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Oggi si parla molto di Intelligenza Artificiale, e ciò è un bene perché significa porsi il problema e individuarne le potenzialità e gli aspetti critici.

Come sempre accade, ci sono posizioni radicali: chi pensa sia tutto bene, chi tutto male. Le solite categorie antitetiche, che non tengono conto della complessità dei problemi e non considerano le possibili varianti di un fenomeno che è attualissimo.

L’Intelligenza Artificiale rappresenta qualcosa che cambia le nostre consuetudini: istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa che sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali.

La domanda principale è:

Cosa può fare l’uomo per la tecnica e, soprattutto, cosa la tecnica può fare per l’uomo?

Edgar Morin sostiene che l’IA fa molto di più delle macchine banali, anche se “il divenire dell’umanità ha spinto verso un uomo aumentato ma per nulla migliorato”. (Edgar Morin, Introduzione, in: M. Cerruti, La danza della complessità, Mimesis, 2023)

Ma prima ancora che si affermasse l’intelligenza artificiale, l’uomo aveva demandato alle macchine la gestione della sua vita. Sostiene Maurizio Corbetta (Clinica Neurologica dell’Università di Padova) che il cervello non riposa mai; anche durante il sonno richiama episodi di vita alla memoria. Però il cervello è adatto a mangiare, sopravvivere e procreare, ed invece deve prendere decisioni complesse. Dobbiamo oggi affrontare problemi di lungo termine e dunque siamo inadatti a fare tutto ciò.

Anche se molti affermano che l’IA ci libererà dal lavoro lasciandoci la creatività, Corbetta rileva:

Ma come si alimenterà la creatività se abbiamo affidato la nostra memoria allo zio Google? Cederemo a Chat GPT la capacità di scrivere testi e risolvere problemi, e cosa resterà poi da pensare?”.

Il Chat GPT riesce a produrre analisi e sintesi sugli argomenti e i quesiti proposti, attraverso un percorso conoscitivo sempre più finalizzato a fornire risposte adeguate. Certamente si evidenziano le criticità in termini di utilizzo della IA, legate da un lato alla questione della accuratezza delle risposte, della veridicità in quanto la macchina attinge sempre ad una mole di dati forniti dall’uomo.

Un primo elemento da considerare è legato alla riproduzione di creatività ed emozioni, dal momento che sono appannaggio della facoltà umana; dall’altro lato, esistono criticità che necessitano di regolamentazione, per evitare la sopraffazione dei sistemi automatizzati.

La persona non si troverà più di fronte ad una macchina che si limita a svolgere compiti e analizzare dati sulla base di istruzioni assegnate, ma ad una che decide, determina ed estrae senso dai dati autonomamente. È proprio l’autonomia decisionale della macchina che rappresenta l’elemento distintivo dell’Intelligenza Artificiale. (Bonaventura Di Bello, Intelligenza Artificiale per le scuole, Hoepli, 2023)

Credo che oggi il dibattito sia soprattutto affidato a ciò che le norme possono impedire per un utilizzo distorto dell’IA.

Ad ogni modo, le domande sono: perché intelligenza artificiale?; ed ancora, se si tratta di artificio (macchina), come si coniuga con l’intelligenza che necessita di attività tipicamente umane?

L’intelligenza è una facoltà della psiche e della mente che permette all’uomo di comprendere e spiegare i fatti e le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare; adattarsi a situazioni nuove e modificare la situazione stessa quando essa presenta ostacoli all’adattamento e al cambiamento.

L’IA parte da uno storico di dati e ci dice cosa aspettarsi. Ma se ci sono possibilità non prese in considerazione? Inoltre certamente essa non può affrontare situazioni relazionali complesse ed entrare negli intrecci intersoggettivi e nelle dinamiche interpersonali, come pure non può affrontare i legami con le esperienze umane, sguardi, analogico tra le persone, risposte continue agli stimoli inter-relazionali.

Il sociologo Franco Ferrarotti sostiene che la macchina ha la capacità di controllare le proprie operazioni interne ma non può trascendersi. È l’eterno ritorno dell’identico. Non ci dice da dove veniamo, dove siamo e dove andiamo, perché “l’uomo pensa, esiste, dubita. La macchina la si può accendere, spegnere, riaccendere”. (Franco Ferrarotti, Macchina e uomo, Arcadia Edizioni, 2024, or. 1962)

È sottolineata la centralità dell’uomo che con la sua azione decide di accendere o spegnere la macchina. Non possiamo abbatterci, sostiene Ferrarotti, perché la tecnica è qualcosa priva di scopo. Non è l’estinzione del genere umano, anche se il problema è serio.

Per Aristotele, ogni essere umano è costituito da tre elementi: animale, sociale, spirituale. Per avvicinarsi alla conoscenza della natura umana occorre mettere in relazione tutti questi aspetti integrati e differenziati, che permettono ad ogni persona di essere irripetibile.

Aristotele sosteneva che: “siamo vulnerabili a causa della nostra animalità, siamo sociali e dunque reciprocamente interdipendenti, diventiamo autonomi e liberi in virtù della nostra spiritualità”. (Marta Bertolaso, Alfredo Marcos, Umanesimo tecnologico. Una riflessione filosofica, Carocci, 2023)

Per spiegare gli eventi occorrono ipotesi inedite. Il filosofo Peirce introduce il concetto di abduzione, il procedimento creativo che richiede di uscire da aspettative consuete. Qui sono necessarie le persone che hanno coscienza, intenzionalità, relazione con il mondo. Così si può affrontare l’imprevisto.

Se l’essere umano delegherà le sue decisioni alla macchina, è necessario che intervengano i regolamenti etici. Entra in gioco l’educazione, intesa come preparazione dell’individuo all’etica, la sola strada che può permettere di sviluppare virtù quali: creatività, operosità, prudenza.

L’etica è sia un insieme di norme e di valori che regolano il comportamento dell’uomo in relazione agli altri, sia un criterio che permette all’uomo di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al bene e al male. L’etica assegna ai comportamenti umani uno status deontologico e normativo, li distingue in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi.

Aristotele nell’Etica Nicomachea sosteneva: “Ogni tecnica e ogni ricerca, come pure ogni azione e ogni scelta, tendono a un qualche bene, come sembra; perciò il bene è stato giustamente definito come ciò a cui tutto tende”.

Nel linguaggio filosofico, l’etica è ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali siano i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criteri per giudicare sulla moralità delle azioni umane.

Il problema resta il bene comune, che intende arginare gli impulsi egoisti e autolesionisti dell’individuo, con lo scopo di rendere la vita sulla terra più sostenibile, sia a livello sociale che ambientale. Se pensiamo ai bambini, non sempre viene insegnato loro ad essere corretti, a considerare le conseguenze delle loro azioni. Da piccoli il comportamento è quasi completamente istintivo; con la crescita saranno in grado di dominare impulsi non etici, di controllare le emozioni, e fare la cosa giusta nel rispetto di un agire che pensi all’interesse comune. L’educazione insegna ad ogni singolo individuo l’adozione di valori etici nella vita personale, che poi si uniranno ad altri valori etici per diventare legge, e poi cultura, e poi un nuovo modo di stare al mondo.

Le nuove tecnologie devono essere al servizio della persona umana, al fine di migliorarne le condizioni di vita. L’uomo, nella visione antropocentrica, resta l’elemento centrale da difendere, in un mondo dominato sempre più dalla tecnologia, per una migliore crescita del progresso collettivo.

Ed allora, lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale non può prescindere da un governo antropocentrico dell’innovazione. La sfida è nel definire il confine di fronte al crescente utilizzo dell’innovazione digitale e dell’automazione tecnologica. Esiste la non neutralità dell’algoritmo, la cui progettazione, se non opportunatamente controllata, rischia di amplificare i pregiudizi a cui è assoggettata la mente umana.

Per gli italiani l’IA è una tecnologia positiva ma va tenuta sotto controllo. Un sondaggio (CAWI 29 novembre – 1 dicembre 2023) rileva due classificazioni antitetiche:

IA negativa – metterà a rischio alcune forme di lavoro; provocherà dipendenza dalle macchine; toglierà competenze e responsabilità agli uomini; affiderà il potere a pochi;

IA positiva – migliorerà la qualità dei prodotti; svolgerà compiti faticosi; aumenterà la conoscenza; diffonderà informazioni; aiuterà nelle decisioni.

Le preoccupazioni principali sono legate al lavoro (36 % di intervistati) e alla dipendenza dalle macchine (34 %). Tutti gli altri indicatori in positivo o in negativo sono espressi da circa 1/4 e 1/5 del campione. Più della metà degli italiani 54 % esprime un giudizio positivo della IA, anche se va certamente tenuta sotto controllo. La preoccupazione maggiore riguarda proprio il lancio del ChatGPT, l’intelligenza artificiale generativa che imita la creatività umana.

La strada da percorrere è la regolamentazione, partendo dalle infrastrutture digitali, dal capitale umano e dal mercato del lavoro, dalle forme innovative in economia, dai problemi etici.

Una struttura normativa è offerta dal GDPR – General Data Protection Regulation o Regolamento europeo n. 679/2016 (in vigore nel 2018, ma inapplicato per la difficoltà dei Paesi europei di raggiungere accordi efficaci con i giganti del mercato dei dati digitali), oggi divenuta Artificial Intelligence Act. È un testo frutto del lavoro di due anni per far coesistere sicurezza e libertà, con salvaguardie da rispettare per chi usa e sviluppa l’IA: è essenziale che l’identificazione biometrica sia limitata ai casi di crimini gravi (violenze e terrorismo); oppure che ci sia l’obbligo di indicare l’uso di false immagini, con multe significative per le violazioni dei Regolamenti.

È la sfida per rispondere ai programmi rivoluzionari ChatGPT ed evitare falsificazioni da parte di persone, gruppi organizzati, aziende private che condizionano l’opinione pubblica per trarne vantaggi in termini di denaro e potere. Al centro c’è la difesa della conoscenza, la protezione dei dati personali, la garanzia della qualità delle informazioni. Il Regolamento intende garantire sicurezza e rispetto dei valori comuni: esso dovrà essere approvato entro la fine della legislatura (giugno 2024) ed entrerà in vigore progressivamente nei due anni successivi.

Saranno vietati: i sistemi di credito sociale (assegnazione di voti alle persone in base ai loro comportamenti); i sistemi di classificazione delle persone basati su razza, orientamenti religiosi); i sistemi di riconoscimenti biometrico (volti, impronte … autorizzati per reati legati a violenza sessuale e terrorismo); gli algoritmi che riconoscono le emozioni (in scuole e luoghi di lavoro, ad eccezione di contesti di sicurezza); i giocattoli con assistenza vocale (che incoraggiano comportamenti pericolosi nei bambini).

Sono diversi gli elementi da considerare per un’intelligenza artificiale etica.

  • Supervisione umana: i sistemi di IA devono essere sorvegliati da personale umano, il quale deve garantire un utilizzo conforme ai diritti umani fondamentali, ponendo al centro di ogni utilizzo il benessere dall’utente.
  • Robustezza e sicurezza: essa va intesa come una sicurezza e una affidabilità degli algoritmi.
  • Privacy, controllo e gestione dei dati: richiede un’elevata e garantita protezione dei dati personali utilizzati da parte degli utenti.
  • Trasparenza: esprime la necessità di garantire la tracciabilità dei sistemi.
  • Diversità, correttezza, assenza di discriminazione: i sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero tenere conto delle abilità e delle capacità umane manifestando una correttezza e garantendone a tutti l’accessibilità.
  • Benessere sociale e ambientale: deve essere considerato in ogni ambito e in ogni momento l’impatto sull’ambiente e sull’assetto sociale.
  • Responsabilità: devono essere continuamente verificati i sistemi, sia internamente che esternamente, riducendo al minimo i possibili impatti negativi soprattutto nel caso in cui potrebbero esservi violazioni dei diritti fondamentali.

Per affrontare il tema dell’Etica Digitale occorre considerare tre aspetti:

  • Mediatico: fonti di informazioni comuni e accessibili devono includere l’intersezione tra umanità e intelligenza artificiale, al fine di proiettare una visione più costruttiva e veritiera sullo sviluppo tecnologico e sul ruolo che il digitale ha nelle nostre vite.
  • Educativo: forum ed enti in grado di insegnare che cosa si intenda per interagire con il mondo digitale, educarci a vivere nella comunità, definendo le responsabilità politiche e sociali che abbiamo verso il digitale.
  • Normativo: Istituzioni nazionali, regionali, e internazionali che regolamentino il mondo digitale al fine di istituire un circuito di responsabilità, accountability, doveri e diritti (Fabio Lazzini, Etica digitale e Intelligenza Artificiale, Giappichelli, 2022)

L’Intelligenza Artificiale offre grandi e inimmaginabili opportunità di sviluppo e di crescita, ma al contempo, se non opportunamente governata e gestita, presenta rischi proprio per la protezione dei dati, per le libertà e i diritti fondamentali degli individui. Il successo della sua attuazione significa rimuovere questi problemi, che potrebbero ledere i principi fondamentali sanciti dalle costituzioni democratiche, creando discrasie e discriminazioni per la stessa dignità dell’uomo.

 

(Ho svolto in sintesi questo intervento in occasione del Convegno: “Intelligenza Artificiale tra opportunità e questioni etiche”, dello scorso 10 febbraio 2024. Successivamente è stato integrato ed elaborato, e ora prodotto nella sua stesura definitiva)

2 Responses to “L’etica dell’intelligenza artificiale”

  1. Nicola

    Ottima disamina, tuttavia l’affermazione “L’IA si distingue per la sua capacità di prendere decisioni autonomamente” non è del tutto corretta.
    L’intelligenza artificiale, infatti, può essere progettata per prendere decisioni in modo autonomo, ma queste decisioni sono basate su algoritmi, dati e istruzioni predefinite. L’autonomia decisionale dell’IA è limitata al suo addestramento e alla programmazione iniziale. Inoltre, l’IA non possiede consapevolezza o comprensione come gli esseri umani. Pertanto, mentre può eseguire compiti decisionali, non ha una vera e propria “volontà” o “intenzionalità” come un essere umano. È importante considerare questi dettagli quando si parla di “autonomia decisionale” dell’IA.

  2. Pasquale Martucci

    Grazie per il contributo. La frase da lei riportata è riferita all’autore (citato) che crede molto nelle potenzialità dell’IA, che nelle forme ChatGPT più avanzate riconduce a funzioni che potrebbero sostituire le decisioni umane. È implicito che è sempre l’uomo a delegare e tutto lo scritto va in questa direzione, ponendo al centro intenzionalità e creatività, le peculiarità dell’uomo che non appartengono alla macchina.

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Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

https://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Dicembre 3rd, 2024

Sguardi sociologici 3 – Spopolamento, qualche numero

Il nostro Paese conosce il triste fenomeno dello spopolamento specie nelle zone più interne. Ciò accade per il problema della […]

Novembre 28th, 2024

Giovani ed emigrazione: la percezione del fenomeno

In questo scritto, mi occuperò dell’emigrazione giovanile che caratterizza in maniera diffusa l’intero Paese, confrontando le ricerche realizzate da vari […]

Novembre 22nd, 2024

Il vero ritratto di Dante immateriale

Gaetano Barbella invia uno scritto (che pubblico di seguito) in cui considera la figura di Dante Alighieri attraverso una “nuova […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]

Novembre 4th, 2024

Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine

Il secondo sguardo si occupa del concetto di margine, periferia, distanza di un territorio dal suo centro. Il margine e […]

Ottobre 28th, 2024

Il senso della singolarità

Il sociologo Danilo Martuccelli nelle sue ricerche si è dedicato alle problematiche dell’individuo nella sua relazione con la società, introducendo […]