Il territorio cilentano, oggi, può essere studiato attraverso l’utilizzo di differenti strumenti metodologici di ricerca atti alla comprensione della società e della popolazione. Nel nostro caso, lo studio si è indirizzato verso la “ricerca qualitativa”, realizzata attraverso lo strumento dell’intervista e dell’indagine sul campo per analizzare la cultura e la tradizione popolare di un’area certamente ancora coesa e densa di legami sociali e culturali, quella del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. I metodi qualitativi presuppongono un ricercatore dentro la ricerca, non più intesa come una comunicazione ad una sola via (l’agente e chi subisce l’azione) ma come un “dialogo” continuo per superare “l’asimmetria tra ricercatore e situazione umana indagata”. (Franco Ferrarotti)
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