In questo scritto, intendo riflettere su una questione che riguarda la rivista online “Le Sociologie”, di cui si è posta l’evidenza nell’ambito del Convegno di sabato 30 Aprile 2022, in cui si è introdotta la questione della valorizzazione professionale del sociologo del territorio, seguendo un percorso normativo.
La tendenza è l’approccio interdisciplinare, passando dal sociologismo intransigente, in cui la ricerca era ricondotta a puro, specifico, sociale, alle scienze sociali specializzate, con processo di atomizzazione, all’interdisciplinarità, con integrazione e sistematizzazione. In quest’ultimo caso, come sostiene Ferrarotti, si tratta di condurre “un’indagine orientata, chiamata a verificare o invalidare un determinato quadro di ipotesi”, partendo dall’uomo come “attore sociale”, inteso globalmente, come totalità psicofisica in una determinata matrice storica e ambientale. Qui giocano un ruolo chiave i rapporti con altre scienze ma anche i “principi differenziatori”, per affermare quella sociologia definita “scienza della società”.
Tutto ciò mi fa pensare al termine confine, o meglio: con-fine, che deriva da finis “solco”. Al di là del confine c’è il caos, ed allora si traccia questa linea che deve essere non spezzata, proprio per evitare confusione e disordine, perché ciò che è al di là è altro. Ora questo concetto di finis è complementare a limes, che rappresenta la zona in cui c’è continuità e contatto, provvisorietà e permeabilità.
La sociologia non può essere settorializzazione ma allargamento, per avere tanto materiale in cui districarsi. Esso non è mai troppo; si può anche accantonare e riprendere nel tempo. Tutto ciò era nella mia mente nell’alternarsi degli interventi nel Consesso di Napoli. Parole che entravano ed uscivano ed erano possibilmente interconnesse, nel senso che saltando dall’uno all’altro interlocutore lasciavano il segno nell’ascoltatore. Qui è il sociologo il punto di riferimento centrale per modificare la stessa capacità di fare “azione sociale”, con attenzione ai problemi del territorio.
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