List

«Gli uomini in origine erano “doppi” e, essendo arroganti, giunsero ad attaccare gli dei. Zeus, anziché sterminarli, preferì dividerli a metà, perché fossero più deboli. Ma proprio perché in origine erano un unico individuo, le due metà continuarono a cercare la loro parte complementare…». (1)

 

Il doppio (duplus, due volte tanto) è il composto di due parti, due quantità uguali, e si riferisce a cose o a persone strettamente legate e coinvolte l’una nelle vicende dell’altra. Connesso a questo termine spesso ci si riferisce a maschera oppure persona, proprio perché quest’ultima pare che in origine indicasse la maschera utilizzata dagli attori teatrali per dare all’attore le sembianze del personaggio che interpretava. Se il termine persona proviene dal latino persōna (maschera), e questo probabilmente dall’etrusco phersu (maschera dell’attore, personaggio), il quale procede dal greco πρóσωπον (prósôpon), la maschera in tutte le culture ha rappresentato il senso del nascondere o dissimulare il proprio reale aspetto, esercitando la funzione magico-rituale, bellica, legata allo spettacolo, a scopo di divertimento, o semplicemente per non farsi riconoscere. Procedendo oltre, pare che un’altra prospettiva etimologica sia di derivazione preindoeuropea: il termine maschera sarebbe masca (strega, fuliggine, fantasma nero, finto volto), di origine provenzale o latino medievale, anche se questa parola era diffusa nelle zone del Piemonte e della Liguria e potrebbe essere corrispondente al masque francese o mask inglese. (2) Giovanni Battista Bronzini introduce anche il termine larva, che rimanda a spettro e anche a maschera, connessione tra i due concetti, intendendo soprattutto le metamorfosi. (3)

Devo lo spunto di queste riflessioni al lavoro di Osvaldo Marrocco, che ha messo in connessione il “doppio” con la “maschera” nel Carnevale di San Mauro Cilento (4).

Se nel Carnevale si realizza un’identità umana che si confronta con un vivere contraddittorio, con al centro il conflitto bene e male, ragione e istinto, è la stessa comunità organizzata che lascia spazio ad un aspetto duale, individuato soprattutto nello smarrimento della coscienza, nel travestimento, nell’altro da me. In questa festa si manifesta la condizione del ribaltamento dell’ordine sociale, come riportato negli scritti di Annabella Rossi e Roberto De Simone. (5) Qui è rilevata la funzione eversiva e liberatoria sia a livello collettivo che individuale: nel primo caso, si manifesta in differenti forme un disagio socio-economico; a livello individuale si evidenziano problematiche di tipo psicologico, quasi sempre inconsce.

Nel Carnevale di San Mauro Cilento c’è proprio la maschera della “doppia persona”, un manichino montato sulla schiena dell’attore che interpreta il ruolo, e che si muove in maniera ricurva: sono due personaggi, uno umano, che prevale nella parte della testa, e l’altro un fantoccio. Attaccati l’un l’altro, indossano maschere mostruose. La doppiezza è riscontrata in una stessa persona, che al tempo stesso rappresenta la divisione tra umano e non umano: è una divisione che produce ambiguità, antagonismo, il giorno e la notte, il mondo terreno e l’aldilà, le differenze tra gli uomini. La “doppia persona” potrebbe anche essere una doppia forza per scacciare il male. In tal senso, significherebbe ripercorrere la funzione apotropaica, ovvero allontanare il male con atteggiamenti esorcizzanti, attingendo dal mondo esoterico e del simbolismo, per tenere lontano la negatività. (6)

La maschera viene indossata nelle società di interesse etnografico in funzione magico-rituale, per rendere simbolicamente presente un’essenza divina o demoniaca, o per scopi bellici, al fine di incutere terrore al nemico; è strettamente legata ai valori culturali dei singoli contesti comunitari, dove vi è l’uso di travestimenti, ornamenti, pitture corporali e tatuaggi. La sua funzione si esprime attraverso l’insieme delle danze, della musica, delle azioni dei personaggi che si muovono intorno ad un pubblico attento e partecipe. In tale accezione, il significato di una maschera è perciò inserito in una complessa trama di relazioni simboliche e di valori culturali specifici di una società. L’interesse degli antropologi riguarda il ruolo che esse svolgono all’interno di un sistema di simboli e di significati culturali e le relative connessioni con la cosmologia e il patrimonio mitologico. Le maschere hanno lo scopo di ricollegare la cerimonia con il tempo mitico delle origini, ove ebbero luogo gli avvenimenti che hanno determinato l’ordinamento dell’universo e della società nella sua forma attuale. (7)

Per parlare di doppio, credo che occorra confrontarsi con antitesi e differenze: quelle legate all’idea comunitaria, “primitiva”, dunque sociale; quelle della condizione umana attuale, che necessariamente sfocia nell’individuale, ascrivibile a forme identitarie moltiplicate e figure multiformi. Non c’è cioè l’identità bensì le sue alterazioni, che possono tradursi nella disgregazione dell’essere condannandolo all’incapacità di riconoscersi in un’unica personalità, presentando due o più stati distinti di personalità separate. (8)

In quest’ultima accezione, il “doppio” riguarda le alterazioni della personalità, che riconduce al nostro opposto complementare che è separato ma ci accompagna durante tutta la vita; è quel fratello gemello che si sogna e di cui si ha anche terrore; è l’individuo che si confronta spesso con l’immagine di sé, e può produrre una terribile angoscia, la dissoluzione della realtà dell’individuo, la distruzione del suo mondo. (9)

Il doppio si manifesta nella sua natura gemellare, nell’immagine riflessa, nella condizione di una persona/maschera che si rapporta con ciò che è di esterno, la società e la relazione con l’altro da sé. Vediamo dunque la presenza di una dicotomia interna all’essere umano: l’immagine fisica del doppio assume valenza simbolica al fine di rappresentare questa duplice natura, che può essere interpretata in chiave dissociativa, di scissione o, allo stesso tempo, come meccanismo di difesa.

Émile Durkheim sostiene che nella società l’individuo accetta determinati comportamenti e orienta le sue scelte. Se nel contesto sociale possiamo distinguere la coscienza individuale e quella collettiva, è quest’ultima che si dà una serie di regole, credenze e sentimenti comuni condivisi dai membri di una società. Maggiore è la coscienza collettiva e maggiore è la coesione sociale. Questa posizione, che è quella tipica delle società di un tempo, parte dal presupposto che la società trascende l’individuo, e la comunità è fondata su rapporti di intimità, riconoscenza, condivisione. L’uomo è teso tra due poli opposti: da un lato la sua individualità, dall’altro il suo essere sociale; solidarietà organica (la prima) e solidarietà meccanica, quella dove prevalgono gli elementi comunitari. (10) Per il sociologo francese l’uomo necessita della società per essere migliore: la sua appartenenza deriva dallo sviluppo di una coscienza sociale che gli permette di comprendere di essere una parte del tutto. In questa condizione, il diritto è repressivo, e quando viene violato prevede una pena perché causa un danno alla collettività. É la natura morale della società, ovvero la trascendenza del sé a vantaggio del sociale. Nella sua ricerca sulla storia delle religioni, individuò infatti negli elementi della religiosità l’espressione della volontà sociale, che si concretizza nel concetto di sacro, inteso come “separato” dalla realtà che gli si oppone, il profano. Durkheim (11) descrive la religione come “eminentemente sociale”, in quanto fondata sul sistema solidale di credenze e di pratiche relative a cose sacre. L’esempio più evidente è il suicidio, in cui la responsabilità deriverebbe da una scarsa integrazione dei singoli attori all’ordine del sistema; non si analizza il problema derivante da uno stato psicologico, bensì si osserva la scarsa capacità di porsi in linea con le dinamiche sociali. Per Durkheim, le condizioni soggettive diminuiscono o aumentano la probabilità del suicidio. Per esempio: i cattolici si suicidano di meno rispetto ai protestanti; le donne sposate meno delle nubili. (12)

Date queste due dicotomie (individuo/società), ripropongo ancora qualche esempio di come nei miti antichi la condizione umana del doppio sia molto presente. Scrive François Lissarague (13) che è la lingua greca ad aver riservato un posto ad un nuovo intermedio, il “duale”, che unisce tra loro due elementi, due persone, “per farne un tutto”. In quella lingua, le figure gemellari tracciano il duale nel passaggio tra sfera naturale e simbolica: la concordia tra due personaggi è già sufficiente a suggerire la loro gemellarità. Si tratta di rilevare le sfumature del doppio, che riconducono alle questioni identitarie, al rapporto con l’altro più vicino. Il riferimento di Ilaria Sforza è all’uso onirico delle coppie che non sono simmetriche: è il rapporto ad esempio tra eroe e suo doppio, in cui il duale, nel caso del combattimento, e qui il riferimento è all’omerica Iliade, “presenta tratti formali che legano tra loro due figure antagoniste, come in uno specchio”. (14)

Il doppio riguarda tutti i popoli che hanno sempre avuto a che fare con dicotomie: giorno/notte, vita/morte. Riferendosi ad Omero, si osserva l’impiego del duale per figure gemellari inserite in un ordine noetico. La conoscenza in questo modo sarebbe intellettiva nel senso aristotelico, oppure rappresenta l’elemento soggettivo dell’esperienza degli atti che fanno cogliere gli oggetti (percepire, ricordare, giudicare, immaginare), che possono coesistere o sovrapporsi all’esperienza vissuta: l’erlebnis di Husserl. Per Platone era il potere conoscitivo della mente, il grado più alto del sopra, le idee e i valori: l’intelletto che ha la capacità di legare i concetti. È la psiche, l’immagine del divino a costituire la vera essenza dell’uomo, mentre il corpo e semplice apparenza. (15)

Qui l’ordine fisico e simbolico è l’esempio di intersezione di fenomeni che impiegano la parte coincidente: il gemello, il seguire immediatamente, l’aderire strettamente a qualcuno, l’essere uguale o intimo a qualcuno o a qualcosa. La Sforza propone il mito del rispecchiamento riflessivo: Narciso e la sua immagine, nel raddoppiamento riflessivo, permetterebbe “lo schiacciamento dell’alterità nell’identità”. (16) Ancora a proposito di Narciso, esisterebbe un mito meno noto che tuttavia pone in rilievo “l’implosione della soggettività nel riflessivo”. Lo specchio è oggetto che appartiene alla donna, alle figure femminili, ed allora Narciso potrebbe essersi innamorato non di se stesso ma di sua sorella gemella morta, una gemellarità naturale come sogno della persona amata. (17)

Omero, nell’Iliade, riporta molti esempi di duale negli eroi, che compiono azioni condivise, sono personaggi identitari: messaggeri/scudieri, oppure eroe/scudiero, qui in una accezione complementare. Pensando ad Achille e Patroclo, che costituiscono una coppia di gemelli simbolici, emerge la dualità complementare a dimostrazione che il valore è dato dalla collaborazione tra due eroi, anche se nella realtà sono eroe e scudiero. È dualità e raddoppiamento: Patroclo è di stirpe inferiore ed assume dunque non la funzione di eroe, anche se in seguito avviene lo scambio di ruoli, in cui lo scudiero entra in guerra non come se stesso, ma come Achille. Nel morire di fatto pronuncia la morte dell’eroe, attestando una associazione tra i gemelli e la morte. Per specificare ancora meglio, il problema dell’inversione dei ruoli si verifica con la morte: Achille si rivolge a lui e ne sancisce la superiorità, anche se era stato meno autorevole in vita; del resto il Pelide, privato del suo doppio, è destinato ben presto a morire. Le ossa si trovano insieme nella stessa urna, stabilendo una integrazione fisica e simbolica; la loro storia indica che anche le differenze sociali non impediscono una “reciprocità relazionale”, una complementarità caratteriale oltre che eroica, una gemellarità simbolica. (18)

Nelle società primitive, l’eliminazione del doppio portava alla liberazione dell’individuo, mentre in quelle moderne è la moltiplicazione che porta alla negazione dell’individuo, alla sua alienazione. Il doppio veniva creato ed eliminato per mezzo di un feticcio il quale finiva con l’accogliere in sé tutte le negatività del soggetto. Attraverso questo rito il soggetto cresceva, spogliato finalmente non tanto dei suoi limiti quanto dei suoi tabù. Tale rito era necessario per l’inserimento all’interno della società e come passaggio verso l’età adulta: simboleggiava la presa di coscienza di un ruolo malvagio insito nell’uomo, che deve essere mediato per permettergli di vivere nella comunità. (19)

Il doppio è dunque capace di incarnare le caratteristiche della persona stessa. Non a caso il sacrificio di figure antropomorfe serve ad eliminare negatività interne a quella che potrebbe essere definita la “figura originale”, l’essere umano da cui il doppio prende le misure. Dal punto di vista antropologico, questo tema è stato sempre presente: i gemelli, l’ombra, il riflesso, lo specchio, sono solo alcune delle espressioni di questo “altro da sé” che mantiene col soggetto un legame forte.

Gli studi sul folklore riportano come nelle popolazioni primitive si realizza una interpretazione positiva del doppio, inteso come ombra, come un essere spirituale ma reale che protegge e rafforza la comunità. Nelle “culture primitive” il doppio viene esorcizzato attraverso una serie di azioni: si fa particolare attenzione a non lasciare cadere la propria ombra su certi oggetti; si evita con cura che la propria ombra possa essere calpestata; si convive con l’ombra e si fa attenzione a come trattarla. (20)

Procedendo in tal senso, l’ombra, nella sua accezione positiva, può essere intesa come spirito tutelare, simbolo di fecondità. Sarebbe anche la rappresentazione allegorica della patria, della famiglia, della buona condotta sociale, e la perdita dell’ombra sarebbe l’assenza di tutte queste cose. Esiste anche l’identificazione di ombra e anima: Taylor fa l’esempio degli indiani algonchini che traducono con “nahib” sia il termine ombra che anima ma anche immagine. Per Frazer, nella Nuova Guinea Britannica con “arugo” si indica lo spirito o l’anima di un defunto, ma anche l’ombra e il riflesso. Gli abitanti delle isole Figi ritengono che l’uomo abbia due anime: una scura, nella sua ombra, che scenderà all’Ade, e una chiara, che è l’immagine riflessa sulla superficie dell’acqua o nello specchio. Dunque, l’ombra sarebbe la propria anima, un monismo primitivo che richiede l’oggettivazione dell’anima umana, in quanto essa è la copia esatta del corpo. (21)

Andando alle società attuali, il doppio è qualcosa che ci disturba, scuote i nostri sogni, ci rende irrequieti. Si tratta di una condizione costante e produce due effetti apparentemente contraddittori: da una parte opera ai danni del soggetto, condannandolo al fallimento; dall’altra realizza i suoi desideri più reconditi, agisce come il soggetto non oserebbe mai, o come la sua coscienza non gli permetterebbe mai di agire. (22)

Otto Rank fu tra gli assistenti e allievi di Sigmund Freud. Pubblicò: Il doppio, nel 1914 sul terzo numero della rivista “Imago”, edito in forma di libro nel 1925. È stato il primo filosofo a diventare psicoanalista e ad applicare la sua ampia conoscenza di miti e opere letterarie alla psicoanalisi, operando un parallelismo tra il mondo intrapsichico del nevrotico e quello dell’artista. La sua opera più significativa è stata: Il trauma della nascita (23), dove ha rilevato che la nascita sarebbe il primo trauma dell’essere umano: dopo la separazione dalla figura materna si realizza il passaggio da un ambiente sicuro e protetto ad uno insicuro ed avverso. Il trauma della nascita produce angoscia nevrotica e di conseguenza non fa realizzare quello che è definito artista, una persona problematica, in fuga della realtà e dilaniato da conflitti. Il nevrotico è artista in quanto predisposto ad un’esperienza totale, ma diventa “artista mancato” perché impedito dalla paura di mettere in atto la propria predisposizione. Per Rank la personalità dell’artista riesce a trovare un equilibrio tra pulsioni e realtà esprimendole nella creazione, sapendosi porre, a differenza del nevrotico, in un contesto collettivo. É la realizzazione di una analogia con gli antichi che intendevano qualsiasi comportamento come qualcosa che proveniva dal di fuori: le muse, il daimon, gli spiriti che si impadronivano dell’artista e gli portavano l’ispirazione. (24)

Sulla questione del doppio, Rank produrrà molti esempi proprio a partire dalle figure di artisti ed attirerà l’interesse di Freud.

Prima del filosofo/psicanalista, nell’immaginario del doppio si erano concentrati gli aspetti più destabilizzanti, destrutturanti e distruttivi della psiche, non prestando attenzione a ciò che le culture precedenti, primitive, avevano trasmesso. Il duplice costituiva il compagno, il sosia, il gemello, che permetteva di avere un approccio differente al mondo. Con il Romanticismo e poi la Psicanalisi, l’anima dell’uomo occidentale trova nel doppio una forza che prima era rimasta in ombra. Per Jung, esiste un inconscio collettivo, cioè una struttura psicologica di base, costituita da archetipi condivisi dall’intero genere umano, modelli innati a cui appartiene anche la maschera e la sua funzione sociale. Il rapporto dialettico tra gli archetipi, opposti e interiorizzati (Animus-Anima, Persona-Ombra), generano, a loro volta, le dinamiche psichiche individuali. Così l’Ombra, per Jung, è la parte oscura (ma non necessariamente negativa, carica di energie creative) che l’individuo generalmente ignora. (25)

Rank intendeva il doppio come un simbolo dell’amore che l’io prova per se stesso; l’incapacità di amare coincide, infatti, con uno sviscerato amore narcisistico per la propria immagine e per il proprio io, in una condizione di egocentrismo che impedisce di poter amare un’altra persona. Il riferimento è ad Hoffmann (26), che aveva scritto un racconto in cui affrontava il tema dell’ambiguità e della regressione psicologica che riportava in vita gli incubi infantili del protagonista. L’atteggiamento erotico verso il proprio io conduce l’individuo a scaricare tutto sul suo alter ego; lo stesso narcisismo viene rimosso o attraverso la paura e la ripugnanza per la propria immagine, oppure attraverso la perdita dell’ombra e del riflesso.

Freud riprende il doppio e lo riconduce al perturbante. In quel saggio, ci sono le dinamiche tipiche del gioco di rispecchiamenti: la regressione a momenti evolutivi in cui non sono ancora nettamente tracciati i confini tra l’io e gli altri, tra mondo interno e mondo esterno; il ritorno involontario e la ripetizione non intenzionale di situazioni già vissute. Il padre della psicanalisi chiarisce le ragioni per cui l’incontro con il doppio produca emozioni angosciose, di turbamento e perfino di terrore: il termine tedesco “unheimlich”, che significa perturbante, è il contrario di “heimlich”, tranquillo, confortevole, fidato, intimo. Tuttavia, per perturbante, Freud intende anche un secondo significato di “heimlich” (“tenuto in casa”, “nascosto”): si tratta di termini non esattamente antitetici l’uno rispetto all’altro ma comunque appartenenti a due ambiti sicuramente in contrasto tra di loro. Il termine “heimlich” presenta, dunque, una curiosa ambivalenza di significato, che induce a concepire il perturbamento come risultato dell’unione di estraneità e familiarità, in una sorta di “dualismo affettivo”. È il non nascosto, è tutto ciò che non dovrebbe essere rappresentato e che dovrebbe restare segreto, intimo, ma che invece è riaffiorato, riemerso; è l’estraneo segretamente familiare che ci perturba, ci mette in uno stato di incertezza e di inquietudine. (27)

Rank percorre il doppio nell’arte e nel folklore per produrre una serie di riflessioni su questi temi. Infatti le creazioni letterarie esaminate inquadrano un doppio misterioso che “si scinde dall’io per diventare autonomo e visibile (ombra, riflesso)”, individuando nei sosia figure reali che si contrappongono l’un l’altra facendo sovrapporre i loro destini. (28)

Già nel teatro ellenico, con Plauto il doppio assume fama e importanza, diventando un topos ricorrente in numerosi autori teatrali successivi. La commedia più famosa incentrata sul tema del doppio è quasi sicuramente: I Menecmi, in cui sono posti in essere gli equivoci che portano scompiglio e confusione in scena, ribaltando costantemente le convinzioni del pubblico sull’identità dei due fratelli separati alla nascita e involontariamente rivali. È da citare anche l’Anfitrione, tragicommedia di inquietante ambiguità, in cui Giove e Mercurio prendono le sembianze del protagonista e del suo schiavo, per vincere il pudore dell’amata di turno. Da qui deriverà il termine “sosia”. (29)

Altri famosi scrittori rilevano nelle loro storie il ruolo del doppio. (30)

Intorno al tema del doppio, si inserisce la poetica dell’umorismo di Pirandello (31) che intende il limite ontologico dell’uomo che da sempre vive in un mondo privo di senso e che, tuttavia, si crea una serie di autoinganni attraverso i quali cerca di dare significato all’esistenza. La spinta anarchica delle pulsioni vitali costringe il soggetto ad oltrepassare le apparenze, a rifiutare le costruzioni ideali e ritrarsi dal mondo in maniera diretta e sincera, senza temere quanto possa sembrare sconveniente vivere nella “forma”: si riduce a una “maschera” (o a un “personaggio”) che recita la parte che la società esige da lui e che egli stesso si impone attraverso i propri ideali morali.

Un discorso interessante è legato a Renè Magritte che nello specchio e nella sua ambiguità vede la difficoltà dell’uomo a riconoscersi come soggetto unico e compatto. In un importante dipinto (32), si nota un uomo elegantemente vestito, presumibilmente giovane, che vediamo solo di spalle e che si guarda allo specchio. Lo specchio, tuttavia, non riflette il suo volto ma la sua nuca e il resto del corpo, fino a metà dorso. É come se l’uomo fosse visto due volte di schiena, una mentre si specchia e l’altra mentre la sua immagine riflessa guarda nella stessa direzione, sempre contraria all’osservatore.

Legato al doppio c’è anche la maschera che si indossa nel palcoscenico della vita quotidiana, in cui ci si spoglia dalla parte negativa, si nasconde ciò che siamo in realtà, sia in senso fisico ma soprattutto psicologico. In questo caso, si tratta di indossare una “maschera figurata”, simbolo di fuga, alienazione, ma anche di mistero. Il rapporto dell’umanità con la maschera è piuttosto complesso. Essa risponde alla necessità di vincere la paura per tutto ciò che trascende la volontà degli uomini: l’alterità della maschera non risponde alla necessità di essere altro (da sé) nelle relazioni sociali, ma di essere altro nei confronti della società stessa.

La maschera affronta simbolicamente un grande problema metafisico. Essa insegna che si può “essere simili”, vale a dire che si può puntare sulle tendenze verso l’unità e invertire quelle verso la dispersione. Imitare, assomigliare, cogliere il simile si pongono come azioni ricche di sacralità in quanto comportano di tornare alla vivente unità del reale scoprendo via via la strada dell’identità e della convergenza fra le cose.

La vita in sé è puro teatro e la maschera è, nel modello di Erving Goffman “facciata personale”, che si coniuga con la sua capacità di modellarsi in base all’“ambientazione”. Cioè, la maschera cambia secondo il contesto e lo spazio fisico in cui agisce. (33)

Secondo il sociologo, la vita intera è vissuta come sul palco di un teatro dove ognuno interpreta una parte, complementare a quella di tutti gli altri individui (e di ogni altra maschera) con cui interagisce. Se nel teatro esiste un patto di finzione tra pubblico e attore, nella vita reale viene accettato meno, poiché ogni maschera vorrebbe che gli altri interpreti recitassero a viso scoperto. In un mondo nel quale tutti (nessuno escluso) recitano una parte (o più parti), i personaggi si adattano alla cultura del mondo e del tempo in cui agiscono.

Alessandro Pizzorno ha scritto un saggio (34), in cui si interroga sui modi in cui simboli, rituali, forme artistiche e oggetti quotidiani mediano tra ruolo e persona, tra esperienze intime e loro rappresentazione pubblica. È interessante soprattutto la sottolineatura non del nascondimento ma del rivelamento, in cui si sviluppa un rapporto tra chi indossa una maschera e chi guarda, attivando dinamiche relazionali intorno alle emozioni e ai ruoli che le persone assumono, che siano spettatori o attori.

La persona nascosta interrompe la propria identità, realizzando un vuoto sotto di sé, evitando espressioni e comunicazioni con l’altro. Ma, nonostante ciò, cerca comunque una nuova identità che si produce negli sguardi degli altri; una presenza che tra gli altri riconosce la propria presenza: il nascondere è un rivelare a coloro che guardano, un attestare la propria presenza sociale.

La “doppia persona”, nel Carnevale di San Mauro Cilento, certamente subisce l’influenza di tutte queste dinamiche che parrebbero oscure, ma che invece possiamo rilevare legate alla condizione umana che si libera dalle sue follie e accetta il duale, un meccanismo che erroneamente le nostre società cercano di nascondere.

 

 

Note:

 

  1. Dal racconto di Aristofane ne: Platone, Simposio, La Nuova Italia, 1990.
  2. Voce: Maschera, in vocabolario on line, https://www.treccani.it.
  3. Bronzini G.B., Dalla larva alla maschera, in Bettini M., a cura di, “La maschera, il doppio, il ritratto”, Laterza, 1991, pp. 61-84.
  4. Marrocco O., ‘A màschkarata, Digital Press, 2021.
  5. Rossi A., De Simone R., Carnevale si chiamava Vincenzo, De Luca, 1977.
  6. Marrocco O., ‘A màschkarata, cit.
  7. Vernant J. P., Figure, idoli, maschere, Il Saggiatore, 2018, or. 1990.
  8. Dissociative Identity Disorder (DID)DSM-5.
  9. Freud S., Il Perturbante, Theoria, 1993, or. 1919.
  10. É. Durkheim, La divisone del lavoro sociale, Il Saggiatore, 2021, or. 1893.
  11. É. Durkheim, Le forme elementari della vita religiosa, Morcellana, 2020, or. 1912.
  12. É. Durkheim, Il suicidio. Studio di sociologia, Rizzoli, 2014, or. 1897.
  13. Prefazione al volume di Ilaria Sforza, L’eroe e il suo doppio, Edizioni ETS, 2007.
  14. Sforza I., L’eroe e il suo doppio, cit.
  15. Vernant, J. P., Psychè: simulacro del corpo o immagine del divino?, in Bettini M., “La maschera, il doppio, il ritratto”, cit.
  16. Sforza I., cit.
  17. Sforza I., cit. Cfr.: Rank O., Il doppio, Sugarco Edizioni, 2022.
  18. Sforza I., cit.
  19. Taylor E. B., Alle origini della cultura, Ist. Editoriali e Poligrafici, 2000, or. “Primitive Culture”, 1871.
  20. Rank O., Il doppio, cit.
  21. Ivi, pp. 75-76.
  22. Rank O., Il trauma della nascita, Sugarco Edizioni, 2018, or. 1924.
  23. Jung C. G., Gli archetipi dell’inconscio collettivo, Bollati Boringhieri, 1977.
  24. Hoffmann E.T.A., L’Uomo della sabbia e altri racconti, Mondadori, 2010, or. 1815.
  25. Freud S., Il Perturbante, cit.
  26. Rank O., Il doppio, cit.
  27. Plauto T. M., Anfitrione-Bacchidi-Menecmi, Garzanti, 2004.
  28. Cito i racconti di alcuni scrittori che hanno affrontato il tema del doppio: William Shakespeare ne: La commedia degli errori, Garzanti, 2021, or. circa 1594; Carlo Goldoni ne: I due gemelli veneziani, Feltrinelli, 2020, or. 1747; Fëdor Dostoevskij, ne: Il sosia, Feltrinelli, 2015, or. 1846; Robert Louis Balfour Stevenson, ne: Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde, Mondadori, 1993, or. 1886; Oscar Wilde ne: Il ritratto di Dorian Gray, Feltrinelli, 2013, or. 1890; Italo Calvino ne: Il visconte dimezzato, Mondadori, 2023, or. 1951; Luigi Pirandello, ne: Il fu Mattia Pascal, Newton Compton Editori, 2014, or. 1904.
  29. Pirandello L., L’umorismo, Independently published, 2020, or. 1908.
  30. Magritte R., La riproduzione vietata (Ritratto di Edward James).
  31. Goffman E., La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, 1997, or. 1959.
  32. Pizzorno A., Sulla maschera, Il Mulino, 2008, or. 1952.

 

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Luglio 4th, 2021

Cantori e cuoratori del passato

“Non sanno quello che dicono i cantori della cultura contadina e della madre terra!”, ovvero un mondo patriarcale e violento, […]

Luglio 1st, 2021

Repubblica delle Idee 2021

Il Festival di Repubblica compie dieci anni e festeggia a Bologna dall’8 all’11 luglio tra dibattiti, interviste e spettacoli. Un ampio programma che toccherà […]

Giugno 26th, 2021

Memorie di un paese

È stato appena pubblicato il volume di Emilio La Greca Romano: “Paese d’anima e memoria”. Ho realizzato alcune note introduttive […]

Giugno 24th, 2021

Pasolini, Gramsci e la sinistra

L’intellettuale, che ha sempre anticipato i cambiamenti sociali ed osservato con particolare attenzione degrado, povertà e periferie, è stato spesso […]

Giugno 17th, 2021

Letteratura a Salerno

Con la nona edizione, dal titolo: “Le occasioni“, dal 18 al 26 giugno ritorna Salerno Letteratura, il più grande festival letterario del […]

Giugno 11th, 2021

La casa come habitus

Emanuele Coccia ha scritto un interessante volume: “Filosofia della casa. Lo spazio domestico e la felicità” (Einaudi, 2021), in cui […]

Giugno 5th, 2021

Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021

L’uomo è parte dell’ambiente, anche se ha scelto di sfruttarlo senza pensare alle conseguenze. È giunto adesso il tempo di […]

Giugno 2nd, 2021

Giochi criminali

https://www.ricocrea.it/wp-content/uploads/2021/06/23-giochi-criminali.pdf
Maggio 27th, 2021

Festa di Santa Maria dei Campi

  La Festa dei Campi è un appuntamento ormai consolidato a Giovi-Salerno, sentito come periodo aggregativo, in cui la collettività […]

Maggio 24th, 2021

La verità di Santoro

“Oggi la mafia ha deposto il sogno di farsi Stato; non mette le bombe, si nasconde tra i pali della […]

Maggio 14th, 2021

Il vero ritratto di Dante

«Pace, concordia, fratellanza: c’è da chiedersi come sia potuto accadere che la Commedia, un poema di ben 100 canti, e […]

Maggio 4th, 2021

La dimensione sociologica delle feste: dai riti consolidati alle forme aggregative.Ricerche nel territorio cilentano

La ritualità è stata sempre la principale caratteristica delle feste che si sono diffuse e consolidate nella tradizione e nella […]

Maggio 2nd, 2021

PROFILO DI “MARIO”, CIOE’ “GIOVANNINO”, DURANTE E A RIDOSSO DELLA GRANDE GUERRA

Il prof. Vincenzo Aversano propone un secondo intervento sul poeta e compositore E.A. MARIO, artista e “genio assoluto”, interprete di […]

Aprile 30th, 2021

IL PATRIOTTISMO UMANO E POETICO DI E.A. MARIO

Il prof. Vincenzo Aversano, già ordinario di Geografia presso l’Università di Salerno, che si è sempre distinto per essere uno […]

Aprile 26th, 2021

La cultura da tutelare

Uno sguardo a Palmira, città da recuperare dopo la furia distruttrice dei fondamentalisti jihadisti che hanno cercato di cancellare la […]

Aprile 9th, 2021

Il concetto di parrēsia in Michel Foucault

Riflessioni e analisi sul concetto di “verità”, di cui si occupò il filosofo francese negli ultimi anni della sua vita. […]

Aprile 1st, 2021

Gli indifferenti e lo spirito del nostro tempo

Nel 2020 è stato realizzato il film: Gli indifferenti, adattamento cinematografico del romanzo di Moravia, dopo il lavoro di Citto Maselli (1964) […]

Marzo 23rd, 2021

La scomparsa di Giuseppe Tarallo

Giuseppe Tarallo, ex sindaco di Montecorice ed ex presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un […]

Marzo 18th, 2021

Fenomenologia del calcio tra partecipazione e rappresentazione

“Ad attrarre il pubblico più vasto, tra tutti gli eventi della storia dell’umanità non è stato un avvenimento politico particolare […]

Marzo 12th, 2021

Un laboratorio per lo studio del COVID-19

Da poco è stato pubblicato un interessante volume: “L’emergenza Covid-19. Un laboratorio per le scienze sociali”, curato da Massimo Cuono, […]

Marzo 5th, 2021

Il potere dei “ricchini”

Il Cilento è un’area che si è consolidata, attraverso il corso dei secoli, della sua storia e della sua cultura, […]

Febbraio 24th, 2021

Esercizi di filosofia del quotidiano. L’attualità del pensiero di Pier Aldo Rovatti

‹‹Quante volte mi hanno chiesto ai dibattiti: “Ma insomma mi vuoi dire con chiarezza che cos’è il pensiero debole così […]

Febbraio 15th, 2021

I significati delle maschere rituali

Il Carnevale è legato a rituali che si tramandano da tempi remoti e trovano particolare riscontro nella tradizione antica delle […]

Febbraio 9th, 2021

L’identità come cambiamento per “uscire dalla foresta”

“L’identitario «duro», quello che stringe la tenaglia, ascolta solo quelli che parlano come lui, pensano come lui, sta chiuso nella […]

Febbraio 1st, 2021

L’anima di Napoli

Napoli è un miracolo materiale, la faccia tesa di chi spera senza la pretesa di sperare bastano pochi gesti e […]

Gennaio 27th, 2021

Il Covid-19 come creatura mitica

A partire dai 33 frammenti di Alessandro Baricco: “Quel che stavamo cercando”, alcune riflessioni sul senso del mito in una […]

Gennaio 20th, 2021

La scissione di Livorno e la nascita del PCd’I

Il I° Congresso del Partito Comunista d’Italia, quello fondativo, si svolse a Livorno il 21 gennaio 1921, dopo che i delegati della frazione comunista abbandonarono il […]

Gennaio 15th, 2021

Filosofia – Misano Adriatico

Sfide – I filosofi interrogano il nostro tempo Rassegna filosofica ON-LINE Comune di Misano Quali sono le sfide del XXI […]

Gennaio 13th, 2021

I 45 anni de LA REPUBBLICA osservando “anime e stelle danzanti”

Quando il 14 gennaio 1976 fa veniva pubblicato il primo numero del quotidiano: la Repubblica, lo aspettavano in tanti che […]

Gennaio 6th, 2021

Mutamento dei modelli di genere

Negli ultimi anni, la violenza sulle donne è diventato un problema di stringente attualità, da quando è emersa con grande […]

Dicembre 31st, 2020

BUON ANNO 2021 – L’importanza di essere diversi per realizzare la conoscenza

Alcune brevi note su un personaggio genio e sregolatezza. Edmund Kean (Londra, 17 marzo 1787 – Richmond, 15 maggio 1833), […]

Dicembre 27th, 2020

SMART WORKING

Dal taylorismo al telelavoro, dalle società pre-industriali a quelle post-industriali, il sociologo Domenico De Masi, affrontando gli ambiti di questo […]

Dicembre 16th, 2020

Diano e il Castello della Congiura

Teggiano con il suo centro storico medievale è collocata su un’altura a 637 metri s.l.m.; poi inizia la discesa lungo […]

Dicembre 8th, 2020

Un poeta e il suo tempo

Alcune riflessioni sul volume: A. Barbero, “Dante”, Laterza 2020 ……………….. Sabato 11 giugno 1289, il giorno di San Barnaba, Dante […]

Dicembre 2nd, 2020

San Giovanni a Piro: il Cenobio basiliano

San Giovanni a Piro è il paese degli archi, delle stradine strette, delle scale e balaustre, dei comignoli merlati, dei […]

Novembre 29th, 2020

Paese d’anima e memoria

Di seguito pubblico due poesie dense d’amore e ricordi del paese natio di Emilio La Greca Romano —————————————————————– “A tessitura […]

Novembre 24th, 2020

L’attualità di Spinoza

Baruch Spinozaè tra le figure più affascinanti e fraintese della storia della filosofia, come è accaduto a tanti pensatori vittime […]

Novembre 22nd, 2020

Terremoto dell’Irpinia … quarant’anni fa

Scene di pianto, volti atterriti, momenti di lutto, disagi esistenziali tornano oggi alla memoria: sono passati ben quarant’anni dal terremoto, […]

Novembre 14th, 2020

Il dominio dei Social Media

Lo sviluppo del web ha radicalmente trasformato la società con l’introduzione di tecnologie user-driven, come blogs, social networks e piattaforme […]

Novembre 8th, 2020

Ricordi e memoria / Torna com’eri quando …

Emilio La Greca Romano è tante cose: poeta e scrittore, docente e giornalista pubblicista (ha collaborato e collabora con diverse testate […]

Novembre 4th, 2020

C’era Molpa oltre Palinuro

Dal mare di Palinuro si possono osservare alcune grotte impareggiabili, rocce ed una spiaggia di sabbia che brilla. La leggenda […]

Ottobre 24th, 2020

Alla ricerca delle radici – Velia

La potenza di Elea di Pasquale Martucci   Nel territorio cilentano, una città molto importante fu certamente la romana Velia, […]

Settembre 8th, 2020

Dibattito / Marx, operaismo e teoria

Ho ricevuto da Antonio Peduzzi uno scritto di Mario Tronti, a proposito ed intorno alla sua ultima pubblicazione: “La teoria […]

Agosto 30th, 2020

“Aspromonte, la terra degli ultimi”

Note a margine del film di Mimmo Calopresti: “Aspromonte, la terra degli ultimi”. Comunità e destino di Pasquale Martucci   […]

Agosto 25th, 2020

Il pensiero / Hegel

Lo Spirito Assoluto nella dialettica hegeliana di Pasquale Martucci   Il 27 agosto di 250 anni fa nasceva Georg Wilhelm […]

Agosto 15th, 2020

Storia e radici – Il Cilento

Cilento: alla ricerca delle origini di Pasquale Martucci   Il Cilento è oggi una zona molto ampia, che parte dal […]

Luglio 24th, 2020

Idee e società – Ferdinand Tönnies

Il concetto di comunità in Tönnies di Pasquale Martucci   «La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato […]

Luglio 13th, 2020

Riti e cultura popolare / il grano

La passione del grano e la dimensione di verità di Pasquale Martucci   Un antico rituale, rilevato da Ernesto de […]

Luglio 10th, 2020

Idee / Franco Ferrarotti

La fenomenologia del sacro di Pasquale Martucci   Le ricerche di Franco Ferrarotti, seguendo una metodologia qualitativa con il ricercatore […]

Luglio 1st, 2020

Pagine di storia / Anno 1828

I moti nel Cilento: lo studio di una Rappresentazione Rituale di Pasquale Martucci   In alcuni paesi del Cilento, si ricordano […]

Giugno 25th, 2020

Pagine di Storia – Pisacane

Sapri: la Rievocazione di Pisacane di Pasquale Martucci   Sapri è conosciuta, al di là della splendida collocazione geografica nel […]

Giugno 20th, 2020

Pagine di storia / Torri costiere

Le torri costiere del Cilento   di Pasquale Martucci   Percorrendo la costa cilentana, si possono osservare una serie di […]

Giugno 8th, 2020

Seminario ISCRA: “L’insostenibile peso della felicità e della speranza”

Possibili processi di pensiero di Pasquale Martucci   In occasione del Seminario ISCRA online (6-7 giugno 2020), dal titolo: “L’insostenibile […]

Maggio 31st, 2020

Ricerca&territorio – Mitologia

U curdone ru monaco Aspetti mitologici e cultura popolare cilentana di Pasquale Martucci (il saggio è disponibile integralmente e con […]

Maggio 21st, 2020

LAURINO / SANT’ELENA

Un culto antico e importante di Pasquale Martucci   “La storia di Laurino è strettamente intrecciata a quella della sua santa […]

Maggio 17th, 2020

Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Dicembre 20th, 2024

Per uscire dalla palude

Alla ricerca di nuove prospettive, nel romanzo di Pasquale Carelli: “Le creature del cielo negato” (Argo Libri, 2023)   “… […]

Dicembre 16th, 2024

Sul concetto di communitas

Quando si realizza un saggio, l’autore si pone almeno due problemi: il primo è di dare valore scientifico al lavoro; […]

Dicembre 10th, 2024

Su turismo e cultura

Ricevo da Gianni D’Alessandro il seguente scritto critico rispetto ad un turismo che potrebbe essere distruttivo per la cultura dei […]

Dicembre 6th, 2024

Le storie negate

Alcune considerazioni a partire dal romanzo di Giovanna Di Francia: “Anche in carcere viene Natale”, Independently published, 2023.   Ascoltare […]

Dicembre 3rd, 2024

Sguardi sociologici 3 – Spopolamento, qualche numero

Il territorio cilentano conosce il triste fenomeno dello spopolamento specie nelle zone più interne. Ciò accade per il problema della […]

Novembre 28th, 2024

Giovani ed emigrazione: la percezione del fenomeno

In questo scritto, mi occuperò dell’emigrazione giovanile che caratterizza in maniera diffusa l’intero Paese, confrontando le ricerche realizzate da vari […]

Novembre 22nd, 2024

Il vero ritratto di Dante immateriale

Gaetano Barbella invia uno scritto (che pubblico di seguito) in cui considera la figura di Dante Alighieri attraverso una “nuova […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]