La scoperta e la riproposizione della tradizione culinaria è argomento di stretta attualità, tanto che i convegni e i dibattiti sull’uso del cibo sono numerosi, come pure l’interesse dei media che propongono inchieste, documenti e programmi televisivi sull’alimentazione e sui piatti più caratteristici delle nostre regioni. Si tratta della volontà di conoscere gusti e sapori, ma anche di appassionarsi ai saperi locali, a ciò che viene chiamato in senso lato “turismo culturale”. Nel Cilento, la riscoperta dei saperi locali, la storia e l’arte, si associa ai sapori tradizionali soprattutto da quando si è affermata la famosa dieta mediterranea a base di: cereali, patate, legumi, pesce, formaggi, frutta, olio d’oliva e vino. Il Cilento e la “cultura alimentare” paiono legati in uno stretto rapporto che investe uomo, territorio e cibo. Nel tentativo di conoscere il linguaggio e la cultura dell’alimentazione, l’approccio più efficace è quello di scoprire che cosa della cucina povera ancora rimane nel nostro territorio. Con questo scopo si è voluto approfondire in questo saggio il rapporto tra alimentazione e cultura, si è inteso scoprire il linguaggio del cibo e i termini che ne caratterizzano ancora il loro uso.
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