Studi ed analisi ormai consolidate rilevano che viviamo una condizione caratterizzata dall’incertezza, ovvero dall’in-certus, non certo, insufficiente, non del tutto fondato, instabile, che lascia spazio al rischio. “L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane”, ha sostenuto Zygmunt Bauman: si tratta di un orizzonte che si allontana ogni volta che cerchiamo di afferrarlo. (Z. Bauman, La società dell’incertezza, Il Mulino, 2014)
Dunque, l’incertezza è una costante della vita umana: c’è stata la sua affermazione negli ultimi cinquant’anni, quando ci siamo resi conto di essere dipendenti dai casi della natura e dagli eventi della storia. A partire dalla seconda metà del XX secolo, è come se tutto convergesse verso la precarietà: dalla conoscenza del cosmo all’analisi dell’io individuale, dalle strutture elementari della materia alla dinamica delle società complesse.
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