Erving Goffman in occasione del Congresso del 1982 dell’American Sociological Association, aveva preparato un discorso, che non riuscì a pronunciare per il sopraggiungere della malattia che lo porterà alla morte, sull’interazione faccia a faccia, sulla reciproca co-presenza, identificando forme, strutture e processi, cercando di offrire una sintesi del suo pensiero. Quel testo fu pubblicato nel 1983; in Italia apparve nel 1998, a cura di Pier Paolo Giglioli, che si era già occupato di Goffman. Produco alcune considerazioni partendo da quel saggio.
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