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Presso il “Complesso Monumentale” di Santa Sofia a Montecorvino Rovella (SA), domenica 24 ottobre 2021, sarà presentato il libro: “La Chiesa di Sant’Ambrogio a Montecorvino Rovella”.

Esempio di storia e architettura che mostra influssi longobardi, l’edificio religioso è ubicato nella valle di Sant’Andrea, a nord della frazione Occiano.

L’architettura e gli affreschi fanno nascere interrogativi in merito all’epoca della sua costruzione: i primi documenti storici risalgono al 1308 e la definiscono una chiesa di campagna, ma la sua architettura induce a pensare che l’edificio possa essere addirittura del X secolo.

I ruderi della chiesa furono scoperti alla fine degli anni settanta del novecento in condizioni di abbandono. L’importanza della struttura, che ha dato luogo ad azioni di recupero storico-architettonico, è dovuta alla sopravvivenza di pitture murarie di elevata qualità tecnico-esecutiva. Per questo motivo il complesso è stato inserito nel percorso di valorizzazione turistica dei siti longobardi, interessati  alla migrazione di popoli dall’area scandinava al Mediterraneo, per la promozione di valori condivisi e senso di appartenenza tra i cittadini d’Europa.

Riporto alcue note del professore Geremia Paraggio:

Le mura laterali sono quasi complete e permettono di leggere il disegno costruttivo. L’abside a est è sorprendentemente intatta. I pieni prevalgono decisamente sui vuoti, ma l’insieme acquista un aspetto di gradevole equilibrio per le snelle finestre, alte, coronate da archi a tutto sesto. La fila delle finestrelle contribuisce ad alleggerire la parte alta della parete. La parete di fondo, quella che ospita l’ampio arco dell’abside è alleggerita da due nicchie ben proporzionate e costruite con sapienza e spiccato senso decorativo, per i gradevoli effetti cromatici ottenuti con una scelta di ben squadrati conci chiari e scuri. E’ visibile un dislivello tra presbiterio ed aula che risultano sfalsati da tre gradini. La nicchia a sinistra dell’officiante presenta tracce di affresco a palinsesto, cioè un primo strato di intonaco ricoperto, in epoca successiva da un secondo affresco. L’originale era una croce dipinta arricchita da preziosismi grafici, il secondo affresco rappresenta un personaggio, un santo del quale si intravede la mano”.

Da diversi anni la Chiesa di Sant’Ambrogio è stata restituita ai montecorvinesi in tutta la sua bellezza e la sua maestosità. E’ diventata luogo di visite guidate e di frequenti convegni di eccellente interesse culturale.

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