Il viaggio in genere produce stati emozionali, arricchisce la conoscenza, permette di vagare con la fantasia nella realtà dei luoghi. Se poi nell’incrocio tra realtà e fantasia si colloca una capacità narrativa che appassiona colui che ascolta o legge, ecco spiegata la ragione per cui tantissime persone sono attratte proprio da questa modalità comunicativa.
Entrando nello specifico, rilevo il libro di Maria Teresa Corrado: Scritture di viaggio, che sarà presentato a Gallara di Montecorvino Pugliano (Casa Conforti), domenica 23 ottobre 2022 alle ore 17:00, con interventi di Ginevra de Majo, Tino Iannuzzi, Rino Mele, Donato Di Poto (moderatore), oltre naturalmente con la presenza dell’autrice.
La letteratura di viaggio, rileva Corrado, accoglie molteplici modi di scrittura, anche se esiste una costante che nel suo caso riguarda l’identificazione e la relazione tra la voce narrante e il protagonista dell’esperienza del viaggio. La particolarità è che questo viaggio spazia in contesti storico-letterari diversi per tempo, luogo e situazioni, una sorta di continuum esistenziale, che l’autrice compie attraverso una interessante ricerca storica e letteraria, in cui ruotano sentimenti, percorsi e sentieri di vita.
Il viaggio è una grande potenzialità per la letteratura: permette di combinare narrazioni e descrizioni, rapporto con lo spazio e il tempo, sguardo alla storia individuale e collettiva. La scrittura può essere autobiografica, una rappresentazione realistica e, perché no, una combinazione di romanzesco e lirico. L’utilizzo della voce narrante rende ancora più credibile il racconto, in cui è centrale il viaggiatore che si incontra con l’ignoto, con il diverso, con il vissuto.
La letteratura di viaggio è un genere letterario che si occupa delle motivazioni e dei processi del viaggiare, rilevando lo spostamento e compiendo un percorso in un luogo inconsueto. Tuttavia per essere definita letteratura deve avere uno spessore artistico e narrativo, contenendo descrizioni e notizie sugli aspetti sociali, storico-culturali e antropologici dei luoghi visitati e delle genti incontrate.
Maria Teresa Corrado fa riferimento agli autori che si sono occupati del viaggio: da Omero a Calvino, come specifica nello stesso sottotitolo. Dal canto mio ne ricordo alcuni anche se l’elenco è lunghissimo e difficilmente può risultare esaustivo.: Virgilio, Marco Polo, Swift, Defoe, Goethe; poi: Stevenson, Jerome, Theraux, Matthiessen, Sir Patrick Leigh Fermor, Kapuscinski, Chatwin, Kerouac; o ancora: Terzani, Piovene, Dalrymple, Bryson, Bellow, Sepulveda, Hemingway, Steinbeck, Strayed. Concludo con Paolo Rumiz, intelligente descrittore di luoghi.
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