Di seguito, pubblico l’intervento: “Il Carcalenzio di Sant’Antonio: festa religiosa e forme rituali”, che ho svolto in occasione della manifestazione: “La festività di Sant’Antonio a Montecorvino Pugliano”, Casa Conforti – Gallara 12 giugno 2024. Il “Carcalenzio di Sant’Antonio” è il rituale del fuoco in occasione della festa del Santo Patrono di Montecorvino Pugliano. L’iniziativa ha come momento centrale l’accensione dei fuochi, un’espressiva forma rituale, come segno di purificazione. In tutto il Meridione, l’uso popolare di bruciare grosse cataste di tronchi d’albero ammucchiati nelle piazzette è il modo di vivere una cultura che, rifacendosi alle origini, ripropone le vecchie abitudini e consuetudini. Il “fuoco dei ceppi di legno”, a seconda della località, assume nomi diversi: “‘a fòcara”, “u’ fòcaro”, “u’ ceppone”, “u’ falò” e il “Carcalenzio” a Gallara.
Il fuoco è inteso come risveglio della natura, la propiziazione e l’evocazione della luce che sconfigge le tenebre e domina sulla notte, la paura, il freddo e, rassicurando gli uomini, dà origine alla ritualità che allontana le potenze malefiche.
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