Negli anni novanta del novecento, insieme al collega Antonio Di Rienzo, decisi di occuparmi di un territorio, quello cilentano, che era appena diventato Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (istituito nel 1991).
Ritenemmo di doverci occupare del concetto di identità territoriale applicato alla società tradizionale, che definimmo cilentanità.
Facemmo una serie di interviste a studiosi locali chiedendo di indicarci una definizione di questo concetto; poi lavorammo con i protagonisti del territorio che si soffermarono sulla loro vita quotidiana, le abitudini, i comportamenti, la cultura materiale e immateriale.
Qualche considerazione è da compiere sulla ricerca qualitativa. Il punto di partenza è la riflessione sull’importanza della complessità degli studi che, attraverso la comparazione dei dati con altre ricerche, materiali e documenti, può riuscire ad offrire analisi interessanti sul territorio.
L’approccio sul campo, utilizzato nelle ricerche, è stato il contatto diretto, la relazione tra le persone, intervistatore e intervistato, che permette di cogliere gli accadimenti anche in considerazione dei nuovi strumenti tecnologici che danno accesso ad infiniti materiali.
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