di Pasquale Martucci
La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è argomento di grande attualità, tanto che i dibattiti sull’uso del cibo sono numerosi, come pure l’interesse dei media che propongono inchieste, documenti e programmi televisivi sull’alimentazione e sui piatti più caratteristici delle nostre regioni. Si tratta della volontà di conoscere gusti e sapori, ma anche di appassionarsi ai saperi locali.
Nel Cilento, la riscoperta dei sapori tradizionali è avvenuta soprattutto con l’affermazione della famosa dieta mediterranea a base di: cereali, patate, legumi, pesce, formaggi, frutta, olio d’oliva e vino. Il merito va ad Ancel Keys che decise di trascorrere la sua vecchiaia proprio nel Cilento e, confermando le sue ricerche, si accorse come l’alimentazione della popolazione locale aveva una bassa incidenza di malattie cardiovascolari, grazie al cibo tradizionale di origine vegetale, povero di grassi e proteine. Il territorio cilentano per la scarsità di risorse disponibili utilizzava ingredienti alimentari essenzialmente legati ai prodotti della terra e all’allevamento di animali da cortile.
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