie alla presenza turistica.
La Festa di San Pantaleo a Vallo della Lucania, dal 26 al 28 luglio 2022, è un evento per onorare il santo patrono, importante per la presenza di autorità civili e religiose, oltre che di tanti abitanti provenienti da luoghi lontani. Il santo è per la gente di questo territorio San Pantaleo (il nome in latino; mentre Pantaleone è quello greco). Pantaleémon indica “colui che prova compassione” e che protegge gli afflitti, gli oppressi, i malati. È l’intera comunità cilentana ad essere coinvolta: tutta la diocesi tiene unita l’intera vita sociale e culturale di tanti paesi che gravitano intorno a Vallo della Lucania. La solidarietà è vissuta da tutti, o almeno questo è l’esempio tracciato da un santo che è stato medico e martire, si è sacrificato per gli infermi e, in nome della fede, ha predicato la fratellanza. Interessante è la sfilata di moltissime statue di santi, sostenute con devozione dai portatori: San Luigi, Sant’Antonio, San Toribio, San Cataldo, Sant’Agostino, San Francesco, San Gaetano, San Filippo, San Nicola, Sant’Alfonso, San Crescenzo, Sant’Espedito, San Raffaele, San Emidio, San Biagio, San Matteo, San Giuseppe, San Michele; poi procedono i fedeli con stendardi ed effigie (tra cui quella di San Pio) e il crocefisso; le autorità civili e religiose anticipano San Pantaleone tra gli applausi della folla. Le statue sono collocate tutte in alto nella bella piazza e sembrano osservare la folla, situata di sotto, che prega e canta inni sacri. Vescovo e parroci narrano del Santo Patrono e benedicono la folla.
La Festa del Pane e della Civiltà Contadina, giunta alla sedicesima edizione, si svolgerà a Trentinara, dal 27 al 31 luglio 2022, tra storia, sapori ed enogastronomia. Si potranno degustare la pizza cilentana e quella con sciurilli, la pizza fritta dolce o salata; fusilli, strangulaprieviti e cavatelli al sugo; ciambotta; soffritto e spezzatino di maiale; sfriuonzolo; zuppa di ceci, cicorie e patate, mulegnane ‘mbuttunate, e tante varietà di dolci cilentani. Il tutto, naturalmente, accompagnato dai protagonisti della manifestazione: il pane, i vicci, il vescuotto. Il centro storico ospiterà gruppi itineranti e concerti di musica popolare nella piazza centrale. Il paese è definito “terrazza del Cilento”, perché gode di una posizione privilegiata che permette di avere un panorama che spazia dalla Costiera Amalfitana e Capri, fino a Punta Licosa e al monte Sacro di Novi Velia.
Le Notti dei Mulini Rural Festival 2022, si tiene a San Pietro al Tanagro, il 29 e 30 luglio 2022. Si riaccendono le luci nel Parco dei Mulini a pochi passi dal centro storico tra il verde della natura, la freschezza dell’ambiente ed il fruscio delle acque che alimentavano i vecchi mulini. Le serate sono all’insegna della musica popolare, della gastronomia, ma anche delle attività culturali. Il paese, ai margini della pianura “Vallo di Diano”, è conosciuto in quanto appartenente ai Sanseverino (definiti i Marsicani di Diano); secondo una leggenda fu edificato per la devozione verso San Pietro, che pare sia passato da lì al tempo di Nerone.
A Novi Velia, si svolgerà la decima Festa ru Scauratieddo, il 30 e 31 luglio 2022. Sono i piatti della tradizione natalizia cilentana nella suggestiva cornice del centro storico di Novi Velia. La scelta di Natale sembra risalire all’antica usanza greca di celebrare il solstizio d’inverno. Infatti, nella notte più lunga dell’anno i coloni greci omaggiavano gli dei offrendo loro dei dolci a base di miele, molto simili agli scauratieddi per aspetto e composizione. Quel centro è noto soprattutto per il santuario della “Madonna del Sacro Monte”, posto in cima al monte Gelbison, a 1705 s.l.m. I pellegrini, ogni anno, in estate, si recano in processione al santuario, portando un Gesù Bambino di cera, ma anche le famose cente, caratteristico simbolo devozionale. È uno straordinario punto panoramico: dalla sua vetta di godono ampie vedute sulle valli ed i monti circostanti. I boschi che ricoprono completamente le pendici ospitano animali rari e preziosi come il lupo, la martora e il picchio nero.
La Cuntarìa 2022 è a Stella Cilento (SA), dal 28 luglio al 3 agosto 2022. Stella Cilento ha avuto origine intorno al XIII secolo dopo lo spostamento di alcuni abitanti della vicina Torricelle. Era chiamata fino alla fine del XIX secolo “Porcili”, ma siccome tale nome dava un’immagine negativa del luogo, fu modificato in Stella Cilento, con riferimento al vicino monte: il Monte Stella, un rilievo con altitudine di 953 s.l.m.; mentre il Santuario della Madonna è posto a 840 metri s.l.m. La chiesetta risale all’anno mille ed è il centro simbolico dell’intero Cilento. La Cuntarìa è un’allegra festa di paese in cui si raccontano storie e si scambiano esperienze, gioiosamente, con la musica, le taverne e il cibo buono, il vino genuino e l’acqua fresca, il mercato di frutta, verdure e ortaggi, ceste, panàri, libbàni, terrecotte e ceramiche, opuscoli, libri e quadri, con la musica, i canti e i balli. I musicanti ogni anno festeggiano fino a tarda notte nelle piazze e per la via. Tra le novità, la gara delle Cilentaneidi, una sfida a forza di detti, proverbi e storielle. Tutti i paesi del Cilento sono invitati a partecipare con una loro squadra.
Il XXV VeliaTeatro si svolge tra luglio e agosto 2022. È una rassegna sull’espressione tragica e comica del teatro antico, un modo di riportare il teatro nei luoghi della classicità. È l’idea di un festival che dal 1998 si svolge nel Parco Archeologico di Elea-Velia, un luogo d’eccezione: il posto dove vissero nel V secolo a.C. i filosofi Parmenide e Zenone, il sito di una importante e fiorente colonia magno-greca, oggi preservato quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Ai piedi della monumentale Torre medievale che domina l’acropoli della città antica, in agosto si tiene la rassegna ispirata al repertorio greco e romano, alla tragedia e alla commedia, ma anche al teatro filosofico. VeliaTeatro si distingue per le sue peculiarità artistiche e per il suo stretto legame con l’importante sito archeologico, eredità di un passato da riscoprire.
La terza edizione de: Alla Riscoperta di un Borgo Antico 2022, si tiene ad Eremiti, il 4, 5 e 6 agosto 2022. È una manifestazione enogastronomica e culturale con magnifiche serate ricche di gusto, tradizioni, passeggiate eno-gastronomiche e musica. Incontri, seminari, laboratori e stand eno-gastronomici, mercatini artigianali per conoscere il piccolo borgo di Eremiti, che ha conosciuto la presenza di laure e grotte utilizzate dai monaci italo-greci. Anticamente apparteneva al suffeudo di Cuccaro Vetere, che lo storico Antonini lodava per le acque sorgive, i boschi di castagne e querce. Scriveva che fu forse così nominato per essere solitario, romito, o perché abitato da uomini liberi, gli Eremitani.
La Festa del Bosco a Perito è alla 41° edizione, e si tiene dal 6 al 13 agosto 2022. Nel fantastico scenario del bosco di castagni si potrà passare un’ottima serata addentrandosi nei sentieri, giungendo in uno dei più belli scenari atti ad accogliere ed ospitare i visitatori incantati da profumi e sapori. Il termine Perito deriva forse dal latino pirus, ossia pero, a cui si aggiunge il suffisso etum, che indica una pluralità di cose, in questo caso alberi di pero. Secondo alcuni il nome evoca il greco pyros (fuoco). Incerti sono i documenti circa le reali origini del borgo. Secondo un’ipotesi Perito fu fondata dagli abitanti dell’antica città di Velia che in questi luoghi trovarono scampo alle incursioni dei barbari o dei saraceni che infestavano le coste del mar Tirreno, saccheggiando le città e i villaggi prossimi al mare. Da alcune notizie, si può ipotizzare che l’insediamento di Perito esisteva tra il X secolo ed il 1137 d.C. La tradizionale “Festa del Bosco” è molto amata non solo dai turisti ma dagli stessi peritesi, perché permette di conoscere e gustare alcuni dei piatti tipici della cucina cilentana composti da prodotti a km 0. Fiore all’occhiello della manifestazione sono gli antichi sapori caratteristici del luogo, come: la “minestra stretta” un insieme di verdure sfritte in padella con patate; la “ciaula” cioè la classica ciambotta; le “mulignane ‘mbuttunate”, piatto rivelatosi tra i più amati; l’arrosto di vitello; i sauzicchieddi arrustuti; i cavatielli, quelli incavati dalle donne del paese, al ragù di castrato, alla boscaiola e al sugo. Le ragazze in costume tradizionale servono ai tavoli e contribuiscono a creare un’atmosfera piacevole e molto suggestiva. Tutto ciò contribuisce a realizzare un programma orientato ad aumentare il senso di appartenenza di chi vive i borghi e il desiderio di scoperta di chi li visita.
La Festa dell’antica pizza Cilentana 2022 si svolge a Giungano, dal 6 all’11 agosto 2022. La manifestazione, nata nel 2004, è ormai diventata sinonimo di aggregazione e momento per mettere in luce i prodotti di eccellenza delle terre cilentane (fusilli, pizza fritta, acqua-sale, mastacciuli, murzelletti). Un’occasione per promuovere il prodotto Pizza Cilentana e tutta la sua filiera, dalla farina di grano duro al cacioricotta di capra stagionato, elementi che distinguono questo prodotto dalla classica “pizza napoletana”. Sono sei i giorni per diffondere la cultura dell’antica pizza cilentana a livello nazionale e attrarre gli stakeholder del panorama italiano. In attività ci sono nove forni e duecento collaboratori di ogni età, pronti a soddisfare ogni palato.
Alla tavola della Principessa Costanza 2022, è a Teggiano (SA), nei giorni 11, 12 e 13 agosto 2022. È un evento storico, culturale e gastronomico nel suggestivo borgo medioevale di Teggiano che rievoca il matrimonio tra Costanza da Montefeltro e Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e Signore di Diano. Teggiano, l’antica Diano, in epoca medioevale ha avuto un ruolo predominante nella storia, con la famiglia Sanseverino che costruì il castello, oggi Macchiaroli, con lo scopo di avere una roccaforte dove potersi rifugiare in caso di pericolo. Antonello Sanseverino, insieme a molti altri feudatari della zona, ordì la “Congiura dei baroni”, una sommossa contro il re di Napoli Ferdinando I d’Aragona (Ferrante), conclusa nel 1487 con l’accordo fra le parti. In agosto, si ripropone quell’esperienza medievale, la vita di allora, i costumi e la cucina tipici. Sorta come sagra e ripresasi in seguito la tradizione storico-artistica, la festa assume sempre più i connotati culturali, anche se la cultura è espressa anche da prelibati piatti, una commistione tra antico e moderno. Vengono serviti cibi tipici: tra i primi piatti, da segnalare “cavatelli e fagioli”, “fusilli e ricotta”; i secondi rigorosamente a base di carne di vari animali, soprattutto ovini; tra i formaggi, “cacicavalli e ricotte”; i salumi locali sono “salsicce, prosciutti e soppressate”.
Il Festival dell’Aspide 2022, a Roccadaspide (SA), si svolge il 12, 13 e 14 agosto 2022 ed è uno degli eventi più visitati del Cilento. Roccadaspide, Roccae de Aspro, roccia irta, difficile, per rimarcare le sue caratteristiche, fu fondata intorno al 70 a.C. da alcune popolazioni che, per sottrarsi al potere di Roma, erano in fuga verso la Lucania. Ritennero il luogo, dove è ora situato il centro storico, adatto alla difesa; anche nei secoli successivi quella zona è stata considerata idonea a scongiurare i pericoli, tanto che nel 1245 vi fu edificata una fortezza, il Castello, che oggi rappresenta una risorsa storico-culturale di particolare rilievo. L’appuntamento con il Festival dell’Aspide prevede tre serate di musica, arte, cultura ed enogastronomia. Serate che vedono l’alternarsi di tantissime band e artisti di strada. In programma un vastissimo percorso enogastronomico che sarà disposto lungo tutto il corso di Roccadaspide dove si potranno incontrare anche artisti di strada itineranti. Il tutto in una cornice in cui il problema è di riappropriarsi dei luoghi, in maniera diversa fuori da ogni ottica utilitaristica, riscoprirli perché il paesaggio non vuole essere abbandonato. L’intento è di passare dall’ottica del recupero delle cose al recupero dei loro significati, per cogliere tutte le narrazioni che da una strada possono derivare. È proprio il passeggiare in una città che parla la lingua di chi la abita, per riconoscere un’inflessione, respirare l’odore delle pietre.
Il 121° Palio Storico della Stuzza 2022, si tiene a Santa Maria di Castellabate, il 14 agosto 2022. La manifestazione ultracentenaria è uno degli eventi più antichi del Cilento; un tempo veniva svolto solamente dai pescatori locali e si svolge in concomitanza con i festeggiamenti in onore di Santa Maria a Mare, patrona del luogo. Grazie a una buona dose di equilibrio fisico e mentale, i partecipanti, per vincere il palio, devono percorrere un palo in legno cosparso di grasso animale, lungo diciotto metri, e afferrare le bandierine poste rispettivamente a 14, 16 e 18 metri, senza scivolare in acqua. La manifestazione da sempre si realizza nel periodo più affollato per la presenza turistica, che intende vivere un’occasione di aggregazione, ma anche scoprire le tradizioni e la storia locale.
Dal 17 al 23 agosto 2022, a Stio, ci sono i Ciccimmaretati 2022, l’evento gastronomico che riaccende ogni anno l’attenzione sull’autenticità delle cose e, in questo caso, delle pietanze cilentane. I piatti, proposti in degustazione in uno splendido bosco di castagni secolari, sono il frutto di una riscoperta delle tradizioni culinarie che dura da oltre venti anni.
La manifestazione prende spunto dal piatto principe, che è una squisita zuppa di legumi nata in tempi di magra in cui i contadini “sposavano nel tiano” le rimanenze di tutti i legumi disponibili in casa. Ciccimmaretati deve la sua fama soprattutto alla peculiarità dei piatti che vengono preparati e serviti, frutto di un attento lavoro di recupero della tradizione del Cilento montano. Oltre ad essi, si servono piatti poveri: cavatielli, foglie e patane cu lu vicci, mulegname ‘mbuttunate, patane a lu furno. Tra i dolci: zeppole, struffoli e frisilli cu lu mele.
La notte del Barone 2022, a Torchiara (SA), il 17, 18 e 19 agosto 2022, ripropone un evento tra storia, spettacoli e cultura, per regalare ai visitatori serate uniche, dinanzi al palcoscenico naturale del Palazzo “De Conciliis”. Qui, si darà vita a personaggi e vicende di epoche passate come quella del Barone, feudatario dal fare apparentemente burbero, che, stizzito inizialmente dagli schiamazzi di estranei e popolani intenti a far baldoria nei propri possedimenti, non perderà occasione, all’assaggio del primo boccale di vino, di mostrarsi nella sua singolare generosità. Giullari, musici, danzatrici, artisti di strada e del fuoco invaderanno la corte del palazzo antico e regaleranno storia, spettacolo, enogastronomia e cultura.
La sesta edizione del Fico Bianco Del Cilento 2022, è a Giungano, dal 20 al 24 agosto 2022. Tutti i prodotti sono a base di fichi. Poi si incontra: arte e cultura popolare. La manifestazione vede come grande protagonista il Fico Bianco del Cilento, che sarà l’ingrediente fondamentale di ogni piatto. Saranno proposte pietanze molto caratteristiche: dall’antipasto prosciutto e fichi, poi i fusilli al pomodoro o con sugo di fichi, la salsiccia con salsa ai fichi, le pizze fritte semplici, con sugo o marmellata ai fichi, le crepes prosciutto e fichi, la frutta di stagione, il liquore ai fichi e svariate tipologie di dolci sempre a base di fichi. Non mancherà, per intrattenere i visitatori, la presenza di gruppi di musica cilentana.
Il Festival degli antichi suoni 2022 si svolge a Novi Velia, il 1, 2, 3 e 4 settembre 2022. Ritorna nell’incantevole borgo medievale una manifestazione unica che raccoglie tutti i suonatori di Ciaramelle, Zampogne, Chitarre Battenti, Organetti e Flauti dell’area della Basilicata, della Calabria, della Campania e della Puglia. Suoni che si perdono nella notte dei Tempi e hanno accompagnato la vita delle genti del Sud nel corso dei secoli, e che oggi vengono riproposti affinché la memoria storica rimanga viva, ma, soprattutto, venga tramandata alle generazioni future. Inoltre vi sarà la fiera espositiva degli strumenti musicali antichi.
Di interesse, l’antica Fiera della Frecagnola, che si svolge in settembre a Cannalonga. Si narra che il paese sia stato fondato dai superstiti di Tolve, antico centro abitato di cui si possono notare i ruderi. Si spopolò in seguito alla peste del 1348. La prima notizia del centro di Cannalonga è del 1392: il toponimo indicherebbe la “canna”, antica misura di lunghezza corrispondente a m. 2,12. In quella località si svolge la fiera che risale al XV secolo, quando si teneva in dicembre, nel giorno di santa Lucia. Essendo un paese dedito alla pastorizia, le carovane di mandrie determinò l’occasione della compravendita soprattutto di bestiame e della degustazione della carne di capra bollita. Poi nel tempo, si è rivolta a prodotti artigianali, molto belli, che portano turisti alla fine del periodo estivo a curiosare tra le bancarelle. Si dice che “frecagnola” deriva dal nome del tradizionale bollito di capra, “la crapa vudduta”; secondo altri, “frecagnola” significa “fregatura” nel dialetto locale, per indicare il rischio di essere imbrogliati durante gli acquisti nel grande mercato degli animali. Secondo i racconti popolari i pastori della zona si ritrovavano a Cannalonga dando vita ad un’intensa trattativa che si protraeva per diversi giorni, fin quando si concludeva la compravendita. A conclusione, per festeggiare il buon esito dello scambio, seguiva un momento di festa a base delle stesse carni di capra e i suoi formaggi. Le capre da latte e i capretti erano destinati al commercio mentre per imbandire la tavola si sceglieva l’animale più vecchio, meno redditizio. Così è nato il piatto tipico locale “la capra bollita”.
Settembre al Castello, è il mese dedicato alla cultura, che si svolge ad Agropoli. Si tratta di una prestigiosa kermesse letteraria promossa dall’amministrazione comunale. È da anni che il Castello Angioino-Aragonese favorisce le occasioni di incontro e di socialità, nel solco dell’ormai consolidato appuntamento dedicato alla cultura e alla letteratura. Il Castello a pianta triangolare con tre torri circolari si erge sul promontorio e sembra vegliare sul sottostante borgo antico. La struttura, che risale ai bizantini intorno al VI secolo, presenta l’aspetto assunto dopo le ristrutturazioni di età aragonese. L’interno del castello è occupato dalla piazza d’armi e da edifici addossati sui lati settentrionale e orientale. La piazza, oggi adibita a giardino e a teatro all’aperto, è il luogo in cui si svolge il “Settembre Culturale”. Con questa iniziativa, la cittadina cilentana è entrata a far parte delle “Città del libro” e si fregia del titolo di “Città che legge”. Tanti sono i giornalisti, gli scrittori e i personaggi di rilievo che si avvicendano nel salotto letterario.
Pioppi è oggi una località affermata per due iniziative: il Museo Vivo del Mare, che riproduce la vita marina e il suo habitat, pesci e piante, e il Museo della Dieta Mediterranea, con una panoramica esauriente di documenti cartacei e visivi sulla dieta mediterranea e i prodotti che la costituiscono. È un omaggio ad Ancel Keys, colui che ha introdotto questo modo sano di intendere l’alimentazione, questo modello di vita, dal 2010 riconosciuto come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Entrambe le risorse sono situate all’interno del Palazzo Vinciprova, un edificio di origine aragonese. Per ricordare l’accostamento tra mare e sana alimentazione, ogni anno da luglio a settembre si svolgono iniziative nell’ambito del Festival della Dieta Mediterranea.
Questi eventi possono essere considerati risorse territoriali, prestando però attenzione a contestualizzarli entro scenari artistici e storici. Oggi le idee e le forme creative sono portate avanti dai giovani cilentani che solo così possono contribuire a rendere fruibili e attrattive le iniziative, e trasmettere l’amore di una terra ricca di cultura.
Un articolo molto interessante e intelligente. L’obiettivo metodologico è perfettamente espresso alla fine: “Questi eventi possono essere considerati risorse territoriali, prestando però attenzione a contestualizzarli entro scenari artistici e storici.”. Ottimo
Grazie Sergio per la tua puntuale attenzione. Un saluto.
Pasquale Martucci