Con l’avvio del 2023, inizia il quinto anno di attività del sito: https://www.ricocrea.it.
Si è trattato di un periodo molto fecondo, con la pubblicazione di moltissimi lavori: 272 scritti, nella sezione articoli; 93 saggi, sezione pubblicazioni; 174 foto/immagini nella galleria, oltre a numerosi commenti (83).
In questo nuovo anno, rinnovo l’invito alla collaborazione (articoli, documenti, saggi, scritti in senso lato, ma anche riscontri fotografici e video) a tutti coloro che intendono trovare spazio in un luogo libero e indipendente, che si prefigge di indirizzarsi alla “ricerca, costruzione, creazione” (acronimo di ri.co.crea.), per osservare e produrre interventi in una società in cambiamento, che sulla cultura ha costruito i fondamenti della sua stessa esistenza.
La ricerca è evolutiva, in quanto non c’è stasi o conservatorismo, ma occorre studiare la realtà, evidenziando il presente, con particolare cura alle acquisizioni del passato ed uno sguardo rivolto ai possibili scenari futuri. Ed allora, il “pensare” deve riguardare la ricerca, mettendo in discussione la scelta dei problemi, l’adeguatezza di approcci e metodi, ispirandosi alla valutazione critica delle forme esistenti di vita sociale per scoprire futuri possibili.
Si tratta di agire ed operare in fieri, senza precostituite certezze, realizzando studi e ricerche, continuamente messi in discussione. Qui è di ausilio uno dei maggiori sociologi, Franco Ferrarotti, che ha sempre affermato l’elaborazione di un’idea, una ipotesi, da verificare attraverso la la ricerca sul campo, la capacità di non affidarsi ai luoghi comuni, ma elaborare strade certamente complesse e possibili, continuamente confutabili. Per questo non ho mai ritenuto le brevi news come elementi definitivi: esse al contrario servono se offrono lo spunto per poter argomentare e approfondire, e dunque avviare un’azione “scientifica”, per poter continuare l’elaborazione della ricerca.
Per fare ciò è essenziale la costruzione, o ancora meglio la co-costruzione, in cui sia centrale un “noi-collaborativo”, che certamente è altro dal lavoro solitario dello studioso nel chiuso del suo studio. L’apertura è dunque alla collaborazione, allo scambio di idee, alla realizzazione in comune di attività che servono a rilevare le possibili esigenze di una società complessa.
Altro elemento è la capacità creativa, l’unica che non permette di affezionarsi a ciò che è dato, ma che costituisce la spinta per innovare e creare il nuovo, partendo da ciò che è, è stato, e dare impulso a ciò che sarà, al divenire sociale.
Ricerca, costruzione, creazione, dunque. Sono essi aspetti che si tengono, che hanno bisogno di continue interconnessioni, confronti e scambi.
Questi elementi vanno poi calati nel territorio e nella cultura dello stesso, una cultura in continua relazione con l’ambiente, secondo la felice intuizione di Edgar Morin: auto-eco-ri-organizzazione, dove il soggetto sorge dalla storia del mondo e sotto forma riflessiva cosciente fa sorgere il mondo.
Questi sono i riferimenti che ho inteso ed intendo perseguire, rivolgendomi ai lettori e a coloro che vogliono praticare un’azione sociale e culturale significativa. Ed ecco perché nella logica della co-costruzione, invito chi fosse interessato ad offrire un “contributo culturale”, cui sarà dato spazio ed accoglienza in questo sito.
Ringrazio tutti per le sollecitazioni avute in questi anni, e per l’interesse che manifestano per le idee che tutti noi intendiamo proporre, elaborare ed affermare.
Pasquale Martucci
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