Nicola Giuliano, che fa parte della “Società Italiana di Archeoastronomia”, è impegnato in studi e ricerche per offrire nuove chiavi di lettura che conducano alla conoscenza ed alla comprensione di antichi e non ancora esplorati sentieri che gli abitanti della terra hanno realizzato in rapporto con i fenomeni celesti utilizzati all’interno delle loro culture.
L’archeoastronomia appartiene ad un ramo dell’astronomia culturale, essa ricerca e studia megaliti e strutture che con il loro orientamento verso l’orizzonte, sfruttano il ciclico movimento degli astri nella volta celeste e ne evidenziano il passaggio in un punto, assolvendo ad una funzione di riferimento che sia a scopo calendariale o di culto. Tali strutture, sono veri e propri luoghi di osservazione astronomica, in grado di definire una data o un periodo dell’anno.
Le ricerche svolte hanno certificato il posizionamento archeoastronomico, finalizzato alla realizzazione di ierofanie nel periodo del calendario liturgico dedicato al culto della figura religiosa (ad es. Madonna o santo) cui è dedicato il tempio. Le ierofanie sono fenomeni luminosi che si verificano in corrispondenza della posizione del sole in determinati periodi o ore dell’anno.
Nei luoghi religiosi le ierofanie, come manifestazioni del sacro, si manifestano mediante irradiamento dei raggi del sole in specifiche aree del tempio. Esse sono conseguenza dell’orientamento archeo astronomico del tempio e si verificano in corrispondenza dei solstizi, o degli equinozi, o in determinati periodi dell’anno previsti nel calendario liturgico come il giorno di festeggiamento della divinità.
Gli studi su Velia/Elea del 21/06/2021 e del 18/12/2022, hanno rilevato come Porta Rosa sembra avere tutte le caratteristiche per essere stata costruita con il preciso intento di assolvere a funzioni calendariali, sostituendo la già presente Porta Arcaica. Di conseguenza, occorre ancora comprendere il senso di questa sostituzione legato a ragioni di collegamento viario, oppure a motivazioni che riguardavano il passaggio da un culto all’altro, dalla porta ritenuta sacra da greci alla costruzione di un viadotto monumentale da attribuire poi ad una loro divinità (Giano Bifronte?).
Tutto ciò da parte delle risultanze dell’importante lavoro di Nicola Giuliano che pone le basi per l’intensificazione di ricerche quanto meno attuali e certamente non ancora concluse.
La finalità del lavoro di Nicola Giuliano è di far evidenziare, mediante la manifestazione luminosa, la sacralità del luogo e del momento religioso.
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