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Qualche riflessione sulle crisi del modello liberal-democratico, le tendenze nazionaliste e populiste, le democrature, che partendo dalle diseguaglianze ed esclusioni sociali porterebbero alla negazione dei principi democratici.


 

Il cambiamento sociale oggi si sviluppa rapidamente e non senza problemi, perché le accelerazioni improvvise causano disagio e paura nella percezione delle persone. E ciò perché siamo abituati a modifiche non radicali o repentine, per la voglia di certezze; infatti, anche quando le situazioni impongono modifiche, le stesse vanno realizzate senza brusche fratture ma con accomodamenti su situazioni preesistenti. Il cambiamento è auspicabile perché permette trasformazioni che incidono sulle strutture e sui suoi modelli di organizzazione sociale. È il processo sociale che produce il passaggio verso una società più progredita, in cui lo sviluppo si realizza attraverso varie tappe in lunghi intervalli di tempo.

Oggi il cambiamento causa dinamiche a volte impreviste nelle regole di una democrazia come sistema di governo, fondate sul “costituzionalismo” occidentale. Questo modello è stato “esportato” in tutto il mondo ed attuato secondo un sistema di regole: elezioni democratiche, divisione dei poteri, libertà di espressione. Eppure, non mancano le critiche e le difficoltà dovute in parte all’evoluzione della liberal-democrazia: il mondo ha perso un equilibrio garantito dalla condivisione di punti di riferimento razionali, per affidarsi ad appartenenze culturali particolari, come l’islamismo radicale, oppure l’antioccidentalismo, nazionalismi e populismi.

La veloce affermazione delle tecnologie e l’avvento dei “consumi”, la globalizzazione, hanno visto la popolazione limitata e controllata perché ha percepito la negazione delle condizioni essenziali di cultura e vita sociale, oggi caratterizzate da incertezza, rischio e insicurezza.

È il paradosso di una cultura post-moderna dove le istituzioni che avevano promesso più sicurezza hanno creato l’opposto, facendo sorgere la consapevolezza che il mondo in cui viviamo sia fuori controllo. Le cause sono individuabili nella globalizzazione, nella circolazione di persone e merci, nella crisi della civiltà-mondo, quello capitalistico, definito finanzcapitalismo (Gallino), che affida la vita politico-sociale al mercato finanziario, con un ruolo rilevante delle banche che determinano le scelte degli Stati. Si è posto al centro il capitale con il potere di decidere cosa produrre, di controllare chi ha diritto ad un lavoro, di stabilire come organizzare il lavoro, di trovare i prezzi degli alimenti ed a chi destinarli, di decidere quali malattie curare e a chi destinare le cure. Si persegue solo l’accumulazione di denaro con lo scopo di realizzare altro denaro. Tutto ciò ha prodotto diseguaglianze di reddito e ricchezza, con la subordinazione al calcolo economico di ogni dimensione dell’esistenza.

Questo sistema è entrato in crisi e la reazione è stata la stretta sul sociale, con tagli ai settori essenziali quali: sanità, istruzione e servizi pubblici. Ci sono state conseguenze in termini di previdenza, occupazione, reddito disponibile per le famiglie, che ha fatto emergere nelle persone una forte critica che potrebbe indirizzarsi verso altre modalità di gestione del potere, attuate in maniera meno democratica.

Uno studio dell’Intelligence Unit dell’Economist (EIU) del 2023 dimostra che solo l’8% della popolazione mondiale vive in una “democrazia piena”, mentre il 40% conduce la propria esistenza sotto un regime autoritario, trovandosi sostanzialmente in un limbo tra democrazia e autocrazia. Ciò è avvenuto dove il processo di transizione democratica non è ancora finito e dove leader di estrema destra hanno trasformato i loro Paesi in autoritari, sfruttando la crisi sociale per sospendere le libertà fondamentali dei cittadini. Anche negli Stati occidentali la tendenza è verso l’autoritarismo o quanto meno si produce un arretramento dei processi democratici, come le elezioni o la dialettica tra i partiti. Questa sfiducia è alimentata dai media, ma anche dalle tendenze di un “pensiero dominante” definito “unico”, in cui le leadership politiche, utilizzando la sfiducia nei confronti del sistema e lo scontento sociale, attuano tutti gli strumenti per gestire le istituzioni democratiche. (Marco Tarquinio, https://www.ecodibergamo.it/)

Un fenomeno iniziato in America Latina, passato per l’Europa dell’Est, l’Asia, l’Africa, sembra oggi caratterizzare anche le più consolidate democrazie occidentali. È la democratura, un regime politico autoritario che, pur avendo le caratteristiche della democrazia, ovvero elezioni e multipartitismo, prevede che il governo di un Paese nelle scelte attui il programma di un unico partito, con il controllo degli organi di garanzia, ad esempio un Parlamento allineato che non esercita le sue funzioni legislative, oppure una magistratura assoggettata al potere di chi governa, con l’intera vita politica ed informativa controllata da un sistema che soffoca le opinioni e il libero dibattito. Quando al potere accedono leader populisti, le democrazie diventano prima democrature e poi rischiano di diventare autocrazie.

Pare che Eduardo Galeano abbia coniato la parola democratura, per riferirsi ad elementi democratici e autoritari all’interno di un modello di “democrazia ristretta” o di “dittatura costituzionale”. Anche il saggista Predrag Matvejevic descriveva i regimi formalmente costituzionali ma di fatto oligarchici, attraverso la crasi di democrazia e dittatura (democratura), con un uomo solo al comando. (https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/democratura/)

Nel 2020 Pierre Rosanvallon, nel libro: Il secolo del populismo, sosteneva come l’ascesa elettorale di partiti radicali, definiti “populisti”, permetteva di rilevare caratteristiche essenziali e generalizzabili a numerose situazioni. Si parte dalla differenza tra élite oligarchiche e popolo: esiste una separazione tra l’1% più ricco e il restante 99%, ed allora si verificano attacchi populisti diretti contro le democrazie “liberal-rappresentative”, preferendo esercitare strumenti di “democrazia diretta” oppure contestare “il governo dei giudici”. La sua riflessione riguarda il “popolo unico”, che si realizza con l’appropriazione del potere da parte di un leader che si erge a rappresentante di tutti. Temi importanti sono: il “protezionismo economico”; la relazione tra emozione e politica con la crescente diffusione delle teorie del complotto; l’affermazione di una “personalità populista”, caratterizzata dall’utilizzo delle emozioni popolari per plasmare una strategia elettorale. Le due principali sfide sono l’eliminazione delle élite consolidate, l’odio verso gli altri, soprattutto immigrati.

Tra le cause dei populismi, vi è certamente il venir meno delle tradizionali reti sociali che ha prodotto lo spaesamento dei cittadini, ora ripiegati su un’idea di nazione che deve affrontare le tendenze omologanti e globalizzanti, utilizzando anche metodi cruenti. Si è diffuso il dominio sull’altro, accettando sistemi neo-imperiali che possano legittimare le identità culturali attraverso la lotta, in un contesto di nazioni in contrasto fra loro. C’è stata la ripresa di una competizione aggressiva e una messa in discussione della “geo-politica” vigente, che in passato ha predisposto regole di compromesso e di continuo accomodamento tra gli Stati.

È messa in discussione la koinè culturale, oggi è percepita come livello “burocratico”, cioè regole, proclami e controlli formalistici, che alla distanza favoriscono un ripiegamento in termini individualistici ed egoistici, anteponendo i desideri personali e particolari al contesto più generale e violando regole e strutture socio-democratiche che dovrebbero considerare il bene comune.

A lungo, le nostre società hanno affrontato le problematiche sociali e individuali, spesso contrapposte, ovvero il prevalere delle esigenze più generali o la tendenza a ricercare l’affermazione e lo spirito dell’individuo. L’individualismo promuove il raggiungimento di fini che riguardano l’autonomia del singolo, la creazione e la sperimentazione di sé stessi, producendo lacerazioni sociali, diseguaglianze o addirittura esclusioni o disgregazione collettiva. Jean-Jacques Rousseau, nel Contratto Sociale, rilevava la tendenza dell’uomo a favorire gli interessi personali, attraverso la “sottomissione alle passioni” e prestando scarsa attenzione “all’autonomia della ragione” (rispetto delle leggi). Quando le passioni prevalgono sulla ragione, certamente si producono fratture gravi che portano a malcontento e proteste, a volte drammatiche e cruente. Poi accade anche che, sulla spinta di una visione legata al “particulare” e agli interessi di pochi, qualcuno ne approfitta per perpetrare azioni di conquista ed annientamento dell’altro, riducendo la moltitudine in una condizione di assoggettamento.

Si è parlato spesso di liberismo, che dal pensiero liberale eredita l’assunto che la massima utilità generale è garantita dalla libera competizione, ma che si avvia verso una deriva che tocca le libertà di espressione, associazione, eguaglianza di fronte alla legge, su cui si basano i principi ispiratori delle Costituzioni occidentali, partendo dalle Dichiarazioni dei diritti dell’uomo e del cittadino delle rivoluzioni americana e francese. La recente trasformazione è verso il neoliberismo e libertarismo, termini che riconducono ad un uomo che agisce in proprio e, in rapporto con gli altri, demanda il potere all’autorità attraverso forme di democrazia diretta ma non rappresentativa. La critica è alla gestione e amministrazione della democrazia. Hayek parlò di “demarchia”, in cui i modelli democratici sono ritenuti oggetto di degenerazione, lesive della libertà del cittadino, e determinano la costituzione di caste o gruppi oligarchici: qualsiasi sistema basato su forme di collettivismo (dunque assenza di libertà individuale) permette la sopravvivenza di un’autorità centrale che può portare ai totalitarismi. Hayek tornò alla ribalta negli ultimi decenni del Novecento con l’ascesa di partiti conservatori (gli esempi sono Regan e la Thatcher), anche se si dichiarò non conservatore perché quella tendenza non si adatta ai cambiamenti e alle relazioni umane; criticò anche il paternalismo e il nazionalismo del conservatorismo, l’esercizio del potere tradizionalista e antintellettualista.

Tutte queste argomentazioni permettono di osservare la più stretta attualità, che si concretizza nella guerra, ovvero nel volere assoggettare intere popolazioni, che vivono anche condizioni di disagio e precarietà e sono spinte a chiedere l’intervento di un uomo solo al potere, dimenticando la lezione dei primi decenni del Novecento con l’avvento di pericolose dittature. A riflettere bene, sono stati proprio i disagi e le difficoltà sociali a favorire l’intervento di autocrazie che hanno prevalso sulle forme democratiche, ancora oggi le condizioni più auspicabili nelle nostre società.

Si sono studiati questi fenomeni scomodando la tendenza innata dell’uomo incline alla violenza più che al dialogo; allargando il campo si è parlato di volontà di pochi che intendono assoggettare al loro volere la moltitudine; si sono interessate scienze economiche, sociali, antropologiche; si sono osservati i cicli storici per rilevare come nella crescita della civiltà molte tendenze barbariche continuano a resistere, nonostante lo sviluppo di diritti e convivenze civili che dovrebbero realizzare altre e differenti dinamiche.

Oltre alla dimensione individuale, la vita di ognuno è caratterizzata dall’esistenza di moltissime relazioni sociali, attraverso le quali ciascuno, come è scritto nella nostra Costituzione, “svolge la propria personalità” esercitando un’ampia gamma di libertà collettive da parte di gruppi di persone. Le libertà si esercitano appieno quando una pluralità di soggetti sono accomunati da un unico fine, che non si esaurisce nella difesa di una sfera di autonomia individuale ma è volto alla concezione che la “libertà individuale” non deve entrare in conflitto con la “libertà collettiva”. Per Zagrebelsky occorre trovare un equilibrio nel rapporto tra queste due forme di libertà che si concretizzano nell’assunzione di responsabilità, coniugando ed integrando il particolarismo con le problematiche legate alle comunità di individui, e soprattutto cercando di sensibilizzare le persone alla solidarietà rinunciando ad alcune delle proprie libertà per il bene della collettività.

Dunque, la libertà individuale si esercita entro il rapporto individuo/comunità, in cui ogni persona non può esistere senza considerare i suoi legami culturali e sociali e le relazioni con gli altri, secondo modelli che mutano nel corso della storia, avendo presente che l’individuo ha bisogno della società e che quest’ultima deve preservare l’autonomia dell’uomo nel rispetto però delle leggi alla base della civile convivenza.

Credo che le recenti dinamiche di accelerazioni dei cambiamenti vadano considerate soprattutto nell’ambito della commistione di economia e politica. Alcuni studiosi recentemente hanno rilevato l’occupazione delle gerarchie da parte di pochi, in dissenso con le aspettative che la comunità assegna loro. L’elemento culturale (in termini antropologico-sociale) diventa pertanto marginale man mano che si diffondono esigenze sociali globali, con l’uniformità di abitudini, regole e comportamenti. Si realizza pertanto una tendenza di un singolo che ricerca un cambiamento di status, relegando lo sviluppo collettivo a mera finzione e comportando la ricerca ossessiva della riuscita personale per elevarla a valore.

Si è sviluppata una profonda diffidenza verso i politici; molti cittadini hanno perso fiducia nel Governo e nelle Istituzioni democratiche, disinteressandosi della cosa pubblica. In questo scenario si è affermato il populismo che ha promosso una politica basata sull’emozione, sulla paura e sulle promesse impossibili da attuare; il malcontento sociale è stato capitalizzato sfruttando le paure delle persone per ottenere consenso politico. Inoltre, il controllo dei mezzi d’informazione, TV, giornali e la manipolazione dei social media hanno fatto il resto.

La crisi delle democrazie è causata da numerose ragioni. La prima è la crisi economica, determinata a partire dal 2008, che vede una crescita bassa in molti Paesi, un debito pubblico alto, così come una elevata disoccupazione giovanile. L’insoddisfazione sociale vede il fenomeno preoccupante della riduzione della classe media e dell’aumento delle povertà: tutto ciò rafforza i partiti anti-sistema, inducendo molti governi a rincorrere i loro programmi. La seconda ragione è la minaccia terroristica, con l’accentuazione dei radicalismi ed estremismi che portano i governi a cercare un delicato equilibrio tra sicurezza e privacy, tra protezione e libertà. La stessa emergenza rifugiati e il fenomeno più generale dei migranti sono fonte di preoccupazione: le reazioni sono i nazionalismi e l’innalzamento di muri ed espulsioni. La terza ragione deve fare i conti con le reti sociali e le nuove forme di comunicazione. Ormai la democrazia non è più rappresentativa: i politici hanno un rapporto diretto con gli elettori attraverso i social, dove tutti possono esprimere emozioni, impressioni, giudizi più o meno sensati, più o meno convincenti. La stampa non è esente da colpe perché troppo spesso cavalca gli umori dell’opinione pubblica.

Una modalità che potrebbe contrastare l’attuale situazione è muoversi sulla creazione e ricorso a un corpus legislativo solido, per evitare l’esercizio del potere sugli altri: quell’insieme delle norme e delle sanzioni volte a prevenire e a punire gli atti devianti e a ridefinire anche quelle leggi che rischiano di diventare categorie obsolete e non del tutto applicate.

Per credere ancora nella democrazia, specie nel nostro Paese, è necessario attuare una serie di riforme che si potrebbero così individuare: a) potenziamento e sviluppo della dimensione europea, attraverso decisioni più rapide e meno vincolanti, in quanto uno Stato da solo non è in grado di reggere le sfide globali; b) un nuovo criterio di selezione della classe dirigente, soprattutto politica, che non possa prescindere dal merito, perché persone senza una preparazione specifica e adeguata non possono assumere ruoli decisivi per il governo del Paese; c) la giustizia dovrebbe passare necessariamente per una forte riduzione dei tempi dei processi; d) interventi per la riduzione della burocrazia e delle articolazioni dello Stato, ed in particolare prestare attenzione all’autonomia differenziata che invece di migliorare la qualità dei servizi aumenterà i centri di spesa; e) interventi sul fisco introducendo meccanismi più semplici e soprattutto più equi, imponendo imposte progressive a tutti i redditi: di lavoro, d’impresa, di capitale.

In sostanza, visti i tempi, è necessaria un’azione di riforme in società ritenute organizzate e moderne, caratterizzate da “incertezze” e “rischi”, che vanno affrontate anche attraverso reazioni forti nei confronti di chi nega i diritti e propone sistemi anti-democratici.

Un esempio lampante è il trumpismo e altre forme di gestione del potere che sembrano dilagare. Accettare l’idea di un uomo al potere di un grande Stato produce chiusure ai mercati, tendenze nazionaliste e soluzioni inidonee ad affrontare problematiche politiche, economiche e sociali complesse. La sua visione presta attenzione alle risorse umane e materiali, associate insieme e legate ad uno stesso obiettivo economico, ed applica un metodo “populista” che ha caratteristiche di autoritarismo e di estremismo, faciloneria, disinvoltura e improvvisazione, ma che rischia di catturare il sentimento di gran parte del popolo. Ricoprendo ruoli di responsabilità pubblica, la sua azione causerà certamente profondi cambiamenti e non si sa in qual direzione.

Qualcuno sostiene che in una società globale non è pensabile affidarsi all’uomo forte che gestisce il potere, eppure gli esempi dimostrano che quel potere, associato a strumenti di distrazione di massa e propaganda informativa, anche attraverso l’uso di tecnologia al servizio di pochi, potrebbe agire consolidando ancora di più gli appetiti economici e l’accumulo di ricchezza, a discapito di popolazioni relegate ai margini, all’aumento delle povertà, delle diseguaglianze, degli stessi diritti individuali e collettivi.

La democrazia non è data una volta per tutte: i suoi valori riconducono ad una sovranità che è del popolo che può esercitare una potestà in forme di partecipazione diretta o indiretta, influenzando le decisioni politiche che riguardano tutti.

Nell’ambito della nostra democrazia sono garantiti: le libertà individuali (pensiero, espressione, religione, movimento); la partecipazione popolare (partecipazione alla vita collettiva attraverso il voto o forme di protesta per far sentire la propria voce); l’eguaglianza politica (davanti alla legge e contro ogni discriminazione); lo stato di diritto (un sistema giudiziario indipendente che protegge i diritti fondamentali di tutti i cittadini, compresi coloro che esercitano il potere); la libertà di stampa e di espressione (operare senza censure, esprimere le proprie opinioni, esercitare un controllo sulle decisioni politiche); l’alternanza politica (attraverso elezioni libere e giuste che assicurano il controllo su ogni accentramento di potere e rischio di dittature).

Si tratta di principi che vanno ricordati con forza per sostenere una cultura democratica diffusa ed impedire che l’esercizio del potere non sia di un unico soggetto politico che possa dimenticare i limiti che sono stati conferiti nella costruzione storica del progresso e della civiltà.

Tornano in mente gli insegnamenti dei padri della democrazia, che si battevano per l’assenza di privilegi di nascita e di ceti chiusi, oltre che per le opportunità offerte a tutti di partire dallo stesso livello nella competizione sociale.

La democrazia sia come struttura e regime politico che come esercizio sulla società civile, costumi, idee e vita intellettuale, sono i principi su cui si fissano le regole per poter bilanciare i poteri ed assicurare il consolidamento del migliore dei sistemi ancora oggi vigenti. È necessario però produrre una riflessione sugli attuali modelli, per proporre e creare le condizioni di affrontare ma rifiutare con forza le tendenze neo-imperialiste e permettere di combattere le disuguaglianze e le negazioni dei diritti.

 

 

 

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Luglio 24th, 2020

Idee e società – Ferdinand Tönnies

Il concetto di comunità in Tönnies di Pasquale Martucci   «La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato […]

Luglio 13th, 2020

Riti e cultura popolare / il grano

La passione del grano e la dimensione di verità di Pasquale Martucci   Un antico rituale, rilevato da Ernesto de […]

Luglio 10th, 2020

Idee / Franco Ferrarotti

La fenomenologia del sacro di Pasquale Martucci   Le ricerche di Franco Ferrarotti, seguendo una metodologia qualitativa con il ricercatore […]

Luglio 1st, 2020

Pagine di storia / Anno 1828

I moti nel Cilento: lo studio di una Rappresentazione Rituale di Pasquale Martucci   In alcuni paesi del Cilento, si ricordano […]

Giugno 25th, 2020

Pagine di Storia – Pisacane

Sapri: la Rievocazione di Pisacane di Pasquale Martucci   Sapri è conosciuta, al di là della splendida collocazione geografica nel […]

Giugno 20th, 2020

Pagine di storia / Torri costiere

Le torri costiere del Cilento   di Pasquale Martucci   Percorrendo la costa cilentana, si possono osservare una serie di […]

Giugno 8th, 2020

Seminario ISCRA: “L’insostenibile peso della felicità e della speranza”

Possibili processi di pensiero di Pasquale Martucci   In occasione del Seminario ISCRA online (6-7 giugno 2020), dal titolo: “L’insostenibile […]

Maggio 31st, 2020

Ricerca&territorio – Mitologia

U curdone ru monaco Aspetti mitologici e cultura popolare cilentana di Pasquale Martucci (il saggio è disponibile integralmente e con […]

Maggio 21st, 2020

LAURINO / SANT’ELENA

Un culto antico e importante di Pasquale Martucci   “La storia di Laurino è strettamente intrecciata a quella della sua santa […]

Maggio 17th, 2020

Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Aprile 7th, 2025

Cambiamenti e democrazia

Qualche riflessione sulle crisi del modello liberal-democratico, le tendenze nazionaliste e populiste, le democrature, che partendo dalle diseguaglianze ed esclusioni […]

Aprile 2nd, 2025

“Incel” e crisi adolescenziale

La crisi e le fragilità che colpiscono i giovani nelle nostre società sono un aspetto cruciale del più generale processo […]

Marzo 26th, 2025

L’immaginario sociale del Cilento

È stato pubblicato il volume: Ernesto A. del Mercato L’immaginario sociale del Cilento Introduzione Pasquale Martucci Independently published, 22 marzo […]

Marzo 24th, 2025

Convegno sul Patrimonio Culturale del Basso Cilento

Nell’ambito delle iniziative dell’Associazione “Progetto Centola” e “Gruppo Mingardo/Lambro/Cultura”, GIOVEDI’ 27 MARZO 2025, alle ore 17:00, ci sarà la presentazione […]

Marzo 19th, 2025

Feste e Culture Immateriali

È stato pubblicato il libro di Pasquale Martucci:  “Culture Immateriali. Lo studio delle espressioni festive nel territorio del Cilento, Alburni […]

Marzo 18th, 2025

Una nuova donna, una grande creatura inaspettata

Ho letto con molto interesse il suo articolo “Creature ribelli”. Ho scritto un mio articolo in conseguenza che le faccio […]

Marzo 8th, 2025

Creature ribelli

Per l’8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne, propongo l’analisi di un film pluripremiato, considerato femminista per il fatto […]

Marzo 6th, 2025

Sulla Tomba del Tuffatore

Gentilissimo Martucci Pasquale. Sono sempre attento alle sue riflessioni ma a modo mio, che lei non considera. Le invio il […]

Marzo 5th, 2025

Un tuffo nella storia

Qualche riflessione sulla “Tomba del Tuffatore”, a partire dal volume di Marcello Scafidi: Tra il crepuscolo e l’alba, Arpeggio Libero […]

Marzo 1st, 2025

‘A Màschkarata a San Mauro Cilento

Il centro cilentano dedicherà le giornate del 2 e del 4 marzo 2025 al Carnevale e alla Màschkarata, l’antico rituale […]