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Psiche, che significa anima, io, viene simboleggiata dalla farfalla, anima sfuggente che ha una vita così breve. È lieve, difficile da cogliere, catturare”.

(Daniela Ferrari, curatrice della Mostra: “Psiche allo specchio. Omnia vincit amor”)


L’attuale visione che l’uomo ha di sé è caratterizzata da una profonda ambivalenza: da un lato, è convinto di avere il potere divino di creare l’intelligenza artificiale o persino la coscienza; dall’altro crede sempre più nella superiorità delle sue macchine antropomorfe. La struttura narcisistica che l’uomo premoderno articolava in rapporto a Dio trova oggi un nuovo modo di dialogare attraverso la macchina intelligente. Così si esprime Thomas Fuchs, che ha scritto un attuale e condiviso volume: “Che ne sarà dell’essere umano? Appello per un nuovo umanesimo” (Castelvecchi, 2024), ed ha riproposto il suo pensiero nell’ambito del Festivalfilosofia 2024, che si è tenuto a Modena, Carpi e Sassuolo dal 13 al 15 settembre, con al centro il tema psiche.

È interessante osservare come la parola psiche evochi il complesso delle funzioni psicologiche degli individui, ma anche quel principio, pur connesso al corpo vivente, che in qualche modo se ne distingue fino ad assumere una propria autonomia. Si sviluppano nei secoli due impostazioni: la prima che concepisce la psiche come espressione mentale della realtà corporea; l’altra che intende un’entità collegata ma pur concettualmente distinta dal corpo stesso.

Oggi la dimensione psichica si confronta con le connessioni legate alla coscienza e al corpo, in considerazione anche delle attuali risultanze della ricerca scientifica. Ed allora la questione psichica evidenzia l’intensificarsi di un disagio che determina emergenze collettive e chiama in causa le istituzioni della società.

In questo intervento, intendo proporre alcune questioni che riguardano il rapporto tra psiche e società, riprendendo le concettualizzazioni di pensatori che hanno partecipato alle agorà che si sono affollate di gente in occasione del Festivalfilosofia 2024.

Psiche, psyché, è un termine tradotto in  “anima”. L’etimologia (dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, respirare, soffiare) riconduce all’idea presso i greci del respiro vitale: la storia di questo concetto viene a coincidere con quello di anima, anche se c’è distinzione, nel pensiero filosofico greco, tra l’essenza dell’anima da ciò che invece viene riferito al corpo e alla materia. La differenziazione tra corpo e anima è presente ad esempio in Omero, che considera come l’alito vitale, che spira dalla bocca di colui che muore, finisca con l’unirsi agli altri fantasmi nel regno di Ade. Sempre nel linguaggio omerico, gli organi del corpo vengono descritti separatamente e non come parti di un tutto che li unifica: il corpo è altro dalle funzioni psichiche, emozioni, intelletto.

Sul ruolo di mediazione tra spirito e materia, visibile e invisibile, Giulio Guidorizzi e Ivano Dionigi hanno svolto interventi dedicati rispettivamente alla trasformazione del significato greco di psyché da soffio vitale ad anima, e alla duplicità concettuale che in latino distingue “animus” (concetto psichico) e “anima” (principio vitale).

Una prima unità si trova in Platone che nel Fedone osservava come, fino a quando noi siamo in possesso del corpo e la nostra anima resta in esso, non raggiungeremo mai ciò che desideriamo, ossia la verità. La scissione ontologica dell’anima dal corpo è presente nella visione cristiana, che sposa il principio ebraico per il quale il male è nella separazione dell’uomo da Dio, identificando lo spirito divino con l’anima. Diversa è la posizione di Aristotele, per il quale non si può parlare di un’esistenza dell’anima separata dal corpo, dal momento in cui tutte le sue affezioni (coraggio, dolcezza, audacia, ecc…) si producono come fenomeni collegati al corpo e alle sue modificazioni.

Detto questo, passiamo a ciò che psiche rappresenta nell’attuale società, un termine che è stato affrontato nelle sue differenti sfaccettature, anche se riconducibili al rapporto tra individuo/individualismo e corpo/società, argomentazioni affidate a filosofi, sociologi, antropologi, neuroscienziati e tante personalità del mondo intellettuale.

Ciò che è emerso in maniera chiara è il rapporto tra psiche e società, nelle forme unitarie in cui i due termini entrano in relazione, attenuando le distanze tra individuo e condizioni reali della sua esistenza. Lo stesso Fuchs, citato in apertura, non può che convenire sul rapporto di una mente (coscienza) che non può esistere se non nel corpo e nel rapporto con l’organismo esterno nel senso fenomenologico del mondo-della-vita (il “lebenswelt” di Husserl). È l’essere umano che entra nel mondo (società) dove esprime una psiche che è corpo e vissuto.

Dunque, la psiche sembra regolare  i comportamenti dell’uomo in rapporto con la società. In questa dinamica interazionale è coinvolto l’uomo in quanto individuo, che implica una “salute mentale” (Alain Ehrenberg) necessaria per insistere nella sua vita quotidiana, in cui salute è in senso positivo (empowerment), come organismo perfettamente funzionante che si rapporta agli altri. Oggi c’è un cambiamento di orientamento emotivo in cui il pubblico declina a vantaggio dell’individuo/Narciso, ed Edipo (il consenso morale e sociale) lascia il posto a Narciso (individualità, individualismo, disimpegno). L’accelerazione della dimensione individualista sviluppa una nuova soggettività in assenza di ideali. L’indebolimento dei legami sociali riduce i soggetti a cose, dove è importante la politica del riconoscimento, dove il malessere si ritrova nel superamento della domanda: è giusto o sbagliato?, che al contrario diventa: cosa succede intorno a me? C’è una confusione che contrappone individuo e collettivo, con la posizione della glorificazione dell’individualismo che produce una rappresentazione collettiva normativa. L’individuo è valore, e per riproporlo occorre puntare alla salute mentale intesa come linguaggio, per superare le rappresentazioni collettive come antinomie individuali. Nella società tradizionale c’è il rispetto degli antenati, in quelle attuali c’è l’autorealizzazione, il pensare a se stessi. Si passa dall’individuo disciplinato all’individuo autoreferenziale. Si riscontrano antinomie nell’autonomia di agire: mancanza di autorità, consumo, liberazione dei costumi. Nello scenario in cui si sviluppano comportamenti legati ad una società edonistica e individualistica è necessario attuare, sostiene Ehrenberg, terapie per normali (concetto di salute mentale), volte ad aiutare nella vita per trovare autonomia come condizione di emancipazione (diritti umani), valorizzazione dell’azione, una società di agenti. Le aspettative collettive sono volte alla gestione della normalità, attraverso autonomia, cooperazione, relazioni, riduzione delle distanze sociali, allentamento controllato dei controlli, vincolo della non costrizione. Sono queste nuove forme di regolazione sociale, dal momento che Narciso necessità di agire trasversalmente, con azioni che diano valore, ovvero agire con efficacia come individui attivi. Questo è l’elemento centrale della socializzazione che implica responsabilità rispetto alla propria azione. Diventa importante la salute mentale, con approcci centrati non sulla patologia ma sulla potenzialità individuale: “autocontrollo e gestione delle emozioni” per superare le patologie della stessa libertà. Gli aspetti fondamentali della vita sociale sono di attenuare i disturbi sociali e i disturbi della persona. Occorre cercare di fare affidamento sul potenziale nascosto della persona, trasformando l’handicap in positività e acquisendo la capacità di passare alla prospettiva di ripristinare i poteri di agire, un nuovo progetto di vita.

Produco altre due considerazioni sul rapporto tra le dinamiche sociali attuali e le possibilità di indicare eventuali prospettive sul rapporto tra sé/individuo e altri/rapporti sociali.

La prima è di Massimiliano Panarari con il concetto di fluttuazioni emotive, che pervadono l’incertezza della condizione umana attuale, fatte di identità fluttuanti, in cui non si riesce più ad organizzare lo spazio/tempo all’interno dell’esistenza. L’accelerazione della vita è quantitativa, ovvero fare più cose in minor tempo, con la forzatura dei cicli naturali. L’accelarazione delle azioni diventa separata dall’intenzianalità, una sorta di autopoiesi, con l’annullamento del tempo previsto. L’esempio è la finanziarizzazione della società e la consequenziale crescita incontrollabile e ingestibile. L’esuberanza dei mercati si alterna al pessimismo irrazionale (da qui le bolle speculative). Le emozioni non sono razionalizzabili e si produce l’effetto gregge, in cui le persone seguono solo gli impulsi. La politica non è da meno con le fluttuazioni emotive e la regola del carisma del leader.

La seconda può essere affidata a Barbara Carnevali che si cimenta sul problema del riconoscimento nel rapporto tra sé e l’altro/altri. Sartre alludeva ad una sorta di dipendenza multipla dagli altri di cui non si può fare a meno. I tre presupposti del suo intervento sono: amore, diritti, considerazione sociale, ovvero la questione legata a questi rapporti.

C’è oggi una relazione ambivalente che si basa su un rapporto imitativo e competitivo, che contraddice l’uguaglianza sociale. Desideriamo le cose degli altri perché ci interessa l’altro nella richiesta di riconoscimento: ho bisogno dell’approvazione sociale, perché il sociale salva o condanna. È divino e demoniaco allo stesso tempo, che coinvolge tante entità.

La domanda è: come uscire dall’inferno degli altri? Agire sull’etica, aprire la porta e trovare se stessi, osservare l’autenticità (sul modello di Heidegger, Kierkegaard). Uscire dall’inferno del sociale e ritornare a se stessi, realizzando noi stessi. Nel riconoscimento dell’altro c’è il ricatto legato alle aspettative degli altri. È da auspicare il ritorno al soggetto consapevole (Foucault), un soggetto come un prodotto storico-sociale. Si deve trovare il sé autentico, il sé naturale che trascende la società (Rousseau), recuperando noi stessi. Per Sartre l’autenticità è progetto: devo costruire il vero per superare il rapporto malsano con l’altro. Il sé è un continuo aperto che viene dalla ripetizione che c’è nel sociale: profondità, identità (non come fissa, statica), essenza, margine di libertà.

Occorre aprire una via per uscire dal determinismo. Si tratta di scarti, momenti per attivare possibilità verso direzioni non previste (Foucault introdusse la piega). Occorre dire: No!; Non sono così!; Non coincido con qualcosa che in cui non mi riconosco!

Non mi devo per forza riconoscere negli altri se non mi vedo negli altri. Non devo per forza far coincidere il mio pensiero con quello degli altri. Devo riflettere, mediare si, ma scardinare anche meccanismi automatici. Non dobbiamo uscire dalla stanza, sostiene Carnevali, per rimanere soli, ma trovare altri soggetti, ricomporre le relazioni e aprire al nuovo. Non occorre solo perseguire la ripetizione dell’identico.

Argomentazioni interessanti riguardano le nuove relazioni tra lo psichico e il politico che ha vaste implicazioni rispetto alla questione più generale dei rapporti tra individui e comunità, le interazioni tra le istituzioni e le nostre vite singole. Sul piano teorico, è in atto uno slittamento dalla “biopolitica” (potere sulla vita) alla “psicopolitica” (potere sulle coscienze), che corrisponde alla progressiva psicologizzazione dei legami sociali, ossia al peso delle emozioni nella costruzione dell’immagine di Sé. Da qui il passaggio “da Edipo a Narciso”, ovvero l’emersione di patologie dell’identità, più legate allo status sociale e morale, cioè al riconoscimento, rispetto alle patologie nervose di cui si occupavano Freud e la psicanalisi classica. Vittorio Lingiardi ha offerto un esempio della possibilità di individuare tante forme di narcisismo, perché esso non può essere racchiuso inn una sola definizione. In: “Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo” (Einaudi, 2021), ripreso in questo consesso, Lingiardi scrive: “Narciso cammina su una corda tesa tra un sano amor proprio e la sua patologica celebrazione. Tra questi estremi c’è il narcisismo delle nostre vite quotidiane, condizionato dal contesto culturale e decisamente in crescita. Pieno di sfumature e riflessi, il narcisismo è un arcipelago di possibilità”. Sul narcisismo lo specchio è il simbolo dell’illusione, perché ciò che vediamo è solo il riflesso; ma è anche simbolo della conoscenza perché guardandomi mi riconosco. Tiresia diceva che Narciso per essere tale non dovrà conoscersi: “egli è ucciso dalla conoscenza ed è tale perché non fa i conti con l’altro”. La conoscenza è dura e produce novità, rompe gli schemi prefissati e già acquisiti. Del resto, in una chiave psicoanalitica, la stessa acqua che riflette l’immagine è anche sorgente, la forma liquida della psiche (Lingiardi).

Sulle diverse etiche del sé, che caratterizzano la società individualizzata, Umberto Galimberti ha ricostruito il luogo dove alberga Psiche: ciò richiede un’operazione di genealogia culturale per inquadrare il contesto nel quale si è compiuta la rivoluzione della psicanalisi, con la teoria del soggetto e dell’inconscio che hanno sovvertito il modo in cui la ragione filosofica aveva fino ad allora presentato questa dimensione. Quest’ultima è la tesi anche di Massimo Recalcati, che ha definito l’inconscio personale e collettivo, anche se pare che nel nostro tempo c’è l’uomo senza inconscio, smarrito nella sua capacità di godimento, ovvero un essere che persegue “una libertà senza limiti, un falso permissivismo, un culto feticistico delle merci, un corpo come idolo da venerare”.

Michela Marzano sostiene che non sappiamo più chi siamo, invischiati in un sistema di “aspettative esterne che condizionano la costruzione della nostra identità”. Manca comunque il coraggio di accettare le proprie fragilità ed esplorare il proprio essere in maniera autentica. Per lei la strada da percorrere è “l’educazione alla complessità”, per esplorare “la pluralità delle possibilità”.

Eppure queste possibilità non sembrano a portata di mano, dal momento che si affermano “identità digitali” che generano ansia, insicurezza e frustrazione, inadeguatezza. Matteo Lancini sostiene come i figli non abbiano più il diritto di sperimentare le emozioni perché impegnati a “non disturbare i genitori facendoli sentire inadeguati”. Esiste un paradosso educativo: gli adulti non sanno adeguarsi ai tempi che corrono e “i ragazzi sono spesso considerati come strumenti per soddisfare il loro ego”.

Nelle attuali società è rilevante il rapporto tra fronte filosofico e scientifico che si interroga sulla coscienza, intesa in “modo incarnato, ossia riconoscendo che la vita organica è indispensabile per avere capacità di sentire, perché mente e cervello possono operare solo se immerse nel corpo” (Francesconi). Se si traccia la traiettoria moderna, l’idea di certezza ed evidenza del sé, siamo condotti fino alla teoria della mente, alle scienze cognitive e al dibattito sul cervello come organo della coscienza (Anil Seth e Thomas Fuchs).

La relazione che si stabilisce tra cervello e ambiente, mente e materia è legata all’evoluzione delle tecnologie diagnostiche, oltre che alle diverse mediazioni tecnologiche che impattano sui nostri sistemi percettivi. Su un piano epistemologico, la questione della relazione tra mente e percezione è racchiuso nel dibattito sul “mentalismo logico” (Nicla Vassallo); all’intreccio tra mente, tecnologie e percezione, ponendo la questione se le macchine possano essere coscienti, è dedicata la lezione di Maurizio Ferraris. Egli distingue tra intelligenza naturale e artificiale, in cui la prima è molto più che intelligenza giacché comporta “sentimenti, paure, desideri” ed è dominata dalla “volontà”. Il filosofo è convinto che la macchina avrà bisogno di un utente umano, perché per essere coscienti ci vuole un corpo, la percezione di sé, “la proiezione in avanti dell’ansia e la proiezione indietro della nostalgia”. Una cosienza senza corpo è impossibile, perché “emerge dall’organismo non dal meccanismo”.

A me pare che sul rapporto tra psiche e società si debba costruire il senso dell’uomo attuale, con le sue forme di individualismo esasperato che vanno indagate per evitare che Narciso, insensibile all’amore, incapace di amare, che nutre il culto della bellezza, della superbia, del disprezzo, della freddezza, ma è legato a depressione, solitudine, disperazione, illusione, possa continuare a crescere caratterizzando il senso della nostra umanità.

 

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Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]

Novembre 4th, 2024

Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine

Il secondo sguardo si occupa del concetto di margine, periferia, distanza di un territorio dal suo centro. Il margine e […]

Ottobre 28th, 2024

Il senso della singolarità

Il sociologo Danilo Martuccelli nelle sue ricerche si è dedicato alle problematiche dell’individuo nella sua relazione con la società, introducendo […]

Ottobre 21st, 2024

Sguardi sociologici (1) / Il sociologo del territorio

Inizio questa rubrica, per offrire un punto di vista che parta da lontano e vada lontano. E che si rivolga […]

Ottobre 17th, 2024

Premio: “L’identità del Cilento” (seconda edizione)

Il Premio Artistico-Letterario: “L’identità del Cilento”, riservato ai giovani del territorio dell’antico Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è giunto […]

Ottobre 14th, 2024

L’anima della tofa

Note sul libro di Gerardo Vassallo: “La tofa: una conchiglia e la voce della sua anima”, Galzerano Editore, settembre 2024 […]