L’Associazione storico-culturale “Progetto Centola” e il Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura”, sabato 9 dicembre 2023, alle ore: 16:30, presenteranno il libro di Luigi Leuzzi: “Megalitismo nel Cilento e nella Lucania Occidentale”, Edizioni CPC, 2022.
Il presidente dell’Associazione e Coordinatore di questo gruppo di studiosi che si occupano di storia e cultura cilentana, Ezio Martuscelli, rivolgerà un breve saluto. L’introduzione e il lavoro di moderazione dei lavori sarà affidata all’architetto Innocenzo Bortone. Interverranno: Enzo Di Gironimo, ex direttore del Museo etno-preistorico di Castel dell’Ovo a Napoli, e Pasquale Martucci, sociologo e ricercatore sull’identità e la cultura immateriale del Cilento. L’autore Luigi Leuzzi, psichiatra, antropologo e studioso di mito-archeologia, concluderà l’incontro.
L’evento, online, si terrà sulla piattaforma Googlemeet:
https://meet.google.com/whc-scth-dvx
Il volume si occupa di megalitismo nel Cilento, attraverso una comparazione di dati con i megaliti presenti in varie aree, ad esempio Malta, Sardegna, Sicilia.
I ritrovamenti del Cilento sono riscontrabili nelle zone: Monte della Stella, Monte Sacro, Moio della Civitella, Costa Palomba. Le risorse archeologiche principali sono: u mantu ra Maronna” (Monte Sacro), “a ciampa re cavallo” (Monte Sacro), “Solco della fecondità” / “Antro della Civitella” (Civitella), “a preta ru mulacchiu” (Monte Stella), “a preta re l’ommu” e la dea Civetta (Cervati), l’Antece a Costa Palomba.
Lo studioso Leuzzi non si limita solo ad evidenziare queste risorse, ma cerca i simboli e i significati, a partire dall’ipotesi della presenza nel territorio della dea Cilens. Ci sono altri riferimenti a “mammellonature”, oppure “porta utero”, evidenti nei suoi studi mito-archeologici, che riconducono ad un’identità al femminile riscontrabile in maniera più specifica nelle statue dedicate ad Hera Argiva o alle Madonne del territorio, luoghi simbolo di devozione religiosa.
Il volume, oltre ad un’analisi delle risorse storico-culturali del Cilento, contiene una ricca documentazione fotografica e nella parte finale propone un intenso scambio di riflessioni con il prof. Vincenzo Di Gironimo (presente all’incontro).
Questi esempi propongono un passato che ancora è vivo e rappresenta quell’anima dei luoghi, che andrebbe certamente meglio valorizzata e portata all’attenzione di studiosi e cultori del territorio.
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