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Qualche riflessione sulla prima edizione del Premio: Identità del Cilento, riservato ai giovani. L’approccio visuale.


 

Il Premio “L’identità del Cilento” è nato dall’idea che il Cilento necessita di essere valorizzato, soprattutto perché si tratta di territorio dotato di risorse importanti che hanno permesso di affermare il senso di un’identità forte che ha caratterizzato comportamenti e modi di vivere di questa vasta area.

L’identità cilentana/cilentanità, può essere definita come “un valore collettivo che si è prodotto, in un territorio caratterizzato da un forte isolamento geografico, mediante il confronto continuo della comunità con se stessa, con la natura, con l’ambiente, con il territorio e che si è definito grazie ad un sistema comune di regole e di pratiche di vita”.

Il Premio “L’identità del Cilento” si è rivolto ai giovani per comprendere quale sia il loro rapporto con il territorio, e soprattutto in che modo i soggetti più giovani si relazionano con: il patrimonio culturale materiale e immateriale; gli elementi identitari e i significati simbolici; gli aspetti narrativi e le espressioni emozionali; la creatività e i criteri estetici; le capacità tecnico/artistiche.

La finalità del Premio è stata quella di coinvolgere e motivare i giovani alla scoperta e alla valorizzazione delle radici e delle tradizioni del proprio paese, dei legami con il territorio e delle ricchezze storiche, artistiche e culturali.

Ogni partecipante ha presentato un’opera che trattava argomenti riguardanti il Cilento, nell’ambito di quattro settori: a) Narrativa o altra composizione in prosa; b) Poesia; c) Fotografia; d) Documentario, intervista o video.

In questo scritto, si farà riferimento alle produzioni riguardanti la fotografia e i documenti video su cui si sono indirizzati i lavori dei giovani cilentani tra suddivisi in fasce d’età: 11-14 anni; 15-18 anni; 19-27 anni.

Occorre preliminarmente fare una riflessione sul Cilento e sulle sue risorse sia culturali che naturali: un Parco nazionale con le sue ricchezze in termini di habitat e forme di vita, una storia millenaria, che va dal megalitismo, alle civiltà greche, romane, lucane, italiche in senso più lato, per giungere al monachesimo italo-greco e a tutte le espressioni religiose che si sono sviluppate ed adattate, al medioevo e alle dominazioni che si sono avvicendate e sovrapposte ed hanno lasciato evidenti tracce. Infine, ad una cultura che ha privilegiato chi uomini che hanno abitato e lasciato il segno in questa vasta area.

Il passato c’è, è ricco e particolarmente fecondo. Eppure, se si guarda al presente, tutte quelle ricchezze, anche se riproposte da tante associazioni e istituzioni culturali, corrono il rischio di essere abbandonate, come accade con i giovani che lasciano il territorio ed emigrano per trovare condizioni di vita più favorevoli.

L’idea è di guardare a ciò che è la società attuale e come si rapporta alle risorse esistenti, pur considerando la carenza di un’attività politico-istituzionale di valorizzazione di ciò che c’è, legata a ritardi burocratici, a mancanza di iniziative, ad opportunità che tardano ad essere realizzate, per non parlare delle infrastrutture e della mancanza di organizzazione. Pensare ad itinerari culturali che favoriscano il passaggio dalle zone costiere a quelle più interne e magari ricche di storia è una delle possibilità cui prestare particolare attenzione.

Certamente tutto deve essere fatto per far vivere e rivivere il luogo, consentire i silenzi e fruire della natura a tratti incontaminata. Nel Cilento non si può pensare ad afflussi massicci, ma a regolamentare visite ed ingressi e permettere di avere uno stretto contatto con la ricca cultura dei luoghi, proprio per attenuare l’abbandono e favorire una restanza che sia riformulata su basi innovative.

Occorre far crescere, attraverso la formazione ed una nuova consapevolezza, anche legata alle conoscenze tecniche molto più accentuate rispetto al passato, la gente di questi posti marginali, che procedendo come attualmente si fa è destinata anche in futuro ad essere emarginata.

Prima di entrare nello specifico, occorre riflettere su ciò che è la fotografia e l’approccio visuale, in considerazione che il mondo in cui viviamo si fonda sulle immagini, che permettono di avere una percezione più forte del rapporto dell’uomo con l’esterno, quel mondo altro da sé che consente di costruire la propria identità culturale, il proprio senso di appartenenza sociale ed esprimere la propria soggettività.

Le immagini permettono di compiere immedesimazione, contestualizzazione, espressione emotiva; presentano una realtà riprodotta, la rappresentazione di una cosa o di un fatto, un documento e una testimonianza.

Per Pierre Bourdieu, le immagini svolgono una funzione documentaria e di testimonianza mnemonica, attribuendo rilevanza a persone e cose raffigurate. (P. Bourdieu, La fotografia. Usi e funzioni sociali di un’arte media, Guaraldi, 2004, or. 1965)

Il suo pensiero anticipa in parte la proposta di Franco Ferrarotti di conferire alla fotografia il ruolo di documentazione sociologica, che diviene quindi ancora più osservativa e partecipe ed accoglie l’immagine nell’analisi e nell’interpretazione delle dinamiche sociali. Diventa importante l’interpretazione dell’immagine riprodotta: “la realtà umana, non può trovarsi nella fotografia, ma nell’intenzione del fotografo”. (F. Ferrarotti, Dal documento alla testimonianza. La fotografia nelle scienze sociali, Liguori, 1974)

I significati che le immagini assumono solo convenzionalmente possiamo definirli oggettivi, dato che dipendono da meccanismi percettivi interiorizzati socio-culturalmente. Nonostante ciò, in considerazione del “contesto socioculturale”, l’atto del fotografare o del riprendere la realtà attraverso il video e quello dell’interpretare sono abbastanza convergenti. (R. Barthes, La camera chiara, Einaudi, 2003).

Il visuale fu uno strumento adottato in chiave metodologica dall’etnologia, dall’etnografia e dall’antropologia culturale. La stessa sociologia visuale può considerarsi un approccio conoscitivo, che si avvale del metodo osservativo e che si muove nei microsistemi e sub-sistemi sociali, riuscendo a cogliere il mondo nella sua organizzazione naturale, nella sua fluidità, ma anche nel suo essere un mondo di significati. Essa individua il ruolo primario dell’esperienza visuale nel processo conoscitivo, tramite il dato visuale stesso.

Per acquisire legittimità scientifica, la fotografia deve attenersi ai criteri, con procedure teoricamente e metodologicamente fondate, di validità (principio di corrispondenza fra immagini e concetto) e attendibilità (credibilità tecnica) prima, di comparabilità, coerenza e convergenza.

La fotografia e la riproduzione delle immagini sono forme d’arte, in quanto frutto della creatività dell’uomo che trova, attraverso l’utilizzo di un mezzo tecnico, la possibilità di conoscere meglio il mondo che lo circonda. È importante sia la tecnica per cogliere ciò che si vuole rappresentare, sia le immagini riprese, sia il prodotto realizzato. Il risultato finale è una forma espressiva che permette all’uomo di raccontare gli elementi che emergono dalla realtà.

In tal senso, essa è la rappresentazione del reale, attraverso una forma artistica che non è percezione passiva ma invita a cogliere ciò che si presenta non solo ai nostri occhi, ma anche alle nostre sensazioni ed emozioni.

Le immagini sono un linguaggio dotato di segni che assumono significati particolari. Il linguaggio delle immagini, insieme alla comunicazione visiva, riveste un ruolo fondamentale che si integra con quello testuale. Esse possono diventare anche metafore o allegorie, ma comunque riproducono i dettagli il reale.

I lavori pervenuti, riguardanti le immagini (foto e video) hanno inteso riferirsi a: il patrimonio culturale materiale e immateriale; gli elementi identitari; gli aspetti narrativi; le espressioni emozionali; la creatività e i criteri estetici; le capacità tecnico/artistiche.

Gli elaborati dovevano rispondere ad alcuni requisiti stabiliti dal Bando di Concorso; per quanto riguarda audiovisivi e fotografie si è ritenuto di mettere in evidenza tematiche riguardanti: il patrimonio culturale materiale e immateriale; gli elementi identitari e i significati simbolici; gli aspetti narrativi e le espressioni emozionali; la creatività e i criteri estetici; le capacità tecnico/artistiche.

La Giuria ha lavorato su alcune griglie di valutazione, cui attribuire punteggi, che sono state poi integrate confrontando le singole opere per formulare un giudizio.

Le diverse competenze della Giuria hanno consentito di spaziare tra le forme identitarie cilentane, soffermandosi su modalità di giudizio che hanno valutato dinamiche estetiche ed interpretative, creative ed emozionali, tecniche e espressioni visuali.

Le immagini hanno prodotto un linguaggio, inteso come “sperimentazione” multimediale, per connetterle con la voce narrante anche attraverso espressioni dialettali, ricreando un vissuto soggettivo che si confronta con l’identità.

Le riprese hanno permesso di evidenziare i dettagli degli oggetti rappresentati, integrati con testi narrati: il tutto ha permesso di presentare lavori idonei alla promozione e valorizzazione del territorio. Di rilievo le riprese con droni, che hanno consentito di associare testo, racconto e immagini, valorizzando gli elementi della tradizione cilentana.

Passiamo ai contenuti delle opere realizzate, considerando una visione d’insieme dei lavori che hanno poste in evidenza alcune specificità del territorio, riproducendo il passato, i luoghi e le funzioni comunitarie che hanno caratterizzato la vita del Cilento identitario.

Le immagini di paesaggi sono i principali riferimenti, nella realizzazione delle opere dei ragazzi (età 11-14 anni), che hanno rilevato la bellezza attraverso le forme artistiche e la particolare sensibilità nel cogliere ed interpretare i luoghi. La bellezza è attribuita all’universo evocativo, che in molti casi è stata espressa attraverso l’immaginazione. I paesaggi predominano e rilevano i momenti di vita: dal mare alla montagna, ovvero ciò che costituisce l’intero territorio oggi unificato in ragione del Parco Nazionale.

Esistono anche proiezioni future, il rapporto che lega la natura a ciò che dovrebbe essere: vento e sole, ma anche luna e colori sono ben rappresentati e riescono a rendere stati d’animo e orizzonti di senso. Molto indicative le barche, che significano da un lato il lavoro di marinai del passato e dall’altro la fruizione di un turismo che va regolamentato; infatti, la bellezza delle vele proietta nella luce del giorno (sole) e della notte (luna) la speranza di una vita più lenta e meno aggressiva. Non sono da trascurare immagini di fantasia, la proiezione di una identità in chiave moderna.

I ragazzi alle immagini associano scritti che dimostrano una ricerca compiuta nelle scuole per conoscere il territorio e definirne i tratti. Si rilevano anche le metodologie utilizzate che attestano progetti scolastici realizzati con il supporto degli insegnanti, che sono meritori per la loro volontà di far compiere lavori che insistono sul territorio e sulle sue principali specificità.

Nei lavori c’è il Patrimonio culturale nelle forme materiali e immateriali. Luoghi e centri storici, portali, angoli suggestivi, stradine, palazzi, chiese e monumenti, specie nei luoghi antichi e meglio conservati, rendono il senso di una comunità. I ricordi sono attualizzati attraverso i piatti tipici di ogni paese, che rievocano una cultura trasmessa e da riscoprire.

Le didascalie e le descrizioni, i testi prodotti, mettono in luce i beni culturali arricchiti spesso con musiche e immagini che si susseguono rapide.

Nel caso della seconda fascia di età (15-18 anni) in genere è prodotto un commento che supporta le immagini dei luoghi e la storia degli stessi. Le immagini sono più accurate, spesso evidenziate con droni, e sono più funzionali alla presentazione dell’opera.

In molti casi si offre una visione completa di musei, mostre ed iniziative che si svolgono nella specifica comunità, con la proposizione dei momenti di vita comunitaria (manifestazioni e feste), memorie del passato, tutto ciò che costituisce elementi identitari.

Gli esempi dei beni culturali e le riproposizioni di vicende storiche permettono di invitare anche chi non è del luogo a recarvisi per ammirare le ricchezze esistenti.

A tratti, i paesaggi fanno da sfondo per entrare in contatto con le forme di vita tradizionali e permettere di evidenziare lavori ed attività che anche oggi costituiscono la tipicità cilentana. Come non citare la pastorizia e la realizzazione di prodotti caseari, con la descrizione delle attività e i procedimenti che consentono di rendere conosciuta un’arte antica, prodotta dall’attività dell’uomo, che anche oggi è importante e diffusa.

Questi lavori dimostrano la volontà di proporre la cultura del territorio, attraverso immagini, interviste, momenti esplicativi di una vita dura ma rappresentativa di una realtà da valorizzare.

Si tratta di viaggi nel presente per rievocare il passato e la memoria: la spiegazione è esaustiva, quella storica ma anche quella affidata alle leggende, alle tradizioni, alla propensione di rilevare l’identità.

In questa classe d’età, le immagini sono molto più curate, con la spiegazione e la descrizione di lavori ad alto contenuto poetico e a rappresentazioni a tratti toccanti: rappresentano creazioni artistiche che rievocano la natura e l’ambiente, i simboli territoriali.

Il Premio ha visto protagonisti nella stragrande maggioranza dei casi lavori di gruppo con la guida di insegnanti, soprattutto nel caso di classi di età inferiori. I ragazzi delle superiori si sono di affidati alla fantasia e ad una costruzione più articolata, oltre che a criteri e forme espressive ed artistiche legate ad una maggior consapevolezza nell’utilizzo della tecnica per la proposizione delle immagini.

La presentazione delle opere è stato lo sfondo per produrre linguaggi nuovi e forme espressive più consone alla società attuale. Le immagini hanno proposto una “sperimentazione” multimediale che ha ricreato un vissuto soggettivo collocato entro un ambito comunitario in cui il confronto resta sempre quello con una memoria che ancora oggi sembra non essere abbandonata.

Ed infatti, la presentazione delle risorse materiali e immateriali del territorio sono state al centro di ogni opera, realizzando panoramiche e dettagli del contesto riprodotto anche attraverso i testi, la musica, il visuale riproposti con grande efficacia.

La valorizzazione di lavori tradizionali, come ad esempio la pastorizia, oppure la proposizione di specificità di un luogo (feste ed espressioni immateriali), o ancora la messa in rilievo dei monumenti e delle bellezze di ogni singolo paese sono stati gli elementi più importanti di questi lavori.

Le opere hanno costituito una visione attenta ad una identità comunitaria e ad una conoscenza del territorio che va trasmessa soprattutto quale risorsa in chiave di sviluppo territoriale.

 

 

2 Responses to “Le immagini dell’identità cilentana”

  1. EZIO MARTUSCELLI

    Interessanti le riflessioni circa le opere delle sezioni: audiovisivi e fotografie presentate alla prima edizione del Premio Identita’ del Cilento. Le considerazioni di Pasquale sono utili a consolidare la Seconda Edizione in fase di rimodulazione e avvio. Complimenti per l’importante e professionale contributo. Ezio.

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Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Novembre 22nd, 2024

Il vero ritratto di Dante immateriale

Gaetano Barbella invia uno scritto (che pubblico di seguito) in cui considera la figura di Dante Alighieri attraverso una “nuova […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]

Novembre 4th, 2024

Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine

Il secondo sguardo si occupa del concetto di margine, periferia, distanza di un territorio dal suo centro. Il margine e […]

Ottobre 28th, 2024

Il senso della singolarità

Il sociologo Danilo Martuccelli nelle sue ricerche si è dedicato alle problematiche dell’individuo nella sua relazione con la società, introducendo […]

Ottobre 21st, 2024

Sguardi sociologici (1) / Il sociologo del territorio

Inizio questa rubrica, per offrire un punto di vista che parta da lontano e vada lontano. E che si rivolga […]

Ottobre 17th, 2024

Premio: “L’identità del Cilento” (seconda edizione)

Il Premio Artistico-Letterario: “L’identità del Cilento”, riservato ai giovani del territorio dell’antico Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è giunto […]