Hans-Georg Gadamer è il filosofo che ha affermato l’universalità dell’ermeneutica, rilevando il “primato della dimensione storico-linguistica rispetto a ogni forma possibile di pensiero e di sapere”. Ciò per mettere in luce il comprendere e mostrare come esso sia il modo d’essere dell’esistenza stessa. Per ermeneutica si intende l’arte, la tecnica e l’attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili. Le origini risalgono al mondo classico, per stabilire l’esatto senso dei testi letterari cercando di distinguere le parti autentiche e ricostruirne l’organicità della struttura e del linguaggio. Per Gadamer è possibile interpretare solo attraverso pre-comprensioni o pre-giudizi: la mente non è una tabula rasa, ed allora ciò che si deve comprendere è già in parte compreso: questo tipo di processo è definito “circolo ermeneutico” ed è una condizione positiva del conoscere, in quanto unica maniera per accedere all’interpretato.
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