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Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande filosofo tedesco.

 

Il problema dell’autentico e della cura in Martin Heidegger

di Pasquale Martucci

 

La fatica del pensiero è stata per Heidegger un continuo ritornare alle pagine di “Essere e Tempo” (Sein und Zeit), inteso come “atto di fondazione di uno scenario essenziale della filosofia contemporanea”. Così Peduzzi alla fine del suo lavoro intorno e nei dintorni di Martin Heidegger, ponendo la questione essenziale: “antisemitismo” e “sterminismo”, ed affermando come “l’analisi del suo modo di costruire concetti è un esercizio di fatica cui nessuno studioso deve sottrarsi”. (1)

Conoscendo Heidegger, Peduzzi ha potuto compiere la fatica di rilevare come all’interno dei concetti di autentico-esserci-cura si annida una speculazione teorica che propone una filosofia, fatta da filosofi, come affermazione di un dominio e di una società nuova ed antidemocratica. La critica è verso quegli intellettuali che hanno rispettato la speculazione heideggeriana, trascurandone i concetti che hanno poi riguardato il fondo oscuro del suo pensiero.

Ed allora vediamo le differenti ragioni.

Heidegger nazista è stato un tema sollevato con la pubblicazione negli ultimi anni de: “I Quaderni neri”, dove il filosofo ha raccolto i suoi pensieri dal 1931 al 1969. (2)

Anche in precedenza tanti avevano rimarcato la questione che andava anche oltre le evidenti simpatie ed adesione al nazismo. Gli intrecci tra lui e Schmitt e Jünger, pensatori di “destra”, hanno posto il problema di comprendere se la sua filosofia contenesse posizioni antisemite, con gli Ebrei al di fuori della storia dell’Essere. La posizione antigiudaica era propria di Kant, Fichte, Hegel e Schopenhauer, nonché di buona parte della cultura filosofica europea, ed allora molti hanno privilegiato l’Heidegger che ha inciso sulle idee del novecento, così come Hegel lo aveva fatto nell’ottocento.

Non tutti hanno dimenticato le sue idee naziste. Maurizio Ferraris ha ricordato che il pensiero heideggeriano nel suo insieme è iper-gerarchico, e che l’appello al nichilismo e alla volontà di potenza, l’insistenza sulla decisione, l’abbandono della nozione tradizionale di verità costituiscono una adesione profonda e non opportunistica all’ideologia nazista. Emmanuel Faye propone un ridimensionamento della figura di Heidegger e una relativizzazione del suo pensiero al periodo storico nel quale fu elaborato. Se per Derrida c’è una inadeguatezza a misurarsi criticamente con lo spirito dell’ideologia nazista, Jürgen Habermas considera “Essere e Tempo” lo sbocco di un processo di detrascendentalizzazione del soggetto kantiano: grazie agli strumenti della fenomenologia husserliana, Heidegger mette in evidenza un’eredità essenziale del pragmatismo americano, dello storicismo tedesco e della filosofia del linguaggio di Humboldt. Gli argomenti prodotti svolgono un ruolo importante nella storia della filosofia, anche se il suo pensiero fa trasparire lo spirito del fascismo e un mancato rimorso nell’adesione al nazismo.

Il dibattito è ancora aperto con posizioni sfumate ed altre molto più critiche, quali quelle francesi, da Levinas a Lacoue-Labarthe fino ad arrivare a Fédier; Karl Löwith, Hans Jonas e Herbert Marcuse al contrario rifiutano il suo antisemitismo, per l’influenza che ha esercitato la filosofia heideggeriana sulle idee del novecento. Hannah Arendt ha riconosciuto nella sua opera una nuova stagione del pensiero con la scoperta del mondo concreto della vita; del resto, senza i suoi concetti non è pensabile l’esistenzialismo né di Sartre né di Alexandre Kojève. (3)

Dunque, è soprattutto per l’eredità che ha lasciato che tanti hanno sorvolato sulle sue sbagliate adesioni e convinzioni. Per Gianni Vattimo, “Heidegger ci ricorda che noi siamo umani in quanto percepiamo il nostro essere gettati nel mondo, ci ricorda ancora che siamo esseri dentro una storia, e dunque siamo esseri finiti, sovrastati dalla morte come possibilità permanente, e ci dice da ultimo che non possiamo fare altro rispetto a questa condizione che affinare il linguaggio affinché l’essere trovi una via per rivelarsi”. Quanto poi al presunto lato nazista del suo pensiero, bisognerebbe rilevare che, sebbene con diverse intensità, tutte le principali correnti filosofiche e letterarie contemporanee sono debitrici a Heidegger, in particolare quelle legate alla sinistra. “Bisogna considerare i tempi: molti intellettuali dell’epoca, dallo storico Marc Bloch al critico letterario György Lukács erano dalla parte di Stalin. Ernst Cassirer era un illuminista, ma poteva permetterselo: era un ricco amburghese che fuggì e non fu costretto a prendere posizioni. In Germania erano tempi duri per tutti: Gadamer mi raccontava che lui e Heidegger si trovavano a casa sua a leggere “Guerra e Pace”, a lume di una sola candela. Non ne avevano altre”. (4)

Fatte queste necessarie premesse, è ora interessante confrontarsi con le tesi centrali del lavoro di Peduzzi, ovvero i concetti di autentico (Eigentlich) e di Cura (Sorge).

Terzi, in un commento su “Essere e Tempo”, ha rilevato che nell’autenticità l’esserci ha progettato la sua esistenza in base al proprio essere e alle proprie possibilità, in quanto l’esserci si trova nella inautenticità (Uneigentlich), è stato lì gettato ed ha lì assunto la forma del “si” (si fa, si dice), riguardante però un’esistenza massificata, anonima dove domina la chiacchiera e l’equivoco. Con la Cura, come incontro di “esistenzialità, effettività e deiezione”, va incontro ad una “articolazione di strutture”, ad una “unità profonda”, al suo senso che è la temporalità. E da lì, facendo un passo in avanti, si introducono i concetti di possibilità, progetto e comprensione nel rapporto con i singoli enti (con-esserci). (5)

Gianni Vattimo individua nel Dasein (Esserci) il progetto, il superamento dell’oggetto e la collocazione in un certo mondo, nella storia in cui vive. Per lui, le idee heideggeriane sono riconducibili ad un’esistenza non semplicemente presente ma legata alla possibilità: esistere, da ex-sistere, star fuori. Lo stesso Dasein sottintende dinamismo, progetto. Ora veniamo alla distinzione tra esistenza autentica ed esistenza inautentica. L’Esserci, l’essere gettato, il progetto, deve rapportarsi al mondo comprendendolo. Si tratta di quella che Vattimo chiama “la preliminare comprensione del mondo”, che “si attua come partecipazione irriflessa e acritica a un certo mondo storico-sociale, ai suoi pregiudizi e ai suoi rifiuti, al modo comune di vedere e giudicare le cose”, in quanto “l’esserci incontra il mondo già sempre alla luce di certe idee che ha respirato nell’ambiente sociale in cui si trova a vivere”. Da lì, c’è l’esserci che incontra “il mondo di cui si prende cura”. L’esistenza inautentica, sarebbe l’assenza di una vera comprensione della cose, quella che può essere definita una pre-comprensione. E’ infine necessaria la conoscenza vera, l’appropriazione della cosa, l’assunzione di responsabilità da parte dell’esserci. E qui si sviluppa l’esistenza autentica, l’assunzione di responsabilità come Cura (Sorge). (6)

Sul comprendere, “l’originario modo di attuarsi dell’esserci, che è essere nel mondo”, Gadamer rilevò il linguaggio come incontro di una ontologia ermeneutica, evidenziò il rapporto di Heidegger con la pre-comprensione e scoprì il carattere progettuale di ogni comprendere, che implica interpretazione, cogliere i nessi, trarre conseguenze: “ogni comprensione di questo tipo è autocomprensione”. (7)

Queste concettualizzazioni conducono ai rilievi di Peduzzi, che insiste molto sulla negazione del concetto di tempo, la temporalità, precisata da Heidegger nella conferenza del 1924, che “rende possibile l’autentico poter essere dell’esserci”. Sostiene Heidegger: “La possibilità di accedere alla storia si fonda sulla possibilità secondo la quale un presente sa essere di volta in volta futuro. Questo è il principio primo di ogni ermeneutica. Esso dice qualcosa dell’essere dell’esserci che è la storicità stessa”. (8)

Il tempo come temporalità, il tempo che è rimasto incompiuto in “Essere e tempo”, dove manca della seconda parte di carattere storico e della terza sezione della seconda parte: Tempo ed Essere, il tempo come esserci e possibilità, tutto ciò induce Peduzzi a parlare di un inevitabile presente. Entrando nello specifico delle idee nazionalsocialiste heideggeriane, Carl Schmitt e l’opposizione amico/nemico sembra far prevalere il concetto spaziale su quello temporale: ci sarebbe l’esserci spazio e non il tempo nella filosofia heideggeriana; non il prima ma solo il dato contestuale. Questa idea è motivata e continuamente rimandata in tutto lo scritto, anche in opposizione ai tanti che, pur rilevando il limite della trattazione del tempo in “Essere e tempo”, hanno comunque individuato nel progetto (Vattimo) alcuni elementi che inducono a non produrre essenzialmente staticità, e dove lo stesso concetto di Cura (essere dell’esserci) sarebbe temporalità, progetto, futuro, rapporto con gli enti nel mondo. (9)

Per Peduzzi, al contrario, il concetto di tempo è la presenzialità della presenza ed il Sein (essere) del Dasein (esserci), è “l’essere umano nell’uomo”. Ed allora non ci sono stati passi in avanti rispetto al pensiero cartesiano (soggettività in quanto pensante non può avere oggettività in quanto me, pensato). E’ in discussione l’identità di Ego e Me (soggetto e oggetto entro la soggettività umana). Il Peduzzi sostiene che tutto è condotto all’eterno presente che produce la contrapposizione interno/esterno, dunque l’hostilis, estraneo, che intacca la stessa identitas. Ed allora: aggressore/aggredito, confini rigidi, differenze, fanno pensare al rifiuto, per usare espressioni sociologico-antropologiche. Per Schmitt, l’interno scaccia l’invasore, perché lo straniero è altro. Ci potrebbe essere una mescolanza e ibridazione, ma in genere lo straniero è minaccia, negazione del proprio esistere. Se l’alterità, scrive Peduzzi, è pensata esistenzialmente, si realizza “la condizione fondante dell’eliminazione fisica e dello sterminio”, perché l’uniformità si ottiene attraverso l’annientamento dello straniero. (10)

Non accettando l’ideologia dell’autentico (nazionalsocialismo) l’estraneo che è nemico, Peduzzi introduce la coppia schmittiana di bene/male: all’interno del bene, i buoni sono compatibili e i malvagi sono incompatibili se si stanziano in esso; dunque uccidere i malvagi che portano il male è un bene. Il male va evitato e scacciato e l’hostis va eliminato a priori. Si tratta di legittimare la reazione di fronte al pericolo, e da lì l’emergenza e la ricerca di pieni poteri, ovvero l’ideologia heideggeriana all’interno di Sein und Zeit. Afferma: “Dietro il feticcio dell’ermeneutica della effettività, la linea definitoria scelta è quella di una modellizzazione concettuale ricalcata sul profilo esistenziale di una minoranza, quella dell’esistenza autentica”. (11)

Il modello di società è quello dei ceti dominanti, è il nucleo del pensiero antidemocratico: nelle pagine di Sein und Zeit, gli inautentici sono pensati come vite quantitative senza qualità, ed allora su di esse va esercitata la Cura, Sorge, da parte degli autentici. La Cura deve intervenire sulle masse (res extensa) e portarla al pensiero (res cogitans). Ma questo passaggio interviene dall’alto: occorre il passaggio dell’essere-uomo dell’uomo; coloro che non lo superano restano fuori dalla Cura autentica. (12)

A ben vedere, anche qui c’è dominio ed imposizione per l’affermazione dello stato etico, il nazionalsocialismo. Ad Heidegger è affidato il compito di ridurre la storia in datità, dominio del momento. Ed allora diviene per Peduzzi il Commissario dell’Essere che ha trattato la fine e un nuovo inizio, quello di nuovi soggetti politici, nati sulle ceneri di Weimar che approdano al Terzo Reich. Gli stessi concetti di Mitsein (essere-contro, che presuppone ineguali e dominio di dominante su dominato, in cui il mondo tedesco vive entro confini chiusi e conclusi) e di analitica esistenziale (la soggettività è scambiata per un dato fattuale), sono affidati all’idea di Cura che potrebbe far star bene gli inautentici. Heidegger punterebbe all’affermazione della prima philosophia (intellettuali che si prendono Cura degli inautentici) che si rivolge in senso imperativo alla seconda, che esegue. Ed il filosofo si erge a maestro dei maestri, titolare del pensiero della prima. (13)

Anche dopo: “Essere e Tempo”, Heidegger afferma l’importanza della funzione di predicatori che intendono svolgere attività sociale di formazione, per contenere la minaccia dell’inautentico e dar luogo a “un ambiente di vita su base di identità di sangue e suolo”. La coppia autentico/inautentico è pensata dall’alto da un ceto sociale superiore e dunque è “un concetto centrale endogamico da cui traduce l’odio antioperaio”. Qui è ben evidente non solo la differenza con Marx, ma anche con Hegel (considerato industrialista che si occupa di masse urbane ed ha una visione mondiale basata sul reciproco riconoscimento), rispetto ad Heidegger, provinciale attento al mondo rurale e contadino, che ha lo sguardo rivolto dall’alto al basso. (14)

Quando Peduzzi parla dei dintorni di Heidegger, si riferisce soprattutto alla res cogitans cartesiana, allo scenario planetario marxiano, ad Hegel e a Nietzsche per porre le basi di un nuovo inizio del filosofare. Anche se lo fa per dominare il destino e dirigere le vite degli altri, attraverso l’azione del Primo Essere, che “è esente da tutte le imperfezioni e la sua esistenza è la più perfetta e la più antica delle (forme di) esistenza (…) Egli occupa il più alto grado nell’eccellenza dell’esistere e il livello supremo della perfezione dell’esistere”. (15)

L’importanza di Heidegger è evidente: il filosofo, partendo dal mondo della vita e dall’Esserci ad ex-sistenza, cercando di disvelare la dimensione ontologica (la natura costitutiva degli oggetti del mondo a partire dal soggetto e dalla coscienza che li rende possibili) e di permettere all’Esserci di abbandonarsi e comprendere l’Essere, ha messo a disposizione di tutti stimoli interessanti per un nuovo modo di fare filosofia.

Resta la grande contrapposizione, per alcuni negazione di temi legati a quelli nazionalsocialisti, a proposito soprattutto di autentico e di cura, così come posti da Antonio Peduzzi e declinati nelle loro estreme conseguenze, che evocano la tragicità degli eventi che si sono verificati gettando ombre profonde su un pensatore che ha comunque segnato i destini del novecento.

 

Note:

  1. A. Peduzzi, “Esercizi di fatica del concetto. Martin Heidegger e dintorni”, Edizioni Solfanelli 2018, 120.
  2. Cfr.: D. Di Cesare, “Heidegger e gli ebrei. I quaderni neri”, Bollati Boringhieri, 2014.
  3. Sono stati consultati vari siti internet riguardanti l’Heidegger nazista.
  4. G. Vattimo, “Attaccato da tutti, ha ispirato la filosofia europea”, in Lettera43, 9 maggio 2012.
  5. R. Terzi, “Essere e Tempo”, Quaderni Filosofi & Classici, SWIF.
  6. G. Vattimo, “Introduzione a Heidegger”, Gius. Laterza & Figli 1971; cfr.: G. Vattimo, “Heidegger e la filosofia della crisi”, Gruppo Editoriale l’Espresso 2011. I concetti di Martin Heidegger sono stati ripresi da: “Essere e Tempo”, Edizione Longanesi 1976: oltre alla problematica dell’esistenza presente in tutta l’opera, da citare in particolare l’esserci come comprensione, 182; comprensione e interpretazione, 188, Cura, 227 e segg. e 365 e segg.
  7. H.G. Gadamer, “Verità e metodo”, Bompiani 1983: linguaggio e ermeneutica, 441 e segg.; ermeneutica e comprensione, 312 e segg.
  8. M. Heidegger, “Il concetto di tempo”, Adelphi 1998, 48-55.
  9. G. Vattimo, “Introduzione a Heidegger”, cit.
  10. A. Peduzzi, cit., 9.
  11. Ivi, 16.
  12. Ivi, 18-20.
  13. Ivi, 34-38.
  14. Ivi, 42-46.
  15. Ivi, 102.

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Epistemologia della complessità – EDGAR MORIN

EDGAR MORIN L’attualità del pensiero del teorico della complessità e la centralità della relazione soggetto-oggetto-ambiente per realizzare l’inizio di un […]

Aprile 29th, 2020

Pagine di storia / I Basiliani

I Basiliani e le comunità cilentane di Pasquale Martucci   A questi monaci, arrivati nel territorio a nuclei sparsi o […]

Aprile 25th, 2020

Martin Heidegger – letture critiche

Contro l’odio, i fascismi e i populismi, propongo la lettura del volume di Antonio Peduzzi sulle controverse idee del grande […]

Aprile 16th, 2020

Sapori&saperi – la tipicità cilentana

La storia dell’alimentazione e la tipicità cilentana di Pasquale Martucci   La scoperta e la riproposizione della tradizione alimentare è […]

Aprile 11th, 2020

Gli insegnamenti di un maestro: Aldo Musacchio

Cultura e formazione umana come fattori indispensabili allo sviluppo   Il sociologo dello sviluppo Aldo Musacchio, docente in diverse Università […]

Aprile 9th, 2020

Coronavirus: biologia o economia?

Coronavirus: biologia o economia?   Il filosofo Umberto Galimberti propone le sue argomentazioni/concettualizzazioni sul Coronavirus. Riprendo alcune parole chiave tratte […]

Marzo 29th, 2020

Le paure sociali – Ritualità e distanze sociali

Ritualità e distanze sociali   In un periodo di crisi per la pandemia da coronavirus vengono modificate le forme rituali […]

Marzo 28th, 2020

XXIV Edizione Concorso di Poesia

XXIV Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli” dedicato a Orlando Carratù con Borse di studio […]

Marzo 20th, 2020

Fenomeni criminali – La ‘ndrangheta

Il mito dell’invisibilità di Pasquale Martucci   Svuotare la ‘ndrangheta dall’interno significa fare capire che il crimine crea ricchezza per […]

Marzo 10th, 2020

Le paure sociali – Complessità e coronavirus

Complessità e coronavirus La lezione di Miguel Benasayag di Pasquale Martucci   Non mi ero ancora occupato di coronavirus per […]

Marzo 6th, 2020

Antichi rituali – La rinascita

Il tempo quaresimale di Pasquale Martucci   Nella cultura popolare il bisogno del sacro è essenziale, in quanto l’uomo avverte […]

Febbraio 28th, 2020

La storia come un romanzo

Ancora alcune riflessioni sull’opera di Antonio Scurati: “M. Il figlio del secolo”, Bompiani 2018.   La storia come un romanzo […]

Febbraio 25th, 2020

Concorsi di poesia e narrativa – “Centro Culturale Studi Storici”

 

Febbraio 19th, 2020

Riti&tradizioni – Carnevale

La tradizione delle maschere   Di seguito, riporto alcuni brani tratti dai riti e alle tradizioni cilentane carnevalesche. Si tratta […]

Febbraio 6th, 2020

Tendenze sociologiche – Luca Ricolfi

La società del Giovin Signore   Giovin Signore, o a te scenda per lungo Di magnanimi lombi ordine il sangue […]

Gennaio 28th, 2020

Pagine di storia – I Bulgari nel Basso Cilento

I Bulgari nel Basso Cilento   L’area della valle del Mingardo è stata interessata, dopo il crollo dell’impero romano, dalla […]

Gennaio 23rd, 2020

Tendenze epistemologiche – Jürgen Habermas

Dopo dieci anni di lavoro, a 90 anni compiuti, il teorico dell’agire comunicativo, dei paradigmi di mondi vitali e sistemi, […]

Gennaio 16th, 2020

Riti&tradizioni – Sant’Antonio Abate

La festa del fuoco   “Il rumore serve a spaventare e allontanare le potenze maligne, il fuoco a illuminare il […]

Gennaio 7th, 2020

Riti&tradizioni – La festa del maiale

Il destino del porco di Pasquale Martucci   A gennaio, quando è ormai ben grasso, l’animale è prelevato con l’inganno […]

Dicembre 24th, 2019

Un anno da non dimenticare

http://www.ricocrea.it di Pasquale Martucci Un anno da non dimenticare e l’auspicio di un Buon 2020   Un anno fa, nel […]

Dicembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – I rituali natalizi del Cilento

Antonio Di Rienzo, ricercatore di cultura storica e tradizione popolare cilentana, alla fine del 1987, su “Il Mezzogiorno Culturale” (A. […]

Dicembre 15th, 2019

Pagine di storia – Salerno longobarda

Salerno longobarda di Pasquale Martucci   Nell’anno 849, millecentosettanta anni fa, Salerno divenne uno dei due principati longobardi del sud; […]

Dicembre 10th, 2019

Pagine di storia – Il castello di Rocca

Il castello di Rocca   Le prime notizie su Rocca Cilento (da rocca, roccia, fortezza su un monte; XI secolo: […]

Dicembre 7th, 2019

Storia&tradizioni – La festa dell’Immacolata

La festa dell’Immacolata Le regioni italiane si preparano al Natale con tradizioni sacre, festeggiamenti antichi e piatti tipici di Nisia […]

Dicembre 2nd, 2019

La partecipazione e l’agorà

Un popolo di persone normali e di tutte le età, accomunati dalla lotta ai populismi, sfidano con partecipazione civile e […]

Novembre 23rd, 2019

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie

Le vie di fuga dalle chiusure identitarie di Pasquale Martucci   “Siamo pieni di vie di uscita. Forse sono proprio […]

Novembre 18th, 2019

Storia&tradizioni – L’olio d’oliva

L’OLIO D’OLIVA: UNA COSTANTE NEI SECOLI La molitura delle olive tra significati e tradizioni del presente e del passato di […]

Novembre 16th, 2019

Memorie dal territorio – Dopo la ruralità

La quietanza meridionale. I paesi dell’osso dopo la ruralità

Novembre 11th, 2019

Storia&tradizioni – San Martino

“A San Martino se fano i zeppule e se prova u’ vino” Tradizioni culinarie cilentane nell’estate di San Martino   […]

Novembre 10th, 2019

Muri da abbattere

Trent’anni fa veniva abbattuto il Muro di Berlino, anche se ancora oggi sono tanti i muri simbolici e fisici che […]

Ottobre 31st, 2019

Natuzza Evolo / tra vita e aldilà

Dieci anni fa si spegneva Natuzza Evolo, una donna che ha rappresentato, nella cultura popolare religiosa, un forte legame tra […]

Ottobre 28th, 2019

Territorio&Cultura – la poesia

Concorsi di poesia di Gaeta (LT) e di Auletta (SA)

Ottobre 20th, 2019

Memorie dal territorio – Fiore!

Ricevo e pubblico due brani di Antonio Pellegrino. Nella foto c’è Gerry il pastore, chiamato anche Fiore.   Fiore! Sempi […]

Ottobre 7th, 2019

Memorie dal territorio – E’ cangiata l’aria

Con questo intervento, una riflessione sul cambiamento dei tempi, inizia la collaborazione di Antonio Pellegrino (laurea in Sociologia), attuale Presidente […]

Ottobre 6th, 2019

Idee & parole – Ernesto de Martino

Il mondo magico di Ernesto de Martino di Pasquale Martucci “Presenza, esserci nel mondo, esserci nella storia sono espressioni equivalenti […]

Settembre 25th, 2019

Idee & parole – I saperi di Dionigi

Nella criticità della vita di oggi, occorre che l’individuo ripensi un “nuovo umanesimo” che tenga conto della storia e della […]

Settembre 20th, 2019

Storia&tradizioni – Il giorno delle antiche nozze

Ricevo e pubblico l’articolo di Nisia Orsola La Greca Romano sul rito nuziale   Da sempre le nozze rappresentano un […]

Settembre 15th, 2019

Idee & parole – Socrate

Nella nostra società si avverte il bisogno di tornare a valorizzare le molteplici forme del dialogo, così come indicato da […]

Agosto 25th, 2019

Le storie – Jerry Essan Masslo

A trent’anni dall’omicidio di JERRY MASSLO ancora non abbiamo compreso che … “Ciascuno di noi è straniero di un altro” […]

Agosto 15th, 2019

Idee & parole – Giovambattista Vico

Vatolla, Vico e la cipolla di Pasquale Martucci Vatolla è situata su una collinetta che domina il paesaggio sottostante e […]

Agosto 8th, 2019

Idee & parole – Fabrizio De André

“Per quanto voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”   L’espressione è tratta da: “Storia di un impiegato”, un […]

Agosto 4th, 2019

Bibbiano, dove sta il bene dei bimbi

LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI DELL’INFANZIA È stata scritta una lettera/appello da Mauro Mariotti e Paolo Siani. Aderisco pubblicando il documento, […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La festa del Santo Patrono

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla festa del Santo Patrono nella tradizione culinaria del […]

Luglio 31st, 2019

Storia e tradizione culinaria – La cucina dei marinai

Ricevo e pubblico il lavoro di Nisia Orsola La Greca Romano, sulla tradizione culinaria dei marinai   AVE MARIS STELLA […]

Luglio 30th, 2019

Vallo della Lucania – Il rito di San Pantaleo

Il rito di San Pantaleo di Pasquale Martucci   San Pantaleone è festeggiato almeno in due grossi centri del territorio […]

Luglio 24th, 2019

Idee & parole – Antonio Gramsci

Il concetto di egemonia culturale e la questione meridionale di Pasquale Martucci   Cent’anni fa, il 1 maggio 1919, iniziò […]

Luglio 14th, 2019

Cosmo Guazzo: una vita al servizio del territorio

Presso la Pro-Loco di San Martino Cilento, sabato 13 luglio 2019, per riflettere sui lavori di Cosmo Guazzo si è […]

Giugno 26th, 2019

Epistemologia della soggettivazione

Il soggetto/attore, i diritti universali e la società ipermoderna nel pensiero di Alain Touraine di Pasquale Martucci   Assistere ad […]

Giugno 9th, 2019

Un antico rituale: la festa del pane

La festa del pane di Pasquale Martucci     La panificazione è stato sempre un momento molto importante nella tradizione […]

Maggio 19th, 2019

Contro l’indifferenza, per la conoscenza

Intolleranza, divieti, tentativi di limitazione delle libere espressioni di idee: una sorta di società ad una dimensione, quella prevalente. Tutto […]

Maggio 17th, 2019

In memoria di Domenico Chieffallo

Per ricordare lo storico e meridionalista cilentano, produciamo alcune considerazioni e un articolo del 1995 di Domenico Chieffallo.   Note […]

Maggio 5th, 2019

Grave perdita per la cultura cilentana

Riceviamo e pubblichiamo un commento / ricordo sulla scomparsa dell’amico Amedeo La Greca, da parte del prof. Emilio La Greca […]

Maggio 5th, 2019

Riti e tradizione non solo culinaria del Cilento

Ho con  grande interesse letto gli scritti di NISIA ORSOLA LA GRECA ROMANO sulla tradizione culinaria del Cilento, e non […]

Maggio 5th, 2019

Comunità e cultura popolare, linguaggio, cilentanità

Dopo aver realizzato molti studi sul territorio, a partire da questo intervento analizzo gli elementi che ne costituiscono i tratti […]

Aprile 15th, 2019

Simboli e Rituali – Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti”

Il Cilento Antico e “Il canto dei cumpràti” di Pasquale Martucci   I rituali rappresentano “una connessione tra passato, presente […]

Marzo 11th, 2019

DINO BETTI

Un uomo che ha attraversato, vissuto e trasmesso il suo tempo di Anna Avagliano e Pasquale Martucci   Dino Betti […]

Febbraio 21st, 2019

Verso un modello postindustriale. La proposta del sociologo Domenico De Masi.

I limiti delle società attuali e le possibilità del “migliore dei mondi esistiti finora”. Occorrerebbe costruire un modello ideale di […]

Febbraio 13th, 2019

Ricerca Bibliografica sul Cilento

Progetto: “BENI CULTURALI CNR” Anni 1998-2000 C.P.S. Ricerche S.r.l. / Università di NAPOLI – Facoltà di Sociologia   Tra il […]

Febbraio 7th, 2019

LA SCELTA DI RICOCREA

LA SCELTA DI RICOCREA Ricerca, costruzione, creazione, queste sono le parole chiave del sito che ho da qualche mese realizzato: […]

Febbraio 1st, 2019

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La visione del sociologo Aldo Musacchio

La visione di Aldo Musacchio: i fondamenti di una cultura per lo sviluppo del territorio di Pasquale Martucci   Per […]

Dicembre 25th, 2018

Festa al Castello: cultura e memoria – dicembre 2018

TEGGIANO Festa al Castello: cultura e memoria di Pasquale Martucci   La Corte in Festa – Natale al Castello, Teggiano […]

Novembre 19th, 2024

Il turismo e le nuove tecnologie

Quando parliamo di turismo, la prima considerazione è di valutare il rapporto tra i turisti/visitatori e l’ambiente esterno, le risorse […]

Novembre 17th, 2024

I giovani incontrano l’arte: l’osservazione di una interazione

Un interessante esperimento di interazione tra i giovani è l’arte è stato realizzato lo scorso 15 novembre 2024, presso l’Auditorium […]

Novembre 14th, 2024

La sociologia di Franco Ferrarotti

È scomparso all’età di 98 anni Franco Ferrarotti, considerato da molti il padre della sociologia, certamente colui che ha contribuito […]

Novembre 11th, 2024

La parola viva

Paul Ricoeur, in “La parole est mon royaume” (Esprit, 1955), sosteneva che la parola era il suo lavoro, il suo […]

Novembre 5th, 2024

Osservare il margine: lo sguardo di Gaetano Barbella

Gaetano Barbella mi ha trasmesso uno scritto che riprende l’ultima parte dell’articolo “Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine”. Ringrazio […]

Novembre 4th, 2024

Sguardi sociologici 2 / Osservare il margine

Il secondo sguardo si occupa del concetto di margine, periferia, distanza di un territorio dal suo centro. Il margine e […]

Ottobre 28th, 2024

Il senso della singolarità

Il sociologo Danilo Martuccelli nelle sue ricerche si è dedicato alle problematiche dell’individuo nella sua relazione con la società, introducendo […]

Ottobre 21st, 2024

Sguardi sociologici (1) / Il sociologo del territorio

Inizio questa rubrica, per offrire un punto di vista che parta da lontano e vada lontano. E che si rivolga […]

Ottobre 17th, 2024

Premio: “L’identità del Cilento” (seconda edizione)

Il Premio Artistico-Letterario: “L’identità del Cilento”, riservato ai giovani del territorio dell’antico Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è giunto […]

Ottobre 14th, 2024

L’anima della tofa

Note sul libro di Gerardo Vassallo: “La tofa: una conchiglia e la voce della sua anima”, Galzerano Editore, settembre 2024 […]