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La società del Giovin Signore

 

Giovin Signore, o a te scenda per lungo
Di magnanimi lombi ordine il sangue
Purissimo celeste, o in te del sangue
Emendino il difetto i compri onori
E le adunate in terra o in mar ricchezze
Dal genitor frugale in pochi lustri,
Me Precettor d’amabil Rito ascolta.
Come ingannar questi nojosi e lenti
Giorni di vita, cui sí lungo tedio
E fastidio insoffribile accompagna,
Or io t’insegnerò. Quali al Mattino,
Quai dopo il Mezzodí, quali la Sera
Esser debban tue cure apprenderai,
Se in mezzo a gli ozj tuoi ozio ti resta
Pur di tender gli orecchi a’ versi miei.
(1)

 

Parafrasando la vita del giovin signore di Parini, la società signorile di massa è la paradossale definizione di Luca Ricolfi per trattare, attraverso esempi e dati statistici, le nuove dinamiche sociali che si stanno affermando nella società italiana attuale. (2)

Per offrire una definizione di questo fenomeno, il sociologo considera alcune condizioni: le persone che lavorano sono inferiori a quelle che non lo fanno; i consumi sono appannaggio di larga parte della popolazione (più del 50% della stessa); l’economia è in stagnazione e la produttività è ferma. Offre una definizione del concetto e il funzionamento di questo tipo di società; confronta le generazioni dell’ultimo mezzo secolo; osserva la condizione signorile e il consumo globale; si sofferma sulla condivisione di una mente signorile; infine, si pone alcune domande sul futuro di questa società.

Citando Dahrendorf, che nel 1985 affermò: “la società centrata sul lavoro è morta, ma non sappiamo come seppellirla” (3), Ricolfi si pone il problema della crescita delle diseguaglianze e la ricerca vana del lavoro, che privano le persone dei più elementari diritti. La meraviglia è costituita dalla tanta gente che non lavora e trascorre i fine settimana in vacanza, oppure dalle sere quando le piazze sono piene di giovani che apericenano, oppure dagli eventi culturali e musicali che registrano il tutto esaurito, o ancora dai ristoranti pieni e dalle persone che si dedicano alla cura del proprio corpo.

Le contraddizioni sono che da un lato si parla di povertà, la narrazione dominante, e dall’altro di una vita “opulenta”. C’è da chiedersi: non si è forse innescata “una macchina retorica intorno a tutto ciò che ha più possibilità di suscitare sentimenti di pietà e di indignazione dipingendo un quadro apocalittico”, mentre la situazione sarebbe tutt’altro che drammatica? (4)

A tale proposito, molti studiosi vedono la società di oggi molto più avanzata rispetto a quelle del passato: il progresso è evidente; la società è post-moderna/industriale/capitalistica; i consumi sono elevati; il ruolo del sapere, dell’informazione, della conoscenza sono cresciuti; le dinamiche sono relazionali. Se è questa la tendenza, occorre compiere un ulteriore sforzo per raccontare su basi nuove ciò che accade.

Per Luca Ricolfi, la società di questo tipo è una nuova configurazione sociale, è la società signorile di massa, definita: “una società opulenta in cui l’economia non cresce più e i cittadini che accedono al surplus senza lavorare sono più numerosi di quelli che lavorano”. Si tratta di un tutt’uno, coerente, che va compreso nelle sue strutture e nel suo funzionamento, al di là di giudizi politici e morali. Se in passato la “società signorile” era una società in stagnazione, oggi è una condizione altamente ambivalente che tocca più della metà dei cittadini. Ed allora, provenendo i redditi dalle “rendite” e dai “trasferimenti assistenziali”, il sociologo alla società signorile aggiunge il termine di massa. (5)

La prima condizione (più inoccupati che occupati)

I non lavoratori sono oltre il 50% della popolazione, tra nativi e stranieri; fino al 1964 la situazione era inversa. I non lavoratori sono gli invalidi, gli studenti, i pensionati, i coniugi di partner che lavorano. In tutti gli altri Paesi la percentuale è inversa. (6)

La seconda condizione (consumi opulenti in assenza di lavoro)

L’accesso ai consumi è di massa. La transizione verso la società opulenta avviene negli anni 1980/2000, coinvolge i ceti medi e riguarda beni voluttuari. Si tratta del possesso di 2 o 3 auto con tutti i comfort, di attrezzature da sci o da sub, di week end ripetuti, di abbonamenti satellitari al calcio e alle serie TV, di Ipod, Ipad, tecnologia per essere al passo coi tempi, di corsi di lingue e lezioni private, di cibi macrobiotici, new age, utilizzo di palestre, coach, personal trainer; ma anche di consumo di droghe (con accesso alla moltitudine di persone) e gioco (il mondo gaming). (7)

Per Ricolfi, “nella popolazione nativa il surplus, ossia il consumo che eccede i bisogni essenziali, supera il triplo del livello di sussistenza”. E’ la seconda transizione consumistica, in cui i signori sono più numerosi dei produttori e chi non lavora è in genere legato a chi lavora da relazioni familiari. (8)

La terza condizione (stagnazione e società a somma zero)

La società smette di progredire se il suo tasso di crescita, calcolato in cinque anni, è negativo o prossimo allo zero. Fino al 1995 la ricchezza aumentava costantemente, poi la doppia recessione del 2008/2009 e del 2011/2012 ha portato la crescita prossima allo zero. Avviene però che la stagnazione produce cambiamenti, e non staticità, anche se l’ammontare complessivo delle risorse economiche resta sostanzialmente costante producendo proprio la società a somma zero. In genere, nella crescita a somma zero i progressi dell’uno sono a danno di quelli dell’altro; ora accade invece che cambia tutto senza crescita, situazione che non si è mai verificata nella storia. (9)

La società signorile di massa si realizza attraverso tre pilastri, mettendo a confronto tre generazioni. (10)

  • Enorme ricchezza reale e finanziaria, accumulata da due generazioni, chi ha fatto la guerra e chi non l’ha fatta.
  • Abbassamento degli standard dell’istruzione, con l’inflazione dei titoli di studio, il rallentamento della produttività, la riduzione della mobilità sociale, la frustrazione collettiva.
  • Infrastruttura paraschiavistica, ovvero l’occupazione di posizioni sociali da parte degli immigrati. Il fenomeno si è riscontrato a partire dal 1991, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica; dagli anni 2004 al 2007, con l’allargamento dell’UE all’est; dal 2011, con le primavere arabe e gli interventi in Africa settentrionale (la Libia del post-Gheddafi).

Osservando l’evoluzione del potere d’acquisto (primo pilastro), è la generazione che ha vissuto la guerra e quella dei suoi figli, dal 1946 al 1992, che con lavoro e risparmio ha consentito al Paese di diventare una delle potenze del Pianeta. In questo periodo, specie negli anni ottanta e novanta, il risparmio è avvenuto grazie allo spirito di sacrificio, alla laboriosità, al debito pubblico e alle bolle speculative sui mercati. Dal 1964 al 1994, l’Italia si trasforma in una società fondata sulla rendita, in cui il cuore del sistema produttivo (salari e profitti) si riduce a favore dei redditi che non provengono da essi, perché sono “il risultato dell’interposizione pubblica e delle innumerevoli sacche di privilegio che essa genera”. E ora, il miglioramento del tenore di vita è affidato solo alla dinamica della ricchezza, di beni e prodotti finanziari. (11)

Per quanto riguarda il secondo pilastro, l’abbassamento del livello di istruzione, i percorsi di studio sono diventati più facili e si abbandona “l’idea che lo studio comporti impegno e sacrificio”. Connesso alla crisi del sistema educativo, è la realizzazione della “disoccupazione volontaria giovanile”. Il fenomeno accade quando il lavoro non è ritenuto all’altezza “delle proprie capacità”, “del proprio talento”, o degli standard di reddito ritenuti adeguati ai propri bisogni. Non si accetta neanche provvisoriamente un lavoro inadeguato, ma si rinuncia all’occupazione in attesa di altre e migliori opportunità. E, dice Ricolfi, questo fatto è collegato alla “distruzione della scuola”, che ha rilasciato certificati che non garantiscono nulla a milioni di persone che credono, al contrario, di avere tante abilità e talenti. La gioventù attuale cozza contro tre macigni: a) i redditi concessi sono eccessivi rispetto alle capacità produttive dell’Italia; b) i titoli di studio rilasciati sono eccessivi rispetto alle capacità e conoscenze; c) la socializzazione di massa moltiplica il numero degli aspiranti a posizioni sociali medio-alte, anche se le posizioni restano inalterate. (12)

Il terzo pilastro riguarda le infrastrutture paraschiavistiche. Si tratta di ruoli servili, ipersfruttamento, assenza di diritti. La categoria è formata da: lavoratori stagionali (nei campi del mezzogiorno); prostitute (gestite dalle organizzazioni criminali); persone di servizio (lavoratori domestici); persone al servizio di altri (dipendenti in nero, sottopagati e licenziabili in ogni momento); consumatori di sostanze illegali (il cui traffico è gestito dalle organizzazioni criminali); addetti alla GIG economy (consegne a domicilio, lavoretti vari con contratti capestro e ritmi di lavoro snervanti); addetti ai servizi esternalizzati (sorveglianza, pulizie, assistenza); lavoratori di cooperative e multiservizi. (13)

Ricolfi si sofferma sulla condizione signorile, introducendo Keynes. L’economista quasi cento anni fa teorizzò sia che  il progresso tecnologico avrebbe fatto accrescere la produttività di otto volte, sia che ci sarebbe stata una drastica riduzione degli orari di lavoro. Il problema, al limite, sarebbe stato di trovare come impiegare il tempo libero. (14)

In Italia, tuttavia, il dimezzamento del “tempo di lavoro” non ha prodotto la riduzione dell’“orario giornaliero”, ma solo una minore fetta di popolazione occupata e tanti non lavoratori; e poi la disponibilità di tempo libero non ha portato l’elevazione dei livelli culturali e la vita piacevole e salutare, come affermava Russel ne: “L’elogio dell’ozio”, del 1915 (15), ma si sono scelti i consumi per utilizzare il tempo libero.

Fenomenologia del consumo signorile

In Italia più del 50% delle famiglie dispone di casa di proprietà, auto; trascorre molti periodi di vacanza e si dedica al consumo voluttuario. Ed allora la nuova fenomenologia può essere così intesa:

  1. i livelli di benessere sono al di là della sussistenza;
  2. chi lavora è minoranza;
  3. il tempo dedicato allo svago è superiore a quello di lavoro;
  4. tra i redditi che alimentano i consumi primeggiano le rendite.

Tutto ciò come accadeva un tempo ai nobili, proprietari e classe agiata. Il riferimento è al giovin signore di Parini, che può permettersi di coltivare se stesso grazie alle risorse e all’indulgenza dei genitori. (16)

Ricolfi si domanda qual è oggi la mente signorile?

Citando Bateson e la “Pragmatica della comunicazione umana” di Watzlawick, Beavin e Jackson, con gli assiomi della comunicazione umana e le concettualizzazioni sul double bind (17), il sociologo descrive una sorta di doppio vincolo tra produttori e non produttori.

  • Nella società signorile classica, tra signori e sottoposti, il collegamento era unidirezionale, vantaggioso solo per i primi. Il signore comanda, il sottoposto ubbidisce. (18)
  • Nella società signorile di massa chi lavora ha il privilegio di non dipendere da altri, ma ha anche l’obbligo “di rendere possibile il consumo signorile, ovvero l’accesso al surplus da parte dei non produttori”. Questi ultimi hanno il privilegio di consumare senza lavorare, ma dipendono dalla benevolenza dei produttori sull’uso del reddito, determinando che “il consumo signorile non è emancipato come nella società signorile semplice”. (19)

Allora accade che coesistono, come nel doppio legame, due racconti opposti: uno vittimistico, uno stigmatizzante, ed entrambi sono utilizzabili sia per descrivere la condizione del produttore, sia per descrivere quella del non produttore. Il giovane laureato che non lavora grazie alle risorse familiari accede ai “consumi opulenti” ed è descritto come bamboccione, una condizione parassitaria. Il lavoratore o il pensionato che sostiene la famiglia è descritto come colui che si sacrifica assicurando i consumi a tutti, ma è anche considerato un privilegiato. Questa è la percezione e l’autopercezione della società. (20)

Per il sociologo: “nella società signorile di massa, l’identità, l’immagine di sé, la percezione che di noi stessi possono avere gli altri, sono intrinsecamente instabili, perché – in ogni momento e da parte di chiunque – possono essere ridefinite e capovolte di segno”. (21)

Incidono la comunicazione e l’interazione sociale, in un contesto individualista, come lo sono le società del benessere che hanno attuato la democrazia e il libero mercato. (22)

Quale futuro?

Si parte dall’assunto che in Italia ci sono tre anomalie: siamo tra gli ultimi per livello di istruzione; utilizziamo la tecnologia ai fini dello svago; il reddito è destinato prevalentemente al gioco d’azzardo. Procedendo così, si manifesta un’immagine sconcertante, ovvero un Paese che non studia, non legge e gioca, credendo che l’ascesa sociale sia “una puntata al gioco del lotto” o sia dovuta alle scommesse. (23)

La domanda è: senza crescita può esserci equilibrio? Ricolfi procede affermando che la crescita in sé “potrebbe essere una parentesi di un paio di secoli nella storia delle società umane”. (24) Potremmo essere dunque capaci di vivere in una società che cambia forsennatamente, ma il reddito non aumenta? Anche qui la risposta può essere del tipo: “una società signorile di massa può galleggiare sul livello di benessere raggiunto a patto che la sua produttività cresce a un ritmo non inferiore a quello dei paesi con cui è costretta a misurarsi sui mercati internazionali”. (25)

Con ciò il sociologo intende affermare che le merci e i servizi devono essere capaci di reggere la concorrenza delle altre nazioni. Dunque, non è possibile conservare il benessere raggiunto senza ulteriore crescita, soprattutto per la dinamica della “produttività del lavoro” che è rimasta ferma per oltre vent’anni. Se non si farà nulla ci sarà un inesorabile declino, anche perché non siamo tanto produttivi per conservare a lungo la nostra prosperità e la vita del giovin signore.

 

 

Note:

 

  1. Il testo è tratto da: Giuseppe Parini, 1763, “Il Giorno”, Ed. Letteratura Italiana Einaudi, 1996, versi 1-15.
  2. L. Ricolfi, “La società signorile di massa”, La Nave di Teseo, 2019.
  3. Cfr.: R. Dahrendorf, 1985, “Pensare e fare politica”, Laterza.
  4. L. Ricolfi, cit., pp.16-17.
  5. Ivi, pp.21-24.
  6. Ivi, pp.30-34.
  7. Ivi, p.101.
  8. Ivi, pp.35-42.
  9. Ivi, pp.42-45.
  10. Ivi, pp.47-48.
  11. Ivi, pp.51-54.
  12. Ivi, pp.61-69.
  13. Ivi, pp.71-86.
  14. Ivi, pp.87-88.
  15. Ivi, pp.88-90. Cfr.: B. Russel, 1915, “L’elogio dell’ozio”, Ed. Longanesi 1963.
  16. Ivi, p.147. Cfr.: G. Parini, “Il Giorno”, cit.
  17. Ivi, p.134. Cfr.: G. Bateson, 1976, “Verso un’ecologia della mente”, Adelphi, Milano (ed. or. 1972); P. Watzlawick, I.H. Beavin, D.D. Jackson, 1967, “Pragmatica della comunicazione umana”, Astrolabio, Roma (ed. or. 1971).
  18. L. Ricolfi, cit., p.136.
  19. Ivi, p.137.
  20. Ivi, pp.138-139.
  21. Ivi, p.141.
  22. Ivi, p.164.
  23. Ivi, pp.202-203.
  24. Ivi, p.205.
  25. Ivi, p.207.

 

 

 

 

One Response to “Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi”

  1. ALBERTO ALIVERTI

    Come al solito, grande contributo di Luca Ricolfi, uno dei pochi sociologi e uomini di cultura in genrale oggi da ascoltare; analisi robustamente sociologica, sostenuta dai dati e dalla capacità di leggerli ed interpretarli, oltre che grande onestà intellettuale.

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Giugno 8th, 2020

Seminario ISCRA: “L’insostenibile peso della felicità e della speranza”

Possibili processi di pensiero di Pasquale Martucci   In occasione del Seminario ISCRA online (6-7 giugno 2020), dal titolo: “L’insostenibile […]

Maggio 31st, 2020

Ricerca&territorio – Mitologia

U curdone ru monaco Aspetti mitologici e cultura popolare cilentana di Pasquale Martucci (il saggio è disponibile integralmente e con […]

Maggio 21st, 2020

LAURINO / SANT’ELENA

Un culto antico e importante di Pasquale Martucci   “La storia di Laurino è strettamente intrecciata a quella della sua santa […]

Maggio 17th, 2020

Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]

Novembre 4th, 2024

Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine

Il secondo sguardo si occupa del concetto di margine, periferia, distanza di un territorio dal suo centro. Il margine e […]

Ottobre 28th, 2024

Il senso della singolarità

Il sociologo Danilo Martuccelli nelle sue ricerche si è dedicato alle problematiche dell’individuo nella sua relazione con la società, introducendo […]

Ottobre 21st, 2024

Sguardi sociologici (1) / Il sociologo del territorio

Inizio questa rubrica, per offrire un punto di vista che parta da lontano e vada lontano. E che si rivolga […]

Ottobre 17th, 2024

Premio: “L’identità del Cilento” (seconda edizione)

Il Premio Artistico-Letterario: “L’identità del Cilento”, riservato ai giovani del territorio dell’antico Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è giunto […]

Ottobre 14th, 2024

L’anima della tofa

Note sul libro di Gerardo Vassallo: “La tofa: una conchiglia e la voce della sua anima”, Galzerano Editore, settembre 2024 […]