Pasquale Martucci
Publication year: 2019

I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente e futuro” e rendono possibile “continuità e cambiamento”. Sono modelli istituzionalizzati nei quali vengono attualizzate e messe in scena conoscenze e pratiche collettivamente condivise. I riti sono legati alle azioni non alle parole: “sono processi corporei codificati simbolicamente (…) si svolgono nello spazio, vengono condotti da gruppi e sono determinati normativamente”. (C. Wulf, 2002)

I riti religiosi, che sono più resistenti ai cambiamenti in quanto ripropongono valori culturali consolidati, non lasciano spazio ad azioni che non siano formalizzate: si tratta di comportamenti abitudinari inseriti nelle categorie di tempo e luogo; predomina il linguaggio simbolico; viene messa in scena la rappresentazione di un teatro popolare di origini e tradizioni arcaiche, attraverso l’esecuzione di azioni, movimenti e gesti. (C. Wulf, 2002)

Tutto ciò per introdurre una rappresentazione ricca di simboli e significati: “Il canto dei cumpràti” (confratelli, appartenenti alle cungrèe, congreghe, confraternite), che si svolge nella zona del Monte Stella nel Cilento Antico, il Venerdì Santo. In questo territorio sono state costituite le confraternite di: Acciaroli, Agnone, Cannicchio, Cosentini (o detta della “Socia”), Celso, Fornelli, Laureana, Lustra, Matonti, Mercato Cilento, Montecorice, Omignano, Ortodonico, Perdifumo, Pollica, Rocca Cilento, San Giovanni, San Mango, S. Mauro Cilento, Santa Lucia, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Valle e Vatolla.

(17.04.2019)

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